segnali dalle città invisibili
  Giro93 Movimento
Pride 2002: l’orgoglio di esserci

Il movimento GLBT a Catania
tra festa ed impegno politico
di Angelo Luca Pattavina foto di alessandro fangano

Il 28 giugno 1969 allo Stonewall Inn, un bar di New York frequentato da persone di tutti gli orientamenti sessuali, non sopportando più le continue intimidazioni della polizia, alcuni trans reagirono all’ennesimo sopruso opponendosi agli arresti, innestando così una rivolta che durò vari giorni e che è rimasta nella storia del movimento GLBT (Gay-Lesbico-Bisessuale-Trans). Da allora il 28 giugno è diventato l’icona per tutta la comunità GLBT, un momento simbolico per scendere in piazza e rivendicare il proprio orgoglio.

Quest’anno il 28 giugno ha visto Catania come centro nevralgico del Pride italiano. Da piazza Cavour a piazza Università, sfilando per via Etnea e via S. Euplio, circa un migliaio di persone, tra gay, lesbiche, trans, travestiti, ma anche etero, hanno partecipato a questo momento di festa, che vuole essere però anche un momento di rivendicazione dei diritti civili e politici.
Un corteo colorato, rumoroso e festoso, ma perlopiù sobrio e discreto, con pochissime concessioni al pittoresco e al volgare. Una grande opportunità per manifestare e difendere i diritti e la dignità di tutti e di tutte, che ha rappresentato la conclusione di una settimana dedicata alla discussione ed alla riflessione sul movimento GLBT che ha proposto incontri, video, presentazioni di libri e feste come momenti di un percorso generale che tende ad una maggiore visibilità ed accettabilità di questa realtà.
Il corteo, organizzato dal circolo Open Mind di Catania, anche se più modesto rispetto a quello dello scorso anno, ha visto la partecipazione diretta dei circoli Arci di Catania, Siracusa e Calabria, del CODS (Coordinamento Omosessuale Democratici di Sinistra), della Lila, di Rifondazione Comunista, dell’Ufficio Nuovi Diritti della CGIL, e del Comune di Bagheria (unica istituzione in Italia ad avere un consulente per i diritti degli omosessuali).
Dopo aver percorso tutta la via Etnea, sotto gli occhi incuriositi e divertiti delle persone ferme sui marciapiedi ai lati della strada (ben attenti a non varcare la soglia che li potesse far confondere con i partecipanti), il corteo si è fermato in piazza Università, dove gli organizzatori hanno tenuto un breve discorso, ribadendo ancora una volta il bisogno di rivendicare dignità di esistenza, qualità della vita e rispetto delle differenze come valori fondamentali di una società che si ritiene libera, democratica e pluralista.
L’affermazione dei diritti del movimento GLBT passa oggi anche attraverso il Pride. La festa e la lotta per i diritti di tutti, senza nessuna distinzione di genere. Con la speranza che le discriminazioni facciano strada alla tolleranza.

Galleria fortografica.

 

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