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Giro99
Movimento
La morte di Antonino Caponnetto
di casare piccitto
Nato
a Caltanisetta nel 1920, dal 1930 in poi risiede
in Toscana, prima a Pistoia ed in seguito a Firenze
dove oggi è deceduto per i postumi di una
broncopolmonite. Nel 1954 diventa magistrato e
svolge la sua attività soprattutto nella
regione adottiva, fino al 1983. Nel novembre dello
stesso anno Caponnetto, a sua domanda (presentata
dopo l'uccisione - ad opera della mafia - del
Consigliere istruttore Rocco Chinnici), viene
trasferito a Palermo, dove fonda e dirige presso
l'Ufficio Istruzione di quel Tribunale il famoso
"pool anti-mafia" che ha istruito il
maxiprocesso a Cosa Nostra, conclusosi con una
raffica di condanne; ormai passate in giudicato.
Di quel "pool" facevano parte anche
i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Nel marzo 1988 Caponnetto lascia il Tribunale
di Palermo per fare ritorno a Firenze (dopo quattro
anni e quattro mesi di vita in caserma); nel 1990
va in pensione col titolo onorifico di Presidente
Aggiunto della Corte Suprema di Cassazione.
Dopo le stragi del 1992 ha cominciato
e proseguito a incontrare i giovani di tutta Italia
per trasmettere ad essi il culto della legalità
e della solidarietà e per infondere nei
loro animi fiducia, coraggio e speranza. Gli è
stata conferita nel 1994 la laurea "honoris
causa" in Scienze Politiche presso l'Università
di Torino. È stato cittadino onorario di
varie città, tra cui Palermo, Catania e
Spello.
Tra le persone che hanno scelto
di lottare contro la mafia è stata una
delle poche, forse unica, decedute non in modo
violento. Ma ciò non sminuisce il rilievo
e lapporto che ha dato alla storia dellANTIMAFIA.
Credo che quando vengano a mancare persone di
una così elevata statura morale e di impegno
civile, ogni parola detta o non detta rischia
di diventare retorica o inutile. Quindi la cosa
importante è raccontare semplicemente la
loro vita, in modo da farla conoscere a più
persone possibili o a chi non ne ha nemmeno sentito
parlare. E questa lunica cosa doverosa
e che rende omaggio realmente a chi ha dedicato
la propria esistenza ad una giusta causa.
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