Giorgio vs Giorgia

Sono Giorgio, sono stato un uomo, sono stato un cristiano, sono un italiano e se avete vinto lo dovete anche a me. Ricordatevelo voi...

di Deborah A. Simoncini - mercoledì 9 novembre 2022 - 4277 letture

Sono Giorgio, sono stato un uomo, sono stato un cristiano, sono un italiano e se avete vinto lo dovete anche a me. Ricordatevelo voi, Fratelli d’Italia! Dovete costruire uno Stato illiberale, senza negare i valori fondamentali del liberalismo, con un approccio specifico, nazionale e particolare. L’Italia è comunità da riorganizzare e sviluppare: non semplice somma di individui. Comunità compatta, solida, ben visibile da identificare con un solo uomo/donna: questa e quello pari sono. La libertà individuale e collettiva non ha centralità alcuna. La nazione da comunità determinata storicamente e culturalmente, deve proteggere i suoi membri virili e prepararli a sostenere la propria posizione nel mondo, per la causa comune della virilità e della natalità. Nella visione liberale, l’azione individuale e chi fa cosa è questione privata, senza essere soggetta a giudizio morale. Il sistema nazionale adotti l’azione individuale degna di lode e tutta a beneficio della comunità. I valori conservatori di patria e identità culturale devono prendere il sopravvento sull’identità della persona. L’Italia è una comunità, gli italiani un popolo. Nell’unità c’è la chiave. L’illiberalismo ristabilirà la vera libertà e la vera democrazia. Il potere della Corte Costituzionale va limitato e controllato. Va previsto un organismo di garanzia per l’imparzialità dei media. Bisogna esprimere in una nuova Costituzione i valori cardini del governo di destra concentrata. Le categorie di destra e di sinistra sono storicamente superate e noi non siamo né di destra né di sinistra. Va chiamato in causa il popolo.

Giorgia da par suo assentì:

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Giorgia Meloni 03

“Costruirò la mia fortuna elettorale sul tema dei migranti. I migranti portano delinquenza comune e rubano posti di lavoro. Rappresentano un problema: questione di sicurezza per la nostra cultura, i nostri soldi, il nostro sistema di welfare sociale e chiaramente la sicurezza della nostra vita quotidiana. Non condivido l’opinione di chi sostiene che lasciare entrare i lavoratori migranti sia positivo per la concorrenza sul mercato del lavoro. I migranti non rispettano la nostra cultura, non rispettano le nostre leggi, il nostro modo di vivere. La questione dei migranti è questione di sovranità e di identità. La gente non ha paura dei migranti lavoratori, ma ha paura della propria sicurezza, della propria integrità fisica e della sicurezza dei propri beni.

Migrazione e migranti sono cosa negativa, pericolosa e non dobbiamo parteciparvi. Il nostro rapporto col cristianesimo rafforza il nostro legame con la cultura cristiana che va difesa. La lotta alla migrazione difende la civiltà europea cristiana. La civiltà mista basa il proprio futuro sulla convivenza tra l’Islam e il Cristianesimo. Ogni democrazia liberale è favorevole all’immigrazione. L’Europa ha un problema: l’Islam. Il Cristianesimo ha resistito alla sua ascesa. Io parlo alla pancia degli elettori e me ne vanto. Il tema migrazione è buono per tutte le stagioni. Il migrante lo si può condannare apertamente e in sicuro ritorno in termini di consenso. Niente di nuovo sotto il sole. Un nemico è sempre utile. I migranti non hanno voglia di lavorare e preferiscono vivere di furti e sussidi statali: rifiutano l’inserimento sociale. Chi non è capace di integrarsi nella società civile va escluso”.

Giorgia fu insignita di uno dei più prestigiosi riconoscimenti statali in Ungheria: la Croce di Cavaliere dell’Ordine al merito ungherese. La motivazione così recitava:

“I tuoi sentimenti sono distruttivi e il tuo odio bruciante nei confronti dei migranti. Proteggi strenuamente le tradizioni dell’estremismo di destra e tiene vivi i sentimenti di paura e di odio”.

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Giorgia Meloni 04

Una banda di ladri si è arricchita col denaro dei contribuenti, mentre la gente normale vive nella paura di non farcela ad arrivare a fine mese. Ho un messaggio per tale gente: “Dimettetevi e andate a farvi fottere! In passato mi avete definita “vacca deficiente”, miserabile penosa donna a buon mercato, dominata da ambizioni. Mi avete diffamato in pubblico e attribuito il mestiere più vecchio del mondo. Non mi fate paura, una vita dura mi ha forgiato. Mamma lavorava, ha cresciuto me e mia sorella, papà ci aveva abbandonato.

Attacchi e insulti non mi preoccupano. Vieterò di dormire sulle panchine nei parchi pubblici, nelle stazioni della metropolitana, in quelle ferroviarie e negli androni dei palazzi. Al secondo avviso una multa di 500 euro e al terzo giorno novanta giorni di carcere. I bulldozer entreranno per distruggere baracche e alloggi abusivi e per chi non rispetta quanto previsto e comandato scatta un aumento di pena. Il vagabondaggio è un problema presente e molto sentito. I cittadini devono poter fare uso dello spazio pubblico senza impedimenti. Manifestare vicino a case di politici va vietato, costituirà una violazione della privacy. I laureati potranno emigrare solo dopo dieci anni dalla laurea. La legge avrà larga risonanza internazionale.

Giorgia insistette per incontrare il commissario e fare una dichiarazione spontanea. Le venne incontro un brav’uomo un po’ stanco, ma coscienzioso, una specie di Maigret mascherato con indosso una camicia bianca a maniche troppo corte, troppo piccola per le sue spalle rotonde. Posò sul tavolo il borsello con la pistola, sorseggiò un whisky e soda e dichiarò: “Ho creato l’ordine della Fraternità: una sorta di clan familiare, con amici di meringhe dell’epoca del Liceo. Sono arrivata dove non volevano che andassi... Arrivederci a tutti e buone note ai sognatori.”


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