Inchiesta sociologica su Antenna Sicilia e Ciancio
Un lavoro composto da un’ attenta analisi sociologica della rete "Antenna Sicilia" e del suo Tg, un imponente raccolta di informazioni sull’"Impero Ciancio" e interviste sulla situazione - tragicomica - dell’informazione in Sicilia a Riccardo Orioles, Marco Benanti, Dino Giarrusso, Domenico Ciancio
INDICE
• Analisi Sociologica - semiotica del notiziario "Siciliauno" dal 3/02/2003 al 9/02/2003 • Rilevazione dati sull’emittente Antenna Sicilia • Analisi Sociologica - Semiotica del Notiziario TG3R dal 3/02/2003 al 9/02/2003 • Analisi Sociologica - Semiotica Del Tg1 dal 3/02/2003 al 9/02/2003 • Intervista di Marco Benanti • Domande rivolte al Dott. Mario Ciancio • Intervista Al Dott. Domenico Ciancio • Intervista al Dott. Riccardo Orioles
Aldilà dell’analisi dei servizi, la correlazione tra Antenna Sicilia e l’ambito politico è nodo centrale della trattazione. Scelsi quest’ emittente conscio del fatto che il suo proprietario fosse Mario Ciancio: tanto discusso padre/padrone dell’informazione siciliana; Una volta visionato il materiale raccolto decisi che avrei fornito in questo lavoro di ricerca e d’inchiesta spazio tanto alle voci contrarie quanto alle favorevoli al ruolo di Ciancio all’interno dell’informazione siciliana.
Conscio del fatto che Mario Ciancio possiede la maggior parte dei media locali mi sono rivolto al mondo che dà visibilità a chi non possiede mezzi per ottenerla: internet. Fornirò quindi un’accurata selezione di articoli critici i cui contenuti hanno sorpreso anche me, ma darò in seguito la possibilità ai protagonisti dell "Impero Ciancio" di difendersi da tutte le accuse che gli articoli seguenti gli muoveranno.
Vogliamo in tale sede ringraziare i siti che ci hanno gentilmente concesso il materiale ed in particolare le persone fisiche che hanno reso più agevole il nostro lavoro: Marco Benanti, giornalista che ci ha fornito moltissimo materiale ed ha mostrato grande disponibilità e comprensione nei miei confronti ed il Dott. Domenico Ciancio che ha concesso molto tempo alla nostra chiacchierata - intervista che sarebbe poi diventata un punto di nodale importanza in questo lavoro.
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Mario Ciancio è potente grazie all’assenza di giornalisti veramente preparati e disposti a fornire soluzioni oppure a trasmettere pareri motivati e convincenti. Il caso degli ambientalisti è evidente. Non si può ragionare solo in termini di mafia e di mafiosi. Bisogna dire perchè la città , nonostante le opere pubbliche realizzate, si presenta in una condizione di degrado. I verdi non riescono a dare consigli nè pareri motivati che non siano le solite farfugliate maldicenze.Perchè la questione del piano regolatore non viene affrontata? Perchè non si affronta il problema dell’applicazione del famoso decreto ministeriale del 1968 sul rapporto abitante insediato e da insediare e verde pubblico?Le leggi esistono ma non vengono invocate proprio da chi avrebbe tutto l’interesse a vederle applicate.Ecco il grave torto dei verdi e degli ambientalisti in genere. E’ più comodo parlare di mafia e di mafiosi.E’ difficile spiegare perchè il degrado e l’affollamento della città è legato alla mancata applicazione delle leggi urbanistiche vigenti.Al nostro Ciancio ed ai magnati di casa nostra torna comodo che tante leggi non vengano applicate e che tutto passi sotto silenzio.E’ più difficile censurare e criticare il comportamento dell’ente pubblico che autorizza e convalida le storture amministretive che stanno sotto gli occhi di tutti e che nessuno censura.Neanche i verdi!