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Divorzio all’italiana....

Si sta forse meditando di trasformare il nostro da uno Stato di diritto ad uno di polizia?

di Lisa Luca - mercoledì 28 aprile 2004 - 5490 letture

Neanche troppo tempo fa tenevo spesso per le mani manuali di diritto: l’università, alcune materie giuridiche.

Oggi una volta superati questi esami, come ogni buon studente che si rispetti, gli farei fare una brutta fine, come in un rito catartico li restituirei volentieri al paradiso della carta sotto forma di soffice cenere. Una crudeltà infantile, inconsapevole, questo pensano di fare molti studenti, e questo devono aver pensato di fare i nostri governanti; non c’è diversa spiegazione, non una plausibile; si alzano al mattino e decino di banchettare allegramente con le norme del nostro codice civile e penale, come se fossero piccole costruzioni di lego, facili da smontare... roba da ragazzini.

Chi avrebbe mai potuto solo minimamente immaginare che nel 2004, in un Parlamento di un Paese come il nostro (tzè!), si sollevasse una vera sommossa sul tema della tortura? eh sì, alla Camera in una normale giornata (è il 22 aprile) si chiacchera sul reato di tortura, auspicare l’unanimità è quasi scontato. Non proprio...la Lega, indignata forse della sua scarsa presenza televisiva, che si dedica piuttosto a dare nota dello stato di salute del suo leader, si sveglia forse dal torpore di umana preoccupazione di cui era prigioniera, e ricorda a tutti noi la natura "selvaggia" della sua (pseudo) ideologia.

E sì, perchè il reato di tortura è tale solo se reiterato. Questa la sconcertante proposta di emendamento presentata dalla Lega come un fulmine a ciel sereno. Chiaro no? In poche parole, non è da considerare imputabile di reato di tortura un individuo che ne faccia uso contro qualcun’altro una sola volta. Una sola volta... no. Suvvia, per una volta! E sebbene in sordina Biondi incredulo, affermi che gli accordi in commissione di giustizia fossero di bocciare la presentazione di quest’emendamento, a sorpresa l’emendamento viene approvato... ed è il caos, chi abbandona l’aula, chi pare affetto da paresi facciale perchè non riesce a distogliere lo sguardo dal vuoto, chi sbraita.

Poi pacificamente le spiegazioni arrivano: accordi politici, contentini, compattezza della maggioranza. Accordi politici? compattezza? Può risultare una credibile assoluzione per i 201 favorevoli?

Ironia della sorte... questa legge era stata fortemente voluta da Amnesty International, primo firmatario il diessino Ruzzante...

E certo è che tra una legge come questa e le polemiche scatenate dalla "revisione" del "concetto" di legittima difesa, diventa difficile non cominciare a sospettare che si stia cercando di passare da uno stato di diritto ad uno di polizia; concetto chiave nella nuova legge? la legittima difesa non è più tale solo se il ladro si tira indietro... uhm. Semplice stabilirlo, no? Per di più diventa alla vittima consentito reagire anche per difendere un bene! Giusto, no? Non una parola o una specificazione sulla possibilità che il ladro o l’aggressore sia armato... in quei momenti difficile rendersene conto per una vittima no? Il sarcasmo in questo caso può diventare di cattivo gusto, lo riconosco, ma come si può lucidamente consentire che la legge assuma una dimensione emotiva? Insomma quello che a mio avviso è davvero grave è che si "legifera" senza minimamente preoccuparsi delle implicazioni, senza dare peso al valore interpretativo della norma, senza prevedere le possibili conseguenze di una legge pericolosa.

L’onda emotiva suscitata in questi giorni dalle notizie di rapine finite in tragedia diventa giustificazione più che valida per cambiare la storia di una legge, la storia di una garanzia di civiltà.

E così giocando al fantaparlamento (o per sorprendente associazione di idee) mi viene in mente il Codice Rocco che, promulgato durante il fascismo, all’art. 587 prevedeva la riduzione di un terzo della pena per chiunque uccidesse la moglie, la figlia o la sorella per difendere l’onore suo o della famiglia: il cosiddetto "delitto d’onore" che presto divenne il "divorzio all’italiana".

E chissà magari tra qualche tempo un amante geloso ne potrà beneficiare...


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