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Undici settembre: l'inizio della fine?

di Paolo Oddone, da WarNews

Gli studiosi di storia utilizzano spesso date precise per segnare l'inizio o
la fine dei vari periodi storici.E' ipotizzabile quindi che, anche gli
storici che in futuro prenderanno in esame il periodo che stiamo vivendo,
finiranno per assumere come pietre miliari alcune date.
Possiamo ragionevolmente immaginare che, ai ragazzi che tra cinquanta o
cento anni si appresteranno a studiare la storia dei nostri giorni, sarà
chiesto di imprimere bene in mente due date fondamentali: il 9 novembre 1989
, data della caduta del muro di Berlino e l'11 settembre 2001, giorno degli
attentati alle Twin Towers e al Pentagono. Per loro sarà solo uno dei tanti
capitoli del libro di storia.
Per noi che stiamo vivendo oggi il nostro tempo le cose sembrano complicate
ed estremamente sfumate, non possiamo avere di certo il senno di poi che i
nostri discendenti avranno acquisito.

Dunque ci apprestiamo a ricordare e commemorare i morti , a rivedere quelle
immagini che ancora oggi abbiamo difficolta' ad accettare come reali.
Quell'11 settembre ha superato l'immaginazione dei cineasti e degli
scrittori entrando con violenza nelle nostre coscienze e lasciandoci tuttora
increduli.

Nella vita degli americani quel giorno ha cambiato molte cose, ho sentito
dire che i newyorkesi sembrano persino aver cambiato il loro modo di
camminare: prima tiravano dritto decisi e sicuri con lo sguardo fisso
avanti, oggi camminano quasi circospetti.
I due aerei che si sono schiantati sulle torri gemelle non sono stati solo
un atto terroristico tremendamente efficace sul piano militare ma qualcosa
di molto più incisivo e dirompente.

Chiunque, sia esso una singola organizzazione terroristica oppure qualcosa
di più complesso, abbia progettato ed organizzato gli attentati dell'11
settembre ha avuto la diabolica capacità di scegliere un momento storico
preciso e delicato che vedeva gli USA impegnati nel tentativo di imporre al
mondo ,con esiti incerti, il loro modello di globalizzazione e un'economia
americana che iniziava a mostrare i primi segni di una crisi che presto si
sarebbe rivelata profonda e grave.

Decadenza di un Impero?

Possiamo definire il sistema di influenza americano , fondato sulle regole
economiche e sulle alleanze militari , come un vero e proprio impero?
Gli Stati Uniti d'America non hanno di certo creato un impero nel senso
classico del termine, l'espansione americana non è avvenuta tramite
l'annessione di territori, la creazione di province o tramite l'imposizione
di una amministrazione centralizzata. Però hanno ingrandito rapidamente
quelle aree che vengono definite di "primaria influeza americana" tramite
l'annessione delle economie degli stati e la pressione loro classi
politiche.
In un mondo dove i confini tra gli stati rivestono sempre meno importanza
sono gli accordi commerciali, il controllo dei sistemi finanziari e
l'influenza negli apparati sovranazionali a far sì che gli Stati Uniti
possano essere considerati un vero e proprio sistema imperiale, sebbene
dotato di connotati molto diversi da quelli che abbiamo conosciuto studiando
la storia antica.
La dollarizzazione delle economie di altri stati, il controllo delle materie
prime , l'imposizione delle regole commerciali e l'offerta di protezione
militare sono i fattori che tengono legate le province dell'impero.

Proprio in questi anni, dopo il crollo dell'Unione Sovietica, il sistema
americano ha potuto raggiungere la sua massima espansione, il suo apice.
Ma la storia insegna che tutti gli imperi hanno avuto una fase ascendente
poi un apice di massima espansione e subito dopo una veloce fase
discendente: la decadenza.

I Barbari alle porte

Si possono trovare alcune sorprendenti analogie tra l'Impero Romano e
l'Impero Americano: la potenza di Roma iniziò la sua fase decadente con le
prime incursioni dei Barbari, l'esercito imperiale stentava a reagire ad
attacchi di nuovo tipo e i romani erano divenuti restii a mandare i loro
figli arruolati nella rischiosa attività di soldato. Perciò ben presto
l'impero prese ad utilizzare gli stessi nemici come mercenari o ad arruolare
prigionieri nelle fila dell'esercito. Questo fu l'inizio della fine.

Gli USA ricevono l'11 settembre un attacco inaspettato e violentissimo , la
reazione immediata si concretizza nell'attacco all'Afghanistan dei Talebani.
Nell'operazione però i generali americani tentano da subito di trovare
alleanze con i Mujahideen dell'Alleanza del Nord , che sono essi stessi
estremisti islamici proprio come i nemici che gli USA si apprestano a
combattere. In questa alleanza temporanea e mercenaria gli Stati Uniti
trovano il grosso vantaggio di poter scaricare il "lavoro sporco" ,
l'impiego delle truppe di terra in prima linea, alle bande di guerriglieri
delle valli afghane che condurranno gli USA alla presa di Kabul.

L'opinione pubblica americana non avrebbe mai accettato una guerra di terra
, con centinaia ,forse migliaia di caduti tra i soldati americani.
Cosi' a morire furono i Mujahideen , e gli USA si limitarono alla loro
guerra tecnologica e quasi priva di rischi.
Ma sulle montagne di Bora Bora , secondo molte fonti , furono gli stessi
uomini dell'Alleanza del Nord a coprire la fuga di Osama Bin Laden, che , in
fondo , consideravano loro fratello molto piu' di quanto lo potesse mai
essere l'occasionale alleato americano.

Insomma la guerra senza "l'onore delle armi" che gli USA hanno combattuto in
Afghanistan e si apprestano a condurre in Iraq non potra' mai avere effetti
risolutivi al pari di quelli che un vero e proprio combattimento sul campo
potrebbe assicurare.
Come gia' fu per gli antichi Romani il nemico vede tutto questo come
vigliaccheria e debolezza. Un inequivocabile sintomo di decadenza.
L'unica vera grande differenza rispetto alle altre epoche storiche è la
disponibilità di armi di distruzione di massa (armi atomiche, chimiche,
batteriologiche). Gli Stati Uniti stessi sono oggi i maggiori detentori e
produttori di questo tipo di armi ma anche i loro nemici presenti e futuri
potranno facilmente disporne. Questa è la vera e terrificante incognita per
il prossimo futuro.

Niente di nuovo sotto il sole

Gli storici del futuro non vedranno nulla di strano nell'analisi storica del
periodo che stiamo vivendo: un impero era nato, aveva fortemente dominato e
si stava avviando alla decadenza. Solo uno dei tanti cicli storici che da
millenni si ripropongono, con soggetti diversi ma con meccanismi simili,
quasi prevedibili.
Per i nostri discendenti forse tutto apparirà chiaro e di facile
comprensione,al massimo qualche studente avra' difficolta' a ricordare le
date.Per noi che questi anni li stiamo vivendo in prima persona ,invece,
l'11 settembre è una data impressa col fuoco nella memoria collettiva.

 

 

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