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Giro90
Boicotta
ONU: 180 mln di bambini sfruttati...
ONU: 180 milioni di bambini
sono sottoposti alle peggiori forme di lavoro
forzato. 5,500 muoiono per l'inquinamento ogni
giorno. Amnesty International e Human Rights Watch
lamentano il continuo ostruzionismo assunto dagli
USA durante i lavori della Sessione Speciale dell'ONU
sui diritti dell'infanzia appena conclusa.
Fonti: Chicago Tribune; ENS; Human Rights Watch;
Internazionale; The New York Times; AP Traduzione
a cura di Fabio Quattrocchi, http://www.ecquologia.it
11 Maggio 2002 - Si e' conclusa
ieri la Sessione Speciale delle Nazioni Unite
sui diritti dell'infanzia. Un rapporto dell'ILO
(International Labour Organisation dell'ONU) denuncia
come, nonostande un decennio di iniziative mirate
a combattere il lavoro minorile, il problema persiste
ancora oggi su scala massiccia ed e' peggiorato
in paesi colpiti da guerre e crisi economiche.
Dei 250 milioni di bambini lavoratori, circa 180
milioni in tutto il mondo sono sottoposti alle
peggiori forme di sfruttamento minorile. Tra questi
giovani lavoratori, 8.4 milioni sono costretti
alla schiavitu', prostituzione, pornografia e
servizio militare forzato. La diffusione dell'AIDS
e' una delle ragioni del problema, infatti 13
milioni di bambini sono diventati orfani a causa
della malattia e questa condizione li ha spinti
a lavorare per sopravvivere. Allo stesso tempo,
le paure della malattia hanno incrementato il
traffico di giovani minorenni per lo sfruttamento
sessuale. Ad esempio i trafficanti della Cambogia
cercano ragazze vietnamite provenienti dalle zone
rurali perche' ritengono che non abbiano contratto
l'HIV, il virus che causa l'AIDS. L'Asia e il
Pacifico sono le zone dove e' concentrato il 60%
della forza lavoro minorile, mentre l'Africa sub-sahariana
ne ospita il 23%.
Secondo un altro rapporto pubblicato da UNEP,
UNICEF e OMS, ogni giorno morirebbero 5,500 bambini
per cause legate all'inquinamento di aria, acqua
e cibo. La contaminazione ambientale aumenta la
gravita' di certe malattie come diarrea e infezioni
respiratorie acute. Il rapporto identifica una
serie di problemi ambientali che hanno un impatto
diretto sui minori, come l'esposizione ad alti
livelli di sostanze chimiche o il deterioramento
delle risorse naturali causato dal loro sovra-sfruttamento.
Per esempio la contaminazione da piombo nell'ambiente
- proveniente soprattutto dal gasolio - causa
danni neurologici permanenti nei bambini. Milioni
di bambini, lavorando in agricoltura, sono esposti
a grandi quantita' di pesticidi tossici che spesso
vengono esportati da paesi in cui l'uso ne e'
vietato: lo scorso Dicembre, l'Alto Commissariato
delle Nazioni Unite condanno' le esportazioni
statunitensi di sostanze chimiche tossiche verso
i paesi in via di sviluppo (PVS). Tra il 1996
e il 2000 gli USA hanno esportato 500,000 tonnellate
di pesticidi identificati come pericolosi (o potenzialmente
pericolosi) per la salute in quanto cancerogeni,
gran parte di tali esportazioni e' andato nei
PVS ed usato in agricoltura. Secondo l'ILO (International
Labor Organization) dal 65 al 90% dei lavoratori
minorenni in Africa, Asia e America latina lavorano
nel settore agricolo. Questi bambini sono esposti
ai pesticidi nei campi e attraverso l'acqua che
bevono. I dati dell'OMS dicono che circa un terzo
delle malattie globali e' da attribuirsi a problemi
ambientali, e il 40% di questo terzo colpisce
i minori al di sotto dei 5 anni di eta'.
Secondo l'ONU, oltre 125 milioni di bambini nel
mondo non ha accesso all'istruzione e solo il
2% degli aiuti internazionali sono destinati a
fornire un servizio scolastico; 250 mln sono coinvolti
in lavoro minorile; 600 milioni sono in famiglie
che vivono con meno di un dollaro al giorno; 160
mln sono malnutriti; 10 mln muoiono per malattie
prevenibili; e 300 mila combattono in conflitti.
La Sessione Speciale ONU sui diritti dell'infanzia
aveva il compito di esaminare i progressi compiuti
nell'implementazione degli obiettivi fissati nel
Summit Mondiale sull'Infanzia del 1990, e adottare
un nuovo piano di azione. Amnesty International
e Human Rights Watch lamentano le posizioni ostruzionistiche
assunte dagli Stati Uniti d'America durante i
lavori della Sessione. Secondo la Coalizione sui
diritti dell'Infanzia (di cui fanno parte 100
ONG) l'accordo finale raggiunto dai delegati e'
stato fortemente indebolito dagli USA. Durante
i negoziati gli USA hanno cercato di eliminare
o minimizzare i riferimenti del nuovo Piano di
Azione alla Convenzione sui Diritti dell'Infanzia,
ratificata da 191 paesi, tranne USA e Somalia
(quest'ultima pero' si appresta a ratificarla
tra breve), mentre le Organizzazioni non governative
chiedevano che il piano di azione rinforzasse
la convenzione e spingesse alla sua implementazione.
Gli USA non l'hanno ratificata perche' sostengono
che minerebbe l'autorita' genitoriale, interferirebbe
con la possibilita' dei genitori di crescere ed
educare i propri figli e farebbe prevalere i diritti
dei bambini su quelli dei genitori. In realta',
sostiene Human Rights Watch, la Convenzione fa
ripetutamente riferimenti all'importanza del rapporto
figlio-genitori e chiede ai governi di rispettare
i diritti dei genitori. Il maggiore contrasto
tra la Convenzione e la legge americana riguarda
la pena di morte: la Convenzione infatti proibisce
la pena di morte per reati commessi da minori
di 18 anni, mentre gli USA non hanno vietato questa
pratica, e infatti negli ultimi 5 anni sono stati
condannati a morte ben nove minorenni (o comunque
persone che hanno commesso il reato in minore
eta'), e altre due condanne di tal genere sono
previste per i prossimi due mesi. La Repubblica
Democratica del Congo e l'Iran sono stati gli
unici stati ad aver portato avanti questo tipo
di esecuzioni negli ultimi 3 anni, mentre gli
unici paesi che continuano a non vietare tale
pratica oltre agli USA sono Arabia Saudita, Pakistan,
Nigeria, Pakistan, Iran e Yemen. La Convenzione
riconosce i diritti civili, politici (come il
diritto di espressione, riunione e giusto processo),
economici, sociali e culturali (come il diritto
all'istruzione, alla salute, e ad uno standard
di vita
adeguato) dei minori; invece gli USA tradizionalmente
riconoscono solo quelli civili e politici.
Le questioni che piu' hanno distanziato le posizioni
dell'Amministrazione Bush da quelle di molti altri
delegati presenti alla Sessione riguardavano i
servizi della salute sessuale, la pianificazione
familiare e l'educazione sessuale. Le richieste
statunitensi riguardanti la contraccezione e l'aborto
hanno deluso Unione Europea e Canada. L'amministrazione
Bush ha infatti assunto posizioni anti-abortiste
appoggiate da Vaticano e alcuni paesi islamici.
In molti paesi l'aborto cosi' come la contraccezione
fanno parte dei servizi di pianificazione familiare
ed educazione sessuale. Gli stati Uniti volevano
specificare in una nota del testo che i "servizi"
della salute sessuale escludessero l'aborto. Alla
fine e' stata accordata la cancellazione della
parola "servizi". Secondo un delegato
dell'UE, questo e' un passo indietro in quanto
non c'e' stata una forte riaffermazione degli
accordi precedenti sulla salute sessuale e riproduttiva.
L'amministrazione Bush inoltre e' riuscita a non
far inserire la richiesta che gli USA aboliscano
la pena di morte per i reati commessi in minore
eta'. Sintetizzando la posizione di Washington:
SI alla pena di morte per i minori, NO alla contraccezione
e all'aborto...
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