segnali dalle città invisibili
  Giro96 Premio Brancati 2002
Motivazione della giuria per Lina Bolzoni ( “La Rete delle immagini”, Einaudi)

Nella “Rete delle immagini” Lina Bolzoni descrive felicemente un territorio di confine non del tutto noto e non del tutto comprensibile, fino ad oggi, alle singole discipline (storia, letteratura, critica d’arte, estetica ). Forte della dispensa, anzi dall’aperta esortazione di Aby Watburg a passare nla frontiera tra l’uno e l’altro campo disciplinare, Lina Bolzoni in effetti “sposta l’attenzione dalle immagini ai loro usi, ai modi della loro ricezione” nella cultura medievale; dagli affreschi con iscrizioni del “Trionfo della morte” del Camposanto di pisa ( con la loro ammaestrante terribilità: “tu che mi guardi et sì fisso mi tiri…” ) al “Colloquio spirituale” di Simone da Cascina ( un testo mai illustrato ma che “orna dentro di virtuose immagini” il lettore ) a una lettere del 1355 di Petrarca – quasi un disegno, quasi un ricamo – sull’albero della virtù, al pavimento della cattedrale di Otranto dove, tra chiose latine, un asino suona la lira e due elefanti sostengono dalle radici un albero immenso, alle prediche teatralissime di San Bernardino da Siena, l’autrice racconta il suo stesso saggio-viaggio tra immagini reali e immagini mentali. Cosicché nella Rete, sapientemente tessuta e tesa, non possiamo che cadere noi oggi, come un tempo i devoti e i minuti peccatori, che lentamente si abituavano a distinguere parole dalle immagini, le immagini nelle parole, in previsione- prefigurazione – della salvezza.

 

Il Progetto
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