Abbiamo vinto!

Una disamina un po’ alla carlona del risultato europeo

di Adriano Todaro - lunedì 27 maggio 2019 - 3099 letture

Il bello delle elezioni è che il giorno dopo, quando si conoscono i risultati, sono tutti contenti. E, si sa, “cuor contento il cielo l’aiuta”. Durante la campagna elettorale i partiti hanno parlato poco di Europa ma tanto di loro stessi e dei problemi del loro orticello. Un partito, poi, non ha presentato neppure un programma. Ha continuato a ripetere il solito mantra: prima gli italiani e, naturalmente, in Polonia, prima i polacchi, in Ungheria, prima gli ungheresi… Eppure ha vinto.

Io che di politica, come risaputo, non capisco una cippa, ho cercato di documentarmi ma è stata fatica improba. Comunque

Sono contento perché il Pd ha vinto

Sono contento perché la Lega ha vinto

Sono contento perché il M5S ha vinto

Sono contento perché Fratelli e Sorelle d’Italia hanno vinto

Sono contento perché ha vinto anche l’Omino Rincoglionito

Sono contento perché il Partito comunista ha vinto

Sono contento perché il Partito pirata ha vinto

Sono contento perché La Sinistra ha vinto

Anche quello del voto utile è stato un bel tormentone. Utile a chi? Dare il voto a Calenda è voto utile secondo voi? Questo non è utile neppure a sua moglie perché a lei preferisce andare a trovare i cigni. Voto utile per Lorenzo Cesa? Con i procedimenti penali che ha l’unica sua utilità a far lavorare i suoi avvocati. Incredibilmente l’Omino Impresentabile ha avuto l’8,77% a dimostrazione che tanti italiani sono proprio dei ciula, degli allocchi e un po’ babbei. Voto utile anche a lui? E lo Zinga accompagnato da Retti che si attovaglia con un giovane come Cirino il Pomicino cos’è? È forse in previsione del futuro voto utile? Perché è più utile votare Raffaele Fitto piuttosto, chessò, di Eleonora Forenza?

Ma il tormentone del voto utile ha fatto presa e i giorni precedenti le elezioni ho sentito persone che mi dicevano: “Sì, il candidato X di tal partito lo voterei, ma è un voto disperso. E allora voto Pisapia”. Il quale Pisapia dopo essere stato in Democrazia proletaria assieme a sor Capanna, Rifondazione comunista, poi con Cossutta, poi nel gruppo Misto, infine è stato sindaco di Milano con l’appoggio di “Sinistra Ecologia Libertà” e “Federazione della Sinistra”. Sbaglia anche i tempi e si dimette da sindaco di Milano a metà mandato convinto che tutti lo stiano aspettando per essere il leader maximo della sinistra. Invece nessuno si accorge di lui e perde il posto. Essere disoccupati è brutto e bisogna inventarsi nuovi lavori ed allora, ecco “Campo progressista” che sembra una pubblicità Findus. Per arare questo campo, Giuliano nostro sceglie come braccio destro Bruno Tabacci, un grande leader democristiano che è stato nella Dc, nell’UDR di Cossiga, nel Ccd di Casini, nell’Udc sempre di Casini, nella Rosa Bianca, in Alleanza per l’Italia, nel Centro Democratico. Insomma, uno con le idee chiare come, del resto, Giuliano Pisapia. Perché mai se voto, chessò, Eleonora Cirant, questo è voto inutile mentre se voto Pisa e anche Pia è utile? Utile a chi?

Se il Pd confronta i voti ricevuti alle ultime europee con Renzi con quelli ricevuti oggi ha perso nettamente. Ma se si confronta il dato odierno del 23% con le ultime politiche allora ha vinto. Così, in questo modo, anche la Sorella d’Italia può affermare che il suo partito ha raddoppiato i voti e anche il Partito pirata ha vinto perché prima non c’era. Gli animalisti hanno preso lo 0,60 per cento facendo votare cani e gatti e anche loro hanno vinto così come il Partito comunista di Marco Rizzo con la falce e martello di antica memoria che ha preso ben lo 0,88 per cento. Berlusconi ha perso nei confronti delle Politiche dove aveva il 14% ma lo davano tutti per morto e invece ha avuto, appunto, l’8,77. Quindi ha vinto. E ha vinto anche La Sinistra con l’1,74%. Infatti la volta scorsa non c’era, almeno come raggruppamento.

Insomma, ognuno i numeri se li stiracchia come meglio crede. Unica certezza è che la Lega è balzata al 34,35 per cento e il M5S è crollato al 17,04% e che il nostro Paese è proprio un Paese di… Scusate l’intoppo: è proprio un Paese di… Scusate non riesco ad andare avanti. Completate voi la frase.

Vabbé, chiudiamo qui ricordando sempre il vecchio proverbio pugliese: “Quando va bene viva Michele, quando va male in culo a Pasquale”. E, ancora una volta, i “Pasquali” siamo noi.


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