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Giro90
Boicotta
Boicottaggio, da un tizio di nome Boycott
Boicottaggio, boicottaggio. Boicottiamo
questo, boicottiamo quest'altro... Ma, un momento.
La parola, che vuol dire con esattezza questa
parola, e da dove viene? Beh, forse non è
inutile scoprirlo. Leggiamo, da un dizionario
online, alla voce "boicottàggio":
sm. [dal fr. boycottage, risalente
all'ingl. to boycott, dal nome di J. Boycott,
amministratore dei beni della contea di Erne in
Irlanda, posto al bando nel 1880 dalla comunità
dei coloni per reazione ai metodi inumani che
impiegava nei loro confronti]. Così
si definisce ogni azione che tende a escludere
dai rapporti economici, sociali o giuridici con
una comunità, una persona, un ente, uno
Stato, anche per motivi indipendenti dalla rappresaglia.
Largamente usato in campo internazionale, sotto
forma di b. delle merci e dei prodotti di uno
Stato avversario (p. es., b. delle produzioni
cubane da parte degli U.S.A., dopo la rivoluzione
comunista di Castro), il b. può essere
utilizzato anche come arma nella lotta di classe.
I lavoratori possono infatti decidere di non prestare
la loro opera alle dipendenze di un imprenditore,
di non consumare i suoi prodotti, o di porre ai
margini del gruppo quanti non aderiscono ai loro
piani di azione politico-rivoluzionaria. La legislazione
italiana considera il caso del b. economico (quando
si inducono una o più persone a non stipulare
patti di lavoro, a non fornire materie o strumenti
di lavoro, a non acquistare prodotti agricoli
o industriali) come un reato punibile con la reclusione
fino a tre anni (Codice Penale, art. 507).
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