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Giro90
Boicotta
McDonald's: lavoro nero in Vietnam
Si lavora 9 o 10 ore al giorno
dal Lunedì alla Domenica alla "Keyhinge
Toys" di Da Nang City per fabbricare i giocattoli
che McDonald's regala a tutti i piccoli consumatori
di "Happy Meals". La denuncia proviene
dal National Labour Committee, un'associazione
di New York, nata per difendere i diritti dei
lavoratori nel mondo. Gli operai della Keyhinge,
una società che ha sede a Hong Kong, sono
pagati meno del minimo salariale previsto dalla
legge vietnamita e lavorano in condizioni spaventose;
il 21 febbraio, ricorda un'altra associazione,
l'Asia Monitor Research Center (AMRC), 220 operaie
sono rimaste intossicate dall'acetone.
Secondo l'AMRC, la maggioranza
dei lavoratori dell'impianto riceve 700 dong all'ora
(6 cent USA), la paga di un apprendista. I più
fortunati arrivano a 1000 dong (8 cent). Al di
fuori di Hanoi e Ho Chi Minh City, il salario
minimo per gli operai di industrie straniere è
di 35 dollari al mese. Nelle due maggiori città
del Paese sale a 50 dollari. L'AMRC stima che
lo stipendio di cui un operaio avrebbe bisogno
per pagare vitto, alloggio e trasporto non dovrebbe
essere inferiore a 65 dollari - pari a 4 volte
quello della Keyhinge.
Eppure il salario da fame non è
il problema maggiore nella fabbrica di giocattoli.
L'Amrc ricorda in un recente rapporto le disastrose
condizioni di lavoro, soprattutto nel reparto
verniciatura, dove gli operai sono esposti alle
esalazioni di acetone, che provocano nausea, mal
di testa e svenimenti. E possono alterare il ciclo
mestruale delle donne - che sono il 90% dei 1000
operai della Keyhinge (tutti al di sotto dei 20
anni). Ma la salute non è un buon motivo
per assentarsi dal lavoro, hanno ritenuto i dirigenti
della fabbrica, dopo che il 21 febbraio le 220
operaie hanno dovuto lasciare la linea di produzione,
vinte dalla nausea. Il giorno dopo, infatti, 200
di loro sono state licenziate. In seguito alle
proteste, il vice direttore dell'impianto, Chen
Wei Qing, ha detto che si trattava soltanto di
una sospensione e che tutte sarebbero state riprese
in fabbrica. A 3 mesi di distanza dall'incidente
la promessa non è stata mantenuta.
Le associazioni di lavoratori che
hanno seguito da vicino la vicenda hanno chiesto
chiarimenti alla McDonald's e alla M-B Sales,
l'azienda di Chicago che per conto della multinazionale
ha subappaltato la costruzione dei giocattoli
in Viet Nam. "Pensiamo che per correggere
questa grave situazione sia necessario che la
McDonald's intervenga in prima persona nel monitoraggio
della aziende che producono per lei", ha
scritto in una lettera all'ufficio di Hong Kong
della multinazionale il presidente della Christian
Industrial Committee.
Ma qui inizia lo scaricabarile.
La McDonald's ha risposto che la responsabilità
per le condizioni di lavoro nelle fabbriche vietnamite
ricade interamente sulla M-B Sales. Un suo portavoce,
intervistato dal quotidiano Boston Globe, ha poi
sostenuto che l'esposizione all'acetone è
stata "un caso isolato".
La M-B Sales, invece, dopo aver
negato in un primo tempo ogni coinvolgimento nella
costruzione di giocattoli, ha fatto la vaga promessa
di indagare "su alcuni aspetti della vicenda
di Keyhinge". Il caso - sostiene Charles
Kernaghan, direttore del National Labour Committee
- segue un percorso tipico; la società
a monte, la McDonald's, dice di rivolgersi all'appaltatore,
negando ogni responsabilità a livello produttivo.
"E' un giochetto che si ripete milioni di
volte", conclude sconsolato Kernaghan, quando
avvengono incidenti di lavoro nei nuovi laboratori
dell'economia globale.
FONTE: AVVENIMENTI - 28 MAGGIO
1997
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