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I Veneziani chiamati a decidere sul ciclo del cloro

Volete voi che continuino la produzione e la lavorazione del cloro, del CVM e del fosgene?": questo il quesito referendario ai quali i cittadini veneziani dovranno dare una risposta.

di Vincenzo Raimondo Greco - mercoledì 28 giugno 2006 - 4268 letture

Volete voi che continuino la produzione e la lavorazione del cloro, del CVM e del fosgene?": questo il quesito referendario ai quali i cittadini veneziani dovranno dare una risposta.

Non è un classico referendum ma “una consultazione-sondaggio” effettuata per “posta”. Tutte le risposte dovranno pervenire entro il giorno 8 luglio. Non sono bastate, quindi, le 13 mila firme raccolte per far cambiare idea al governo sulla opportunità di indire un vero e proprio referendum. Il motivo di questo ‘no’ è contenuto nella lettera che il sindaco Massimo Cacciari, ha inviato a tutti i veneziani.

I referendum comunali - scrive il primo cittadino - di qualsiasi natura, possono essere svolti solo su materie nelle quali la competenza del Comune è esclusiva. Con ogni evidenza in materia di impianti chimici e più in generale di ambiente, la competenza non solo non è esclusivamente del Comune”.

Il ciclo del cloro occupa attualmente circa 500 addetti, così suddivisi: 100 nell’impianto cloro-soda di Syndial, 180 nel Tdi di Dow Chemical e 220 ai reparti Cv di Ineos/Evc che producono cvm/pvc. “Agli occupati diretti vanno naturalmente aggiunti gli occupati nell’indotto, che coinvolge - si legge in un manualetto distribuito dall’Assemblea permanente contro il pericolo Chimico - attività affidate all’esterno nei confronti di imprese terze; bisogna però considerare che tali imprese, proprio per la spiccata flessibilità operativa, sono tipicamente in grado di reindirizzare le proprie attività verso altre aziende ove alcune commesse vengano ridotte”.

Gli impianti del ciclo del cloro, di per se pericolosi ed inquinanti, sono attivi da oltre trent’anni e, in diverse occasioni, hanno creato pericolo ed ambascia tra i cittadini. Ed è proprio dopo l’ennesimo incidente, avvenuto il 28 novembre 2002, a pochi metri di distanza dal deposito di fosgene che sono diventati evidenti i rischi per la popolazione che in più di una occasione sono scesi in piazza per protestare (foto tratte dal sito www.margheraonline.it).

E come se i veneziani vivessero su una immensa polveriera. A Marghera, infatti, sono mantenute in stoccaggio enormi quantità: 400 tonnellate di cloro, 15 tonnellate di fosgene, entrambe sotto il cono di atterraggio degli aerei verso Tessera e vicini tra loro con possibili effetti domino. “Bisogna poi considerare - aggiungono i rappresentanti dell’Assemblea - che annualmente sono generate 190.000 tonnellate di cloro e (!!) 80.000 tonnellate di fosgene”.

I numeri diventano ancora più drammatici se si guarda all’intero ciclo produttivo. Il cloro-soda di Syndial produce 190.000 ton di cloro.Di queste, 120.000 ton vanno a Dow Chemical che produce 118.000 ton di TDIe 100.000 di acido cloridrico che vengono inviate ad Ineos/Evc. Con le altre 70.000 ton di cloro Syndial produce 100.000 ton di dicloroetano (dce) che sono inviate ad Ineos/Evc. Ineos/Evc produce 250.000 ton di cvmda cui originano 200.000 ton di pvc.

La storia dell’utilizzo industriale del cloro - scrive Antony Candiello, portavoce dell’Assemblea - è piena di insegnamenti sulla insidiosa pericolosità dei suoi composti se immessi in grande quantità nell’ambiente. E’ il caso del ddt, degli oli a base di pcb, peraltro ampiamente diffusi nei sedimenti lagunari, delle diossine”.

Il risultato della consultazione, però, non appare scontato. C’è, per gli operai, la paura di perdere il proprio posto di lavoro anche se i rappresentanti dell’Assemblea sono stati chiari. “La salvaguardia dell’occupazione è interesse di tutti”; e poi “non vengono messi in discussione tutti gli altri impianti chimici, le centrali elettriche e la raffineria petroli che rimanendo attivi - dicono - possono garantire continuità occupazionale nel settore”.

vincenzo.greco@girodivite.it


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I Veneziati chiamati a decidere sul ciclo del cloro
29 giugno 2006, di : marco_panino |||||| Sito Web: http://www.marcopagnin.it

A parte il fatto che sono VeneziaNo, e non VeneziaTo, ma non è proprio banale, che il fosgene venga tolto da Marghera. Nessuno vuole le sostanze tossiche a casa propria, e forse anche io voterò "no", ma non si possono non considerare le ricadute a livello locale (meno lavoro) e nazionale (meno industria chimica). Vogliamo diventare un paese non-industrializzato?

Forse era il caso di articolare meglio la richiesta, con qualche riga di spiegazione su cosa succederebbe sia in caso di vittoria del sì sia del no.

Tutto IMHO, naturalmente.