La poesia della settimana: Erri De Luca

La prosa che si scioglie in versi, le parole che scalfiscono l’anima, il verbo che si fa memoria. Le parole di De Luca non ti abbandonano mai...

di Piero Buscemi - martedì 30 luglio 2013 - 4083 letture

Dopo

Non quelli dentro il bunker.
 non quelli con le scorte alimentari, nessuna città,
 si salveranno indios, balti, masai,
 beduini protetti dal vento, mongoli su cavalli,
 e poi uno di Napoli nascosto nel Vesuvio,
 un ebreo avvolto in uno sciame di parole,
 per tradizione illesi dentro fornaci ardenti.
 Si salveranno più donne che uomini,
 più pesci che mammiferi,
 sparirà il rock and roll, resteranno le preghiere,
 scomparirà il denaro, torneranno le conchiglie.
 L’umanità sarà poca, meticcia, zingara
 e andrà a piedi. Avrà per bottino la vita
 la più grande ricchezza da trasmettere ai figli.

Biografia a cura di Casa della poesia

Erri De Luca nasce a Napoli il giorno 20 maggio 1950. A soli diciotto anni (è il 1968) si trasferisce a Roma dove entra nel movimento politico Lotta Continua - una delle maggiori formazioni extraparlamentari di orientamento comunista rivoluzionario - divenendone uno dei dirigenti attivi durante gli anni Settanta.

In seguito Erri De Luca impara diversi mestieri spostandosi molto, sia in Italia che all’estero: compie esperienze come operaio qualificato, autotrasportatore, magazziniere o muratore.

Durante la guerra nei territori della ex-Jugoslavia è autista di convogli umanitari destinati alle popolazioni.

Come autodidatta approfondisce lo studio di diverse lingue; tra queste c’è l’ebraico antico, dal quale traduce alcuni testi della Bibbia. Lo scopo delle traduzioni di De Luca, che lui stesso chiama "traduzioni di servizio" - apprezzate anche dai più eminenti specialisti del settore - non è quello di fornire un testo biblico in lingua accessibile oppure elegante, bensì di riprodurlo nella lingua più simile e aderente all’originale ebraico.

Come scrittore pubblica il suo primo libro nel 1989, quando ha quasi quarant’anni: il titolo è "Non ora, non qui" e si tratta di una rievocazione della propria infanzia trascorsa a Napoli. Negli anni successivi pubblica numerosi libri. Dal 1994 al 2002 i suoi lavori vengono regolarmente tradotti in lingua francese: la notorietà letteraria transalpina gli vale i premi "France Culture" per il libro "Aceto, arcobaleno", il Premio Laure Bataillon per "Tre Cavalli" e il Femina Etranger per "Montedidio".

Erri De Luca è anche collaboratore giornalista di diverse importanti testate giornalistiche tra cui "La Repubblica", "Il Corriere Della Sera", "Il Manifesto", "L’Avvenire". Oltre ad essere opinionista è anche un appassionato reporter sul tema della montagna: De Luca è infatti molto conosciuto nel mondo dell’alpinismo e dell’arrampicata sportiva. Nel 2002 è il primo ultracinquantenne a superare una parete con grado di difficoltà 8b, alla Grotta dell’Arenauta di Sperlonga (8b+). Nel 2005 compie una spedizione sull’Himalaya con l’amica Nives Meroi, che poi narra nel libro "Sulla traccia di Nives".

La sua ultima opera letteraria è La doppia vita dei numeri (2013).


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