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La Giornata della Memoria è ogni giorno

Si celebra il 27 gennaio la Giornata della Memoria che ricorda le vittime dell’Olocausto ed è stata istituita per dire “MAI PIU’!” a tragedie e crimini contro l’umanità come quelli perpetrati ai danni del popolo ebraico.

di Maddalena Grechi (responsabile comunicazione Agire) - mercoledì 1 febbraio 2017 - 3928 letture

Voi che vivete sicuri
 nelle vostre tiepide case,
 voi che trovate tornando a sera
 il cibo caldo e i visi amici:
 considerate se questo è un uomo,
 che lavora nel fango,
 che non conosce pace,
 che lotta per mezzo pane,
 che muore per un sì o per un no.
 (Primo Levi)
Si celebra il 27 gennaio la Giornata della Memoria che ricorda le vittime dell’Olocausto ed è stata istituita per dire “MAI PIU’!” a tragedie e crimini contro l’umanità come quelli perpetrati ai danni del popolo ebraico.

Da bambina studiando queste pagine della storia, mi chiedevo come tutto ciò fosse stato possibile. Ma oggi, guardando a ciò che accade, mi rendo conto che siamo ancora testimoni di atrocità tremende di cui un giorno dovremo rendere conto.

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Basta pensare a questi ultimi giorni. Oltre ai “nostri” terremotati, che vivono al gelo in tende e strutture inadeguate, sotto coltri di neve che isolano dal mondo paesi interi, oltre alle tragedie causate da terremoto e maltempo, altre persone, a poca distanza da noi, soffrono un destino altrettanto difficile e drammatico, al limite della sopravvivenza umana.

Parliamo dei profughi bloccati alle porte di Belgrado, in Serbia, dalla chiusura della cosiddetta rotta balcanica. Oltre 2000 persone in fuga dagli orrori delle guerre in Siria, Iraq e Afghanistan, che avrebbero diritto di essere accolte e di trovare tregua al proprio cammino, dormono in una fabbrica abbandonata, con temperature che la notte hanno raggiunto i – 16°gradi.

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Foto @fresh Response Serbia

Sette profughi sono morti per il freddo in Bulgaria, Grecia e Macedonia, alle porte di questa Europa inospitale che dimentica in fretta la propria storia. Nessuno infatti ricorda che nei primi anni ’40, Aleppo (così come diverse località della Palestina e dell’Egitto) ha accolto migliaia di europei in fuga dagli orrori e dalle tragedie della seconda guerra mondiale.

Le guerre degli ultimi anni colpiscono sempre più i civili, costretti a fuggire e a cercare salvezza in paesi che li respingono e spesso li costringono a situazioni di vita disumane, privandoli dei diritti sanciti dalle leggi internazionali.

E se l’assenza di memoria storica resta una delle contraddizioni della nostra società, in questa Giornata della Memoria l’augurio è che il ricordo delle vittime della Shoah possa aprire i nostri cuori e quelli dei nostri governanti, affinché lo stupore dinnanzi alle atrocità del passato si trasformi in consapevolezza e accoglienza oggi.


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