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I nuovi linguaggi che nascono sul web. Il Diziobolo di Carmelo Cutuli

FENOMENI WEB: Dagli USA arrivano i CONLANG ma stavolta in ritardo rispetto all’Italia

di Sergej - sabato 1 settembre 2007 - 2709 letture

Arriva dagli USA la notizia dei CONLANG ed è subito tormentone, peccato che in Italia ci avevamo già pensato ben otto anni fa.

L’arte di creare dei nuovi linguaggi, attraverso internet, viene oggi definita negli USA "ConLang" ed il "Toki Pona", nato ufficialmente nel 2001 viene riconosciuto come primo linguaggio interamente creato nel cyberspazio. Da allora si sono diffusi, spontaneamente sul web, altri 1900 idiomi.

La notizia viene riportata dal Los Angeles Times e subito si diffonde nel mondo ed ovviamente in Italia, dove però questo genere di iniziative è stato lanciato per la prima volta nel 1999, addirittura due anni prima che negli USA.

Il ’Diziobolo’, un CONLANG ante litteram, è stato annunciato alla stampa il 19 aprile del 1999 dal suo promotore Carmelo Cutuli, uno dei "visionari" dell’allora pioneristica internet nostrana, famoso per aver lanciato diverse iniziative del genere e soprattutto per aver fatto conoscere al mondo le prerogative dell’Etna Valley, la Silicon Valley siciliana.

Nel lancio stampa di allora si legge testualmente "L’idea è semplice: creare un vocabolario online, il "Diziobolo"appunto, con l’aiuto degli utenti Internet italiani che possono inserire in un apposito form una parola italiana e il corrispondente termine nella "Lingua del Net". Lo scopo? "Dare sfogo - dice Cutuli - alla propria fantasia, liberandosi dagli schemi e dalle regole del linguaggio parlato, per dare vita a un vero e proprio metalinguaggio globale, comprensibile da tutti i frequentatori del cyberspazio. Niente grammatica, quindi, né sintassi, ma via libera alla creatività, senza alcun timore di esagerare". "

Cutuli non si è ovviamente lasciato sfuggire questa occasione per rivendicare la paternità del primo CONLANG mondiale in assoluto, con un post sul suo Blog, dal nome indicativo di "Opinion Maker" (http://www.cutuli.it), rivalutando così un’idea valida anche a distanza di ben otto anni.

Inutile dire che il post ha subito provocato un tam tam mediatico tra i blogger e la notizia sta girando vorticosamente sul web. Nel frattempo Cutuli sta cercando di recuperare il data base originale dei ’lemmi’ inseriti a suo tempo dagli utenti con tanto di definizione a mo’ di vocabolario che andavano da termini di assoluta fantasia come "sbabadanga" a neologismi come "fillare" dall’inglese to fill (riempire), un form internet nel caso specifico.


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