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Il riscatto della laurea si fa più generoso

Buone notizie per i giovani che intendano riscattare gli anni di studio universitari ai fini pensionistici.

di Letizia Tassinari - mercoledì 31 ottobre 2007 - 16484 letture

"Il riscatto della laurea si fa più generoso Ben accolto dal Governo il nuovo protocollo sul Welfare attende ora il via libera del Parlamento. Pensioni, riscatto della laurea e contratti interinali, le principali riforme contenute nel maxi documento approvato dai sindacati e dai lavoratori dopo il referendum dei giorni scorsi (v. articolo).

E’ prevista una serie di misure atte a sostenere il reddito e la previdenza per i giovani con carriere lavorative discontinue. Dalla copertura figurativa per i periodi di disoccupazione al riscatto della laurea, passando per il miglioramento della previdenza parasubordinati. Il Governo sembra finalmente accorgersi del problema del precariato e si impegna nell’attivazione di tre fondi di rotazione per i lavoratori parasubordinati, per il microcredito e per i giovani lavoratori autonomi per un ammontare di 150 milioni.

Numerose le buone notizie per i giovani che intendano riscattare gli anni di studio universitari ai fini pensionistici:

si potrà rateizzare il pagamento dei contributi fino a 10 anni senza dover corrispondere alcun interesse il riscatto potrà essere richiesto anche prima dell’inizio dell’attivita’ lavorativa consentendo la detraibilità fiscale dal reddito dei genitori dell’importo pagato. Gli anni riscattati saranno considerati validi al fine del computo dell’età pensionabile anche per i lavoratori soggetti al regime contributivo. Per i giovani che sono nel sistema contributivo sarà possibile cumulare tutti i contributi maturati in qualsiasi gestione pensionistica per ottenere un’unica pensione e la riduzione da 6 a 3 anni nel sistema retributivo misto del requisito contributivo minimo per poter cumulare i periodi contributivi maturati in ciascuna gestione.

Come si calcola

Per ogni anno di studio si dovrà pagare l’importo derivante dall’applicazione dell’aliquota di rendimento (33%) al minimale imponibile per artigiani e commercianti (13.598 Euro nel 2007). Un neolaureato che lavori come autonomo pagherà quindi 4.487 Euro ogni anno di studi (13.598 * 33%).

Per i lavoratori dipendenti invece farà fede la retribuzione lorda dell’ultima anno di attività. Nel caso lo stipendio ammontasse a 18.000 Euro annui il costo complessivo per il riscatto dei 5 anni di laurea ammonterà a 27.000 euro contro gli attuali 30.548.

L’aliquota si abbassa al 24% per gli iscritti alla gestione separata dell’Inps (lavoratori a progetto), che con un’ipotetica retribuzione lorda di 15.000 Euro potranno riscattare i 5 anni di studi al modico prezzo di 18.000 euro (anche in questo caso rateizzabili in 120 mensilità).

Scende invece al 19% l’aliquota contributiva gestione commercianti che consentirà quindi il riscatto (con un lordo annuo di 22.000 Euro) a 21.450 Euro.

Crediti d’imposta

Viene inoltre previsto l’aumento di 3 punti percentuali nel triennio 2008-2010 delle aliquote previdenziali dei parasubordinati, mentre per il fondo del credito dei parasubordnati viene prevista la possibilita’ di erogare un credito fino a 600 euro mensili per 12 mesi ad interessi zero o molto basso per coprire periodi di inattivita’. E’ stato poi previsto il fondo microcredito che incentivera’ le attivita’ innovative di giovani e donne e l’aumento dell’importo degli assegni di ricerca presso le Universita’.

Pensione disoccupati

Il riscatto può essere effettuato anche da chi non ha un lavoro, che si può così costituire una prima base pensionistica. In questo caso gli oneri sono detraibili per il 19% dal familiare di cui il beneficiario è a carico.

Coefficienti

Nell’accordo e’ previsto inoltre che vengano rivisti i criteri e le modalita’ di revisione dei coefficienti di trasformazione per il calcolo della pensione con il metodo contributivo per contrastare gli effetti negativi che le flessibilita’ e la discontinuita’ della carriera lavorativa potrebbero produrre al momento del pensionamento salvaguardando un tasso di sostituzione netto minimo del 60% della retribuzione. Una commissione composta da governo e parti sociali dovra’ valutare il ripristino della flessibilta’ del pensionamento nel sistema contributivo"


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