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Giro93
Movimento Zoom
La tivvù dei tuoi sogni
Intervista ad Ambrogio, uno dei
fondatori di Orfeo tv
a cura di ugo giansiracusa
La prima domanda che mi viene
da porre è chi siete? Non a tutti e non
tutti i giorni viene in mente lidea di creare
una televisione di strada...
Siamo innanzitutto persone nauseate dallorrendo
regime sui mezzi di comunicazione che è
venuto concentrandosi nelle mani dellattuale
primo ministro. Poi siamo coloro che in passato
fecero vivere Radio Alice. Oggi semplici cittadini
che pur di riaffermare il proprio diritto ad esprimersi
e comunicare liberamente sono disposti a rischiare
i rigori della legge
Come è nata lidea
di una micro emittente televisiva come Orfeo Tv?
Era una notte di mezzo inverno
..
Berlusconi, già primo ministro dilagava
in tutti i canali televisivi nazionali sostenendo
che di lì a poco avrebbe avuto finalmente
termine il regime della disinformazione e della
faziosità dominato negli ultimi 50 anni
dalla sinistra comunista (sic). Qualcosa bisognava
pur fare.
Ho immaginato una antenna sul tetto di casa attraverso
la quale parlare agli abitanti della mia strada
e a quelli delle strade limitrofe. Poi ho immaginato
antenne alzarsi dai tetti di molte case, dalle
Alpi alle Piramidi. Abbiamo verificato se dal
punto di vista tecnico fosse possibile e se i
costi potessero essere contenuti entro i mille
euro. Era possibile! Non è poi stato difficile
immaginare lo sviluppo di un tale processo: prima
un sito web, Telestreet.it, come luogo di coordinamento
delle tv di strada poi un approdo: un canale satellitare
capace di raccogliere e diffondere il lavoro di
centinaia di redazioni sparse per il paese, Telestreet-sat
appunto.
A quanto si capisce leggendo
il sito www.telestreet.it Orfeo Tv si richiama
allidea e allesperienza delle radio
libere... pensate che una tv libera sia di per
se un passo avanti o che per fare questo passo
ci sia bisogno di sostanziarlo con delle nuove
idee e delle nuove motivazioni?
Lesperienza delle radio libere è
stata una stagione straordinaria e tuttavia nasceva
da una possibilità offerta da un vuoto
legislativo dentro cui si infilarono tanti , Berlusconi
compreso.
Si usciva dal monopolio democristiano e si entrava
nel libero mercato dei mezzi di comunicazione.
Oggi non cè vuoto legislativo anzi
larticolo 195 della Mammi punisce già
la detenzione di un apparato di trasmissione anche
non funzionante, alla stregua di un arma da fuoco.
Oggi sono bisogni primari, fondamentali che ci
spingono a sfidare la legge pur di affermarli.
Ogni tv libera che oggi rivendichi il proprio
diritto di esistere, anche lontana politicamente,
rappresenta a nostro avviso una eventualità
positiva. Chi poi si eserciterà a far vivere
piccole televisioni libere dovrà necessariamente
confrontarsi con i propri contenuti e non ho dubbi
sul fatto che da questo esercizio nasceranno nuove
idee e nuovi linguaggi.
Sul sito telestreet cè
una pagina intera che spiega, passo passo, come
creare, con un migliaio di euro, una piccola emittente
televisiva. Pensando ad esperienze di reti
quali Indymedia e Lilliput il sogno di un network
formato da una serie di micro emittenti non sembra
poi tanto folle quanto potrebbe sembrare. Fin
dove arrivano le vostre ambizioni?
Fino ad immaginare centinaia di redazioni
sparse per tutto il paese che fanno esperienza
costruendo ognuno la propria televisione e contemporaneamente
si parlano, scambiano materiali, coordinano il
loro lavoro e la propria esistenza attraverso
il sito di Telestreet, ed infine si gemellano
sincronizzando i loro segnali per esempio su un
canale satellitare ( Telestreet-sat) visto da
tutti e legalmente riconosciuto. Qualunque imprenditore
che volesse fare una cosa simile dovrebbe mettere
sul piatto parecchie centinaia di miliardi di
lire. Telestreet-sat viceveresa nascerà
dal lavoro volontario e dalla passione civile
di cittadini che giudicano strategica la libertà
di informare e si offrirà come mezzo di
comunicazione aperto ad ogni voce che non sia
fascista, razzista o sessista.
Qualè il ruolo
di Orfeo Tv nel duopolio Berlusconi/ Berlusconi,
Rai/Mediaset?
Laffermazione di un diritto e di libertà
che nessun governo, per quanto fascista possa
essere, potrà mai sopprimere. Un gesto
simbolico contro il regime di monopolio del cavaliere,
larroganza del suo governo, la rozzezza
della sua classe dirigente. E più di questo
NO, Orfeo vuole essere un SI : sì alla
propria autonomia, alla propria indipendenza,
alla propria libertà di espressione. Se
il gesto simbolico sarà poi capace di diventare
pratica diffusa a favore della democrazia e della
libertà di informazione dipenderà
dalla partecipazione e dalla condivisione appassionata
dei tanti che hanno ancora a cuore le sorti della
nostra democrazia. Contiamo che siano ancora molti.
Dice il poeta:
si vive si respira
quando si brucia
e si brucia
Siete dei fuori legge, e lo
sapete, visto che non avete le autorizzazioni
necessarie per trasmettere. Pensate che lessere
piccoli possa proteggervi dai giganti delletere
o temete che una di queste mattine vi risveglierete
con i sigilli alla porta della vostra emittente?
Non ci spaventa lidea che presto i carabinieri
o lescopost ci portino in tribunale. Sarà
una occasione per tenere vivo un dibattito che
altrimenti rischia di essere chiuso dalla forza
dellavversario o dato per scontato dallopinione
pubblica. Vorrei aggiungere che la domanda vera
dovrebbe essere: ne vale la pena? Ebbene noi pensiamo
che ne valga la pena. E come è nel nostro
stile facciamo tutto questo a viso aperto.
Dice il poeta:
là dove cè il pericolo
nasce anche ciò che salva
Pensando ad esperienze come
quelle dei centri sociali, dei disobbedienti,
degli hacker... sembra che uno dei pochi modi
per avere un proprio spazio sia quello di prenderselo,
di conquistarlo, a dispetto anche delle leggi.
Trasgredire la legge era lunico modo a vostra
disposizione per lanciare nel cielo, e nelletere,
le vostre idee e le vostre immagini?
Sì
Se e vero, come dice Deborde,
che nella società dello spettacolo nulla
esiste se non è trasmesso dalla televisione
dobbiamo considerare Orfeo Tv come il grido disperato
di chi si sente invisibile ai grandi
mezzi di comunicazione?
Neanche per sogno.
Orfeo è un piccolissimo mezzo di comunicazione
libero, non ricattato dalla pubblicità
né dalla politica, che si offre come modello
virale e proliferante dentro il mare della comunicazione
dove oggi nuota un solo pesce, il pesce banana.
Orfeo è il primo pesciolino di un branco
di pesci che difenderà il diritto alla
propria parola a qualunque costo. Orfeo si adopera
perché il mare si ripopoli di molte specie
di pesci. La questione non è dare visibilità
a chi no ce lha, ma difendere il diritto
di espressione di chi non ha più luogo
di espressione. E la pervasività
della televisione e la sua potenza sul cervello
sociale che rendono la televisione un luogo che
va liberato, e ridistribuito.
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