Manlio Sgalambro ricordato nel centenario della nascita
Intervista a Pierfranco Bruni, presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Manlio Sgalambro. Le iniziative nazionali e locali riguardanti Manlio Sgalambro nel corso del 2024.
Nel 2024 (DM 26 febbraio 2024) è nato il Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Manlio Sgalambro. Presidente è stato scelto Pierfranco Bruni, segretario e tesoriere lo storico e scrittore Antonio Paolo Filomena. Abbiamo intervistato Pierfranco Bruni, che ringraziamo per la sua disponibilità.
Lei è stato definito "antropologo del sentimento". Si riconosce in questa definizione?
L’antropologia se non scava nell’anima delle civiltà è difficile che possa raggiungere quegli obiettivi culturali e umani per i quali la ricerca si compie. Forse proprio sulla base di ciò che ho sempre affermato è nata questa definizione. Non le nascondo che è una bella concezione. Oggi più che mai è un dato significativo.
Il suo rapporto con la Calabria.
È stato sempre un legame meraviglioso. Sono nato in Calabria e ho casa in Calabria. Sono le mie radici. Quando posso ritorno nella mia casa di paese a vivere il ricordo e pezzi di un tempo che ormai abitano solo dentro di me.
Qual è il ruolo dell’intellettuale oggi?
Il ruolo dell’intellettuale? Oggi? Pari a nulla in una società come la nostra. Ormai il conformismo dilaga. Sono in pochissimi coloro che sono realmente liberi. Quale dovrebbe essere? Quello di non diventare mai un cortigiano.
Qual è il suo rapporto con Manlio Sgalambro?
Il mio rapporto con Manlio Sgalambro è stato e continua a essere un percorso di costante ricerca sulla base di riflessioni che riguardano la filosofia e la vita. Perché se al centro non si pone la vita è difficile poter discutere di filosofia. Nei libri di Sgalambro, a volte con immensa ironia, si pongono al centro i rapporti tra i linguaggi e la vita. Proprio in virtù di ciò è un rapporto nella tradizione ma dinamico.
Quali sono state finora le attività del Comitato?
Stiamo conducendo una ricerca sulla figura di Manlio Sgalambro tra la sua Sicilia e la filosofia. Uscirà un libro entro la metà di ottobre contenente circa 10 contributi di diversi studiosi e porta una mia saggio introduttuvo di circa 100 pagine. Si analizzano i vari aspetti metafisici o meno dell’opera di Sgalambro. Uscirà a metà ottobre e verrà immediatamente presentato in diverse città.
Quali attività si prevedono nell’immediato futuro?
Nell’immediato, oltre il libro citato, ci sarà un Convegno a Catania il 16 novembre con l’università e il Comune di Catania. Un Convegno sul piano prettamente scientifico al quale hanno aderito diversi studiosi provienti dalle università italiane. Tra Dicembre e Gennaio un Convegno a Cosenza e la pubblicazione di un altro saggio. Un programma abbastanza ricco e comparativo.
Che ruolo ha avuto, a suo parere, Manlio Sgalambro all’interno della storia culturale italiana?
Credo che la filosofia in un tempo lacerato come il nostro non incide molto. Ha svolto comunque il suo ruolo nella vita del pensiero all’interno del suo contesto anche se, essendo stato un filosofo non sistematico, chiaramente, non faceva parte di un apparato e soprattutto perché non aveva cattedre universitarie. Certo, resta un riferimento per un percorso in cui la progettualità filosofica possa saper guardare a una cultura comparata. A l’avere dei suoi libri c’è la sua attività culturale musicale.
Sgalambro si è dedicato non solo alla filosofia, ma anche alla canzone pop collaborando con Franco Battiato. Che valutazione ne dà al riguardo?
Il suo legame con la cultura musicale resta molto importante e significativo. Non solo pop o popolare. Era un grande conoscitore della musica tedesca. Da questo punto di vista il suo testo "Teoria della canzone" sviluppa una lezione straordinaria proprio dentro la filosofia. Qui emerge il legame nicciano con Wagner. Comunque credo che sarebbe tutto da approfondire il rapporto tra musica e filosofia in Wagner. Con Franco Battiato si era creata una empatia particolare. Due mondi che incontrano la musica come terapia della pazienza. Certo il concetto di "cura" è fondamentale. Ma è fondamentale anche il suo cantare parlato con la realizzazione dei suoi dischi e delle apparizioni in pubblico con spettacoli. Comunque è una cultura articolata quella di Sgalambro. Filosofia e musica è un tempo antico greco che vive in Manlio.
- Pierfranco Bruni
Pierfranco Bruni è nato in Calabria, nel 1955 (a San Lorenzo del Vallo, in provincia di Cosenza). Archeologo direttore del Ministero Beni Culturali, già componente della Commissione UNESCO per la diffusione della cultura italiana all’Estero, è presidente del Centro Studi “Grisi”. Ricopre, altresì, numerosi altri incarichi istituzionali inerenti la promozione della cultura e della letteratura nei Paesi Esteri. È responsabile, per conto del MiBAC, del progetto di studio sulle Presenze minoritarie in Italia. Ha pubblicato libri di poesia (tra i quali "Via Carmelitani", "Viaggioisola", "Per non amarti più", "Fuoco di lune", "Canto di Requiem", "Ulisse è ripartito", "Ti amero’ fino ad addormentarmi nel rosso del tuo meriggio"), racconti e romanzi (tra i quali vanno ricordati "L’ultima notte di un magistrato", "Paese del vento", "Claretta e Ben", "L’ultima primavera", "E dopo vennero i sogni", "Quando fioriscono i rovi", "Il mare e la conchiglia"). Si è occupato del Novecento letterario italiano, europeo e mediterraneo. Si è occupato di letteratura del Novecento con libri su Pavese, Pirandello, Alvaro, Grisi, D’Annunzio, Carlo Levi, Quasimodo, Ungaretti, Cardarelli, Gatto, Penna, Vittorini e la linea narrativa e poetica novecentesca che tratteggia le eredità omeriche e le dimensioni del sacro.
Numerosi sono i suoi testi sulla letteratura italiana ed europea del Novecento. Ha scritto saggi sulle problematiche relative alla cultura poetica della Magna Grecia e si considera profondamente mediterraneo. Ha scritto, tra l’altro, un libro su Fabrizio De André e il Mediterraneo (“Il cantico del sognatore mediterraneo", giunto alla terza edizione), nel quale campeggia un percorso sulle matrici letterarie dei cantautori italiani, ovvero sul rapporto tra linguaggio poetico e musica.
Ringraziamo ancora il prof Bruni per la sua disponibilità. E ricordiamo come il 18 ottobre 2024 è prevista a Lentini una serata di ricordo in onore di Manlio Sgalambro.
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