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Hanno ucciso una pecora, femmina

Se uccidono una gallina, una pecora, una mucca (femmina!) è pure femminicidio?

di Francesco Paolo Caracausi - mercoledì 8 maggio 2019 - 3476 letture

Fino a ieri tutte le parole che concernevano le donne erano costruite col prefisso “gine-” dal greco (es.:ginecologo, gineceo, etc.), oppure “mulier-” dal latino (es.: muliebre), quindi l’uccisione di una donna si sarebbe potuta facilmente indicare con “ginecidio” oppure “muliericidio”. Sarebbe stato più assonante ma in ogni caso pleonastico dato che per l’uccisione di un essere umano, sia uomo che donna, le parole esistono già: “omicidio” e, quando si vuole specificare il ruolo di moglie o di marito, “uxoricidio”. Allora perché creare una parola nuova, peraltro orribile? Per darsi un tono? Per mettersi la coscienza a posto o per generare l’ennesimo stupro ai danni del lessico e delle donne stesse?

pecora

I neologismi son frutto spesso di pigrizia, ostentazione, omologazione, narcisismo, ignoranza; auspico che i signori della Crusca commentino i vezzi creativi di certi giornalisti mal pagati o di certi politici frustrati in cerca di notorietà. Dice il vocabolario Treccani: “Fémmina ...... 2. Donna adulta: ........ Ma nel linguaggio com. è per lo più spreg.”.

Dicendo “femminicidio” si dice che è stato ucciso un essere di genere femminile, quindi, se uccidono una gallina, una pecora, una mucca (femmina!) è pure femminicidio? Se l’uccisione di una donna viene sottolineata per la connotazione sessuale e non per la sua essenza di “essere umano”, con il suo intelletto, la sua cultura, la sua storia, la sua forza, la sua gioia, si rimarca quell’aspetto spegiativo di cui parla il Treccani, sicché, a mio giudizio, viene commesso l’ennesimo “stupro morale” contro le donne ad opera di una società ipocrita, ignorante, ginecofobica ed in mala fede.

Auspico una società ginecocratica.


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