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Giro96
Micrologos
Lotta alla disoccupazione intellettuale
I progetti per limpiego
nella New Economy per i giovani disoccupati del
Sud
di angelo luca pattavina
E cominciata la lotta alla
disoccupazione intellettuale.
Sei laureato?
Sei disoccupato?
Hai meno di 32 anni?
Abiti in qualche regione del sud Italia?
Ti piacerebbe lavorare nel campo delle tecnologie
informatiche e della comunicazione?
Bene, cè qualcuno che ha pensato
te.
Anzi, più di qualcuno.
Stanno spuntando, infatti, come
funghi (o come i crastuni dopo la pioggia,
come si dice dalle nostre parti) tutta una serie
di progetti, promossi da Enti vari ed eventuali
e finanziati dal Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali, finalizzati alla formazione
nel settore della cosiddetta New Economy.
Lo scopo specifico è quello
di riuscire a colmare lo skill gap
tra le nuove competenze richieste dalle aziende
e quelle offerte dal mercato del lavoro, formando
figure professionali che, partendo da un background
non tecnico (la preferenza è infatti per
i laureati in discipline umanistiche) sviluppino
il potenziale multimediale delle aziende in settori
come il Marketing, lE-Businnes, il Customer
Service, il Web Management e tutto ciò
che si prospetta essere indispensabile per il
futuro delle aziende.
I corsi di circa 1000 ore ciascuno
sono gratuiti e perlopiù prevedono tutti
unindennità di circa tre euro lora
e dei rimborsi per le spese di vitto e alloggio
per gli spostamenti fuori le regioni cosiddette
obiettivo (Sicilia, Sardegna, Calabria,
Basilicata, Campania e Puglia). Ogni corso è
articolato in lezioni in aula e in un periodo
di stage in azienda.
I soggetti istituzionali coinvolti
nella realizzazione di questi percorsi formativi
sono tanti. Da un lato il Ministero del Lavoro
che ha creato questo Programma straordinario
contro la disoccupazione intellettuale,
dallaltro gli Enti che, allettati anche
dai cospicui finanziamenti a cui poter attingere,
hanno promosso i progetti. Solo per citarne alcuni:
il progetto Multimedia Skill promosso
da Poliedra-Politecnico di Milano in collaborazione
con lUniversità di Palermo, lUniversità
Federico II di Napoli, Academy 365; il progetto
Occupabit realizzato dallAssociazione
Temporanea di Scopo costituita dallAgenzia
Regionale per il lavoro della Lombardia, dallAzienda
Calabria Lavoro, dallAgenzia Regionale per
lImpiego e la Formazione Professionale della
Regione Siciliana e da IFOA; il progetto E-Academy
promosso dalla Businnes School Stoà e da
ITS; il progetto NOTE promosso dallAssociazione
Temporanea dImpresa composta dallo IAL nazionale
e da quello di Basilicata, Sicilia, Emilia Romagna,
Friuli Venezia Giulia, Toscana.
Lattenzione verso il
problema della disoccupazione (soprattutto di
quella giovanile e titolata) nel Meridione dItalia
è degna di lode.
Il problema, come sempre però, è
di metodo. Anche in questo caso, infatti, si è
fatta una scelta che, prevedendo gli stage unicamente
nelle regioni del nord Italia, inevitabilmente
porterà ad una emigrazione verso quelle
aree dei giovani che si verranno a qualificare
attraverso questi corsi. E di fughe di cervelli
già se ne sono viste abbastanza. Lobiettivo
migliore dovrebbe invece essere quello di riuscire
ad investire proprio al Sud anche questo tipo
di professionalità.
Il vero gap da colmare ancora è
quello tra gli interessi del Nord e la poca voglia
di far decollare il Sud.
E non solo nei settori della New Economy.
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