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Due pesi due misure: riconoscere il terrorismo dello Stato d'Israele
di Paolo Barnard

DUE PESI DUE MISURE - RICONOSCERE IL TERRORISMO DELLO STATO D'ISRAELE
(ricerca e stesura di Paolo Barnard, giornalista di Report, RAI 3 - dpbarnard@tin.it )
Distribuzione in formato elettronico a cura di PeaceLink - www.peacelink.it - info@peacelink.it. Le opinioni espresse in questo testo non coincidono necessariamente con quelle dell'associazione PeaceLink.

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Cari amici,
sono Paolo Barnard, giornalista di Report RAI 3. Il documento che allego in
attachment si intitola "DUE PESI DUE MISURE: RICONOSCERE IL TERRORISMO
DELLO STATO D'ISRAELE". Si tratta di una cronologia che dimostra come il
Terrorismo sia stato da sempre uno strumento proprio sia dei sionisti che
dello Stato di Israele, e dunque non una prerogativa esclusivamente
palestinese e/o islamica.
Come sapete, oggi la "narrativa" ufficiale sul Medioriente non riconosce
questa verita' storica, e solo ai palestinesi viene ufficialmente chiesto
di fermare il Terrorismo. Noi tutti sappiamo quanto questo sia non solo
ingiusto, ma anche controproducente per ogni speranza di pace. Non ci sara'
pace senza verita'.
Purtoppo pero' tanti di noi, dai giovani attivisti ai semplici cittadini di
buon senso, non sono in grado di sostenere queste tesi con argomentazioni
inoppugnabili o senza timore di essere accusati di faziosita' o, peggio, di
antisemitismo.
Il mio documento offre uno STRUMENTO accessibile a tutti per poter
sostenere e divulgare senza timore di smentite cio' che sappiamo essere
piu' vicino alla verita' e soprattutto piu' utile alla pace. Si badi bene,
il documento non pretende di avere valore storiografico. Non e' scritto per
l'esperto. E' scritto per le persone comuni, e si basa su fonti al di sopra
delle parti: l'ONU e Amnesty International principalmente. Queste fonti
sono la sua forza.
Ve lo offro sperando che lo divulghiate il piu' possibile, perche' quella
"narrativa" distorta sul Terrorismo in Palestina sta causando tragedie
all'infinito. Dobbiamo rettificarla, assolutamente, come primo passo per la
pace.
Nell'introduzione troverete maggiori dettagli.
Grazie
Paolo Barnard
329-5979871
Report 06-37352136
email: dpbarnard@tin.it
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Introduzione.
In Medioriente dilaga il fenomeno del Terrorismo. A noi e' particolarmente
noto il Terrorismo palestinese e/o islamico, ma c'e' anche il Terrorismo
israeliano. Il primo e' internazionalmente riconosciuto, il secondo no. E
qui sta il problema.
Prima di continuare e per sgombrare il campo da possibili equivoci,
ribadiamo con decisione che non v'e' dubbio che per decenni alcuni gruppi
palestinesi si siano macchiati, e ancora oggi si macchino, di orrendi
crimini terroristici che non trovano alcuna giustificazione politica ne'
morale. La condanna di questi crimini, che storicamente colpiscono
soprattutto lo Stato di Israele, deve essere assoluta.
Eppure, rimane il fatto che in occidente si fatica ad ammettere che Israele
ha praticato e pratica il Terrorismo. Taluni rigettano questa nozione
radicalmente, anche se la Storia lo dimostra in maniera incontrovertibile.
Cio' ha dato origine a una impostazione ideologica errata e catastrofica
nelle sue conseguenze, a causa della quale ogni approccio internazionale al
conflitto israelo-palestinese viene fatalmente viziato da un sistema di
"due pesi due misure": solo ai palestinesi viene formalmente chiesto di
abbandonare le pratiche terroristiche, a Israele mai. Questo produce
continui fallimenti.
Tale pregiudizio trova appoggio in vaste fasce delle opinioni pubbliche
occidentali. Infatti, alle parole "Terrorismo mediorientale" noi associamo
d'istinto i volti dei guerriglieri palestinesi, libanesi o iraniani, ovvero
del fanatismo islamico armato; ma non ci viene altrettanto spontaneo
associarvi i volti dei soldati d'Israele, o quelli dei loro leader
politici. Questo e' potuto accadere perche' l'Occidente ha intenzionalmente
alterato la "narrativa" del conflitto israelo-palestinese, per tutelare i
propri interessi nell'area. Lo dimostra lo stesso linguaggio mediatico
internazionale: da anni in tv o sulle prime pagine dei giornali gli
attacchi palestinesi contro i civili israeliani sono sempre definiti (a
ragione) "terroristici", ma quelli altrettanto terrorizzanti delle Forze di
Difesa Israeliane contro i civili palestinesi sono sovente chiamati "di
autodifesa"; le azioni dei kamikaze di Hamas sono "massacri", mentre le
centinaia di omicidi extragiudiziali commessi dai Servizi Segreti
israeliani vengono definiti "esecuzioni capitali mirate", e cosi'
all'infinito (Chomsky-Fisk-Said et al.).
Tutto cio' ci ha lentamente resi incapaci di riconoscere l'esistenza del
Terrorismo di matrice israeliana, assieme alle atrocita' che causa e che ha
causato.
E' imperativo rettificare questo pregiudizio, iniziando dalla accettazione,
da parte della comunita' internazionale impegnata nel processo di pace,
della verita' storica. Questo significa che mentre giustamente condanniamo
il Terrorismo palestinese, dobbiamo abbandonare il nostro rifiuto di
riconoscere e di censurare il Terrorismo di Israele.
Se cio' non accadra', non vi e' speranza di pace in Medioriente.
A prova di quanto affermato sopra, sono di seguito elencati alcuni fra i
peggiori atti di Terrorismo commessi in Medioriente dalla comunita'
sionista prima e da Israele o da israeliani poi, con una scrupolosa
bibliografia. Le fonti sono principalmente i documenti dell'ONU e di
Amnesty International; questo perche' siamo consapevoli che nell'esporre un
tema tanto controverso ci si deve affidare a fonti assolutamente e
storicamente al di sopra delle parti. Abbiamo di proposito scartato ogni
fonte che potesse anche vagamente essere accusata di partigianeria, e per
tale motivo siamo stati costretti a non includere in questo documento
centinaia di "atti di Terrorismo israeliani" riportati nella letteratura
sul Medioriente.
Lo ribadiamo: questo lavoro non e' un atto di accusa contro Israele fine a
se' stesso, perche' se cosi' fosse sarebbe un'esercizio sterile. Esso vuole
aiutare il pubblico a rettificare quella "narrativa" distorta che basandosi
su "due pesi due misure" condanna il Medioriente a una violenza senza fine. Ai lettori il giudizio.
SINTESI STORICA ESSENZIALE PER LA COMPRENSIONE DEL DOCUMENTO.
Al declino dell'impero Ottomano, a partire dal 1880, gruppi di ebrei
europei emigrarono in Palestina dove stabilirono alcune colonie. Fondarono
il movimento Sionista, da cui presero il nome di sionisti.
Nel 1914, gli immigranti sionisti in Palestina erano 85.000, gli arabi
musulmani e cristiani erano 500.000, ai quali si aggiungevano gli ebrei
cosiddetti Ottomani (gia' presenti da tempo in Palestina e perfettamente
integrati).
Nel 1916 le potenze europee siglarono l'accordo di Sikes-Picot: si trattava
del piano alleato per dividere l'impero Ottomano (in disfacimento). Gli
inglesi di fatto divennero la potenza coloniale in Palestina.
Nel 1921 cominciarono gli scontri fra arabi ed ebrei (a Jaffa 200 morti
ebrei e 120 morti arabi).
Nel 1922 l'Inghilterra ricevette dalla Lega delle Nazioni il Mandato per la
Palestina.
I rapporti fra arabi e sionisti si deteriorano, e nel frattempo le tensioni
vengono peggiorate dalla ulteriore ondata di immigrazione di ebrei che
fuggono dalla furia genocida di Hitler.
Cominciano le proposte inglesi di formazione di 2 Stati separati. Esse
scontentano sia gli arabi che i sionisti, e le violenze nel frattempo
aumentano. E' a questo punto che i sionisti si organizzano in gruppi di
guerriglia.
Nel 1947 gli Inglesi rinunciano al Mandato e passano la palla all'ONU.
Nel Maggio 1948 gli Stati arabi mandano truppe in aiuto ai palestinesi. Ma
gia' le truppe ebraiche avevano conquistato grandi fette di territorio
designato dall'ONU come Arabo, provocando la fuga di 300.000 rifugiati
palestinesi. Lo Stato d'Israele viene proclamato il 14 maggio 1948. La
guerra continua, e all' inizio del 1949 Israele vince conquistando il 73%
della Palestina. I rifugiati palestinesi sono ora 725.000.
Ai palestinesi, alla fine della guerra, rimane Gaza e la Cisgiordania. Nel
1956, Israele attacca l'Egitto conquistando Gaza e il Sinai, ma gli USA li
convincono a ritirasi un anno dopo.
Nel 1964 gli Stati arabi creano l'Organizzazione per la Liberazione della
Palestina (OLP).
Nel Maggio 1967 il presidente egiziano Nasser stringe un patto di difesa
con la Giordania. Ma Israele non aspetta, e nel Giugno 1967 attacca
l'Egitto. E' la nota Guerra dei 6 Giorni. In un baleno Israele occupa il
Sinai, Gaza, la Cisgiordania, parte del Golan siriano e Gerusalemme Est.
    
Nel Novembre 1967 il Consiglio di Sicurezza dell'ONU condanna la conquista
dei territori da parte di Israele con la risoluzione 242, che
specificamente chiede il ritiro israeliano dai territori occupati nella
Guerra dei 6 Giorni.
1973, attacco egiziano e siriano a sorpresa contro Israele (guerra del
Kippur). Israele e' in seria difficolta', e solo grazie a un massiccio
aiuto militare americano si riprende e addirittura avanza nel Golan.
La base della guerriglia dell'OLP si sposta nel Libano del sud. Nel 1978
Israele invade il sud del Libano. Di nuovo il Consiglio di Sicurezza
dell'ONU condanna l'invasione con la risoluzione 425, e tenta di separare i
belligeranti con un contingente di caschi blu (UNIFIL).
Nel Settembre 1978 il presidente egiziano Sadat va a Camp David negli USA,
dove firma i famosi accordi con Israele. Israele in cambio si ritira dal
Sinai. Sadat firma a Washington il 26 marzo 1979 la pace con Israele, primo
Stato arabo a farlo.
Nel 1982 Israele reinvade il Libano, e arriva fino a Beirut. Gli USA
mediano nella fuga da Beirut dell'OLP e di Arafat, ma nessuno protegge i
civili palestinesi: strage nel campo profughi di Sabra e Chatila. Israele
si ritirera' dal Libano (esclusa una fascia al sud) nel 1985.
Dicembre 1987. Nei territori occupati il pugno di ferro di Israele trova
ora un fronte unito, e i giovani palestinesi si lanciano nell'Intifada
(sollevazione).
Nel 1988 Arafat rinuncia ufficialmente al Terrorismo e accetta la
risoluzione 242, implicitamente riconoscendo l'esistenza di Israele.
1993: a Oslo si svolgono colloqui segreti fra l'OLP e il laborista
israeliano Shimon Perez con mediazione norvegese di Joan Jorgen Holst.
Il 9 Settembre 1993 Arafat firma la lettera di riconoscimento dello Stato
di Israele, e Israele il 10 Settembre riconosce l'OLP come il legittimo
rappresentante dei palestinesi.
Lunedi' 13 Settembre 1993 Arafat e Rabin a Washington firmano una
Dichiarazione di Principi, che comprende il mutuo riconoscimento di Israele
e dell'OLP, il ritiro israeliano da Gaza e da Jerico, e un non meglio
specificato ritiro israeliano da alcune aree della Cisgiordania entro 5
anni (accordi di "Oslo").
A partire dal 1999 il premier israeliano Barak concede ad Arafat alcuni
territori in piu', e a meta' del 2000 l'Autorita' Palestinese si trova a
controllare il 40% della Cisgiordania e il 65% di Gaza. Ma stiamo parlando
di pezzetti di territorio palestinese scollegati e interamente circondati
da insediamenti ebraici, e controllati giorno e notte da cordoni di
militari israeliani.
Nel luglio del 2000 il presidente americano Clinton convince Arafat e il
premier israeliano Barak ad andare a Camp David (USA) per finalizzare gli
accordi di Oslo. L'incontro naufraga in un nulla di fatto.
28 Settembre 2000. Ariel Sharon, leader dell'opposizione israeliana, sfila
a piedi presso la moschea di Al Aqsa a Gerusalemme, che e' uno dei luoghi
piu' sacri della religione musulmana. Questo viene visto come un oltraggio
imperdonabile, e i palestinesi si lanciano nella seconda Intifada.
Nel febbraio 2001 il laborista Barak perde le elezioni e diviene premier
Ariel Sharon del partito Likud.

IL TERRORISMO SIONISTA: La prima fase dal 1942 al 1947, prima della nascita
dello Stato di Israele.
* I testi virgolettati sono traduzioni di documenti originali. Le
spiegazioni del redattore sono in corsivo.
1942.
"Durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale anche la comunita' sionista
(in Palestina) adotto' metodi violenti di lotta. L'uso del Terrorismo da
parte loro e' descritto in un documento ufficiale del governo britannico di
allora":
'Nel 1942 un piccolo gruppo di estremisti sionisti, guidati da Abraham
Stern, si fece notare per una serie di omicidi e di rapine politicamente
motivati' (1)
***
1944.
'Il Ministro inglese per il Medioriente, Lord Moyne, viene assassinato da
due membri del gruppo Stern, al Cairo. Sempre nello stesso anno il gruppo
fuorilegge sionista Irgun Tzeva'i Leumi distrugge numerose proprieta' del
governo britannico. Le azioni terroristiche dei gruppi Stern e Irgun sono
state condannate dallo stesso portavoce della Comunita' Ebraica.' (1)
***
1946.
'Il 22/7/1946, la campagna condotta delle organizzazioni terroristiche
(sioniste) raggiunse nuovi livelli, con una esplosione che distrusse un'ala
dell'hotel King David di Gerusalemme, che conteneva gli uffici della
Segreteria del governo e il quartier generale britannico, uccidendo 86
impiegati, arabi ebrei e inglesi, e 5 passanti.' (1)
***
1946.
'Altre attivita' terroristiche (sioniste) includono: il rapimento di un
giudice inglese e di alcuni ufficiali, e l'attentato dinamitardo a un Club
di Ufficiali inglesi a Gerusalemme con grave perdita di vite umane.' (1)
***
"Menachem Begin (futuro premier israeliano) fu definito dagli inglesi un
'leader terrorista' per aver fatto esplodere l'hotel King David a
Gerusalemme, che a quel tempo venne considerato uno dei peggiori atti
terroristici del secolo." (1bis)
***
Un altro documento ufficiale britannico del 1946 dichiara:
"Il Governo di Sua Maesta' britannica e' arrivato alle seguenti
conclusioni: che il gruppo (sionista) Haganah e il suo associato Palmach
lavorano sotto il controllo politico dei membri della Agenzia Ebraica; e
che essi sono responsabili di sabotaggi e di violenze..." (2)
***
"Questa campagna terroristica contro gli arabi palestinesi e contro gli
inglesi raggiunse tali proporzioni che Churchill, un forte sostenitore dei
sionisti e a quel tempo Primo Ministro inglese, dichiaro' alla Camera dei
Comuni: 'Se i nostri sogni per il sionismo devono finire nel fumo delle
pistole degli assassini e se i nostri sforzi per il futuro del sionismo
devono produrre un nuovo gruppo di delinquenti degni della Germania
nazista, molti come me dovranno riconsiderare le posizioni tenute cosi' a
lungo.' (3)
ALCUNI COMMENTI STORICI SU QUESTO PERIODO.
"Il grande umanista sionista Ahad Ha'am lancio' un allarme contro la
violazione dei diritti dei palestinesi (da parte dei sionisti): 'E cosa sta
facendo la nostra gente in Palestina? Erano servi nelle terre della
Diaspora e d'improvviso si trovano con una liberta' senza limiti, e questo
cambiamento ha risvegliato in loro un'inclinazione al despotismo. Essi
trattano gli arabi con ostilita' e crudelta', gli negano i diritti, li
offendono senza motivo, e persino si vantano di questi atti. E nessuno fra
di noi si oppone a queste tendenze ignobili e pericolose.' (4)
***
Dichiarazione di Lord Sydenham alla Camera dei Lord di Londra sul Mandato
britannico in Palestina (1922):
"Il danno prodotto dall'aver riversato una popolazione aliena (i sionisti
immigrati in Palestina) su una terra araba forse non si riparera' mai
piu'...Cio' che abbiamo fatto, facendo concessioni non agli ebrei ma ad un
gruppo di estremisti sionisti, e' stato di aprire una ferita in
Medioriente, e nessuno puo' predire quanto essa si allarghera'." (5)
***
Dichiarazione della Commissione Shaw del governo inglese, a proposito delle
violenze fra arabi e sionisti nel 1929:
"...prima della Grande Guerra (1915-18) gli arabi e gli ebrei vivevano
fianco a fianco, se non in amicizia, almeno con tolleranza... negli 80 anni
precedenti (alla Grande Guerra) non ci sono memorie di scontri violenti
(come quelli iniziati nel 1920)." (6)
***
"L'espansione territoriale (sionista) attraverso l'uso della forza produsse
un grande esodo di rifugiati (palestinesi) dalle zone degli scontri. I
palestinesi sostengono che questa era un politica precisa che mirava
all'espulsione degli arabi per far posto agli immigrati (sionisti) e
citano, fra le altre, le dichiarazioni del leader sionista Theodor Herzl": 'Tenteremo di sospingere la popolazione (palestinese) in miseria oltre le
frontiere procurandogli impieghi nelle nazioni di transito, mentre gli
negheremo qualsiasi lavoro sulla nostra terra... Sia il processo di
espropriazione che l'espulsione dei poveri (palestinesi) devono essere
condotti con discrezione e con attenzione...' (7)
***
Da un documento delle Nazioni Unite:
"La comunita' ebraica della Palestina ancora si rifiuta pubblicamente di
aiutare l'Amministrazione (ONU) a reprimere il Terrorismo (sionista), e
cita come ragione il fatto che le politiche dell'Amministrazione sarebbero
contrarie agli interessi ebraici." (8)

IL TERRORISMO SIONISTA-ISRAELIANO: La seconda fase, dal 1947 al 1977,
attraverso la nascita dello Stato di Israele.
"Uno dei piu' scabrosi atti di Terrorismo (sionista) contro la popolazione
civile (palestinese) si registra, secondo fonti palestinesi ma anche
secondo altre fonti, nell'aprile 1948 a Deir Yassin, un villaggio
palestinese vicino a Gerusalemme. Un ex governatore militare israeliano di
Gerusalemme scrive in proposito":
'Il 9 aprile abbiamo subito una sconfitta morale, quando le due gang Stern
ed Etzel (sionisti) lanciarono un attacco immotivato contro il villaggio di
Deir Yassin... Si trattava di un villaggio pacifico, che non aveva aiutato
le truppe arabe di oltre frontiera e che non aveva mai attaccato le zone
ebraiche. Le gang (sioniste) lo avevano scelto solo per ragioni politiche.
Si e' trattato di un atto di puro Terrorismo... Alle donne e ai bambini non
fu dato tempo di fuggire... e molti di loro furono fra le 254 vittime
assassinate, secondo l'Alto Comitato Arabo... Quell'evento fu un disastro
in tutti i sensi... (le gang) si guadagnarono la condanna della maggioranza
degli ebrei di Gerusalemme." (9)
***
Alcuni leader sionisti negarono la strage di Deir Yassin, ma anche nella
negazione ammisero esplicitamente di aver usato l'arma del Terrorismo
psicologico, che non e' meno letale. Scrisse Menachem Begin (futuro premier
di Israele):
"Il panico travolse gli arabi nella Terra di Israele e iniziarono a fuggire
in preda al terrore. Non cio' che accadde a Deir Yassin, ma cio' che fu
inventato su Deir Yassin ci aiuto' a vincere...in particolare nella
conquista di Haifa, dove le forze ebraiche avanzarono come un coltello nel
burro mentre gli arabi fuggivano nel panico gridando 'Deir Yassin!'." (10)
***
Menachem Begin fu pero' ritenuto uno dei responsabili della strage di Deir
Yassin:
"Il 9 aprile un'atrocita' di enormi proporzioni fu perpetrata a Deir
Yassin... furono massacrate 254 persone da membri della gang di Menachem
Begin. Alcuni uomini del villaggio furono trascinati attraverso Gerusalemme
prima di essere uccisi." (11)
***
"Quante atrocita' furono commesse (dai sionisti) forse non si sapra' mai,
ma furono sufficienti a spingere l'allora Ministro israeliano
dell'agricultura, Aharon Cizling, ad affermare: 'Adesso anche gli ebrei si
sono comportati come nazisti e tutta la mia anima ne e' scossa...Ovviamente
dobbiamo nascondere al pubblico questi fatti...Ma devono essere indagati.' (12)
***
1948. "Folke Bernadotte fu nominato mediatore (in Palestina) dall'Assemblea
Generale dell'ONU...ma prima che l'ONU potesse considerare le sue
osservazioni fu assassinato dalla gang (sionista) Stern, una delle tante
organizzazioni terroristiche le cui azioni erano diventate piu' spudorate
dalla fine del Mandato (britannico). Il rapporto delle Nazioni Unite
sull'assassinio disse che il governo provvisorio di Israele doveva
assumersi la piena responsabilita' di queste uccisioni... Il Consiglio di
Sicurezza dell'ONU chiese al governo di Israele di indagare e di presentare
un rapporto, ma nessun rapporto fu mai presentato...Gli assassini di
Bernadotte vestivano uniformi dell'esercito israeliano." (12 bis)
***
Dalla proclamazione dello Stato di Israele (14/05/1948) e durante il
trentennio successivo il Terrorismo israeliano nei territori occupati si
esprime in una miriade di atti criminosi, in particolare rivolti alla
popolazione palestinese dei territori occupati, al punto da richiedere nel
1977 l'intervento ufficiale e indignato dell'ONU con una risoluzione di
condanna che parla chiaro:
"L'Assemblea Generale ha ripetutamente votato risoluzioni che criticano le
azioni di Israele nei territori occupati. La risoluzione votata nel 1977,
che riflette i toni di quelle precedenti, dichiara che l'Assemblea":
'Condanna le seguenti politiche e pratiche israeliane: a)... b)... c)
L'evacuazione, deportazione, espulsione, e trasferimento degli abitanti
arabi dei territori occupati e la negazione del loro diritto di ritorno -
d) L'espropriazione e confisca delle proprieta' arabe nei territori
occupati - e) La distruzione e demolizione delle case (arabe) - f) Gli
arresti di massa e i maltrattamenti della popolazione araba - g) I
maltrattamenti e le torture dei detenuti (arabi)...'
'(La Commissione dell'ONU per i Diritti Umani) deplora ancora una volta le
continue violazioni da parte di Israele delle norme della legalita'
internazionale nei territori arabi occupati... in particolare le gravi
violazioni di Israele della Convenzione di Ginevra per la Protezione dei
Civili in stato di guerra, che sono considerate crimini di guerra e un
affronto all'umanita'.' (13)

IL TERRORISMO ISRAELIANO: La terza fase, dal 1977 al 1988.
Israele, col pretesto di combattere il Terrorismo palestinese, bombarda e
attacca il sud del Libano dal 1973 al 1978, causando enormi sofferenze fra
i civili e la fuga verso Beirut di centinaia di profughi shiiti. (14) Poi,
nel 1978, alcuni terroristi palestinesi provenienti dal Libano meridionale
si infiltrano in Israele e massacrano trentasette turisti israeliani su una
spiaggia di Haifa. In reazione a questo crimine Israele invade il sud del
Libano, causando circa 2000 morti, la maggioranza civili. (15) Di nuovo il
Consiglio di Sicurezza dell'ONU condanna l'invasione con la risoluzione
425, e tenta di separare i belligeranti con un contingente di caschi blu
ONU (UNIFIL). L'UNIFIL pero' dovra' fare i conti con la presenza nell'area
libanese sotto occupazione israeliana delle spietate milizie mercenarie
della South Lebanese Army, che erano interamente sotto il controllo di
Israele e che per conto di Israele conducevano azioni militari e ogni sorta
di atto terroristico, come quello qui descritto:
"I soldati irlandesi (dell'UNIFIL) Derek Smallhorn, Thomas Barrett e John
O'Mahony stavano scortando due osservatori dell'ONU all'interno della zona
di Haddad (leader della South Lebanese Army). Caddero in una imboscata di
miliziani cristiani e furono portati a Bent Jbail, dove O'Mahony riusci' a
fuggire... Smallhorn e Barrett furono visti da un osservatore americano
dell'ONU mentre, terrorizzati, venivano sospinti su un'auto... un'ora piu'
tardi venivano assassinati con un singolo colpo alla nuca... Gli
Israeliani, che controllavano la zona, negarono di essere al corrente delle
uccisioni... Ma cio' che infurio' gli ufficiali del 46esimo Battaglione
irlandese (dell'UNIFIL) fu che ricevettero informazioni riservate secondo
cui un agente dello Shin Bet (servizi segreti israeliani) era presente
all'assassinio di Smallhorn e Barrett... il suo nome in codice era Abu
Shawki... Una indagine dell'ONU identifico' gli assassini... Ma Israele,
che si definisce il cacciatore di 'Terroristi', non volle consegnarli, e
non li condanno' come 'Terroristi'; al contrario, li aiuto' a lasciare il
Libano, attraverso Israele, e a stabilirsi a Detroit (Usa)". (16)
***
Nel 1982 Israele invade il Libano; il ministro della difesa di allora e'
Ariel Sharon (futuro premier). Uno dei piu' atroci crimini di guerra (e
atto di Terrorismo) degli ultimi 50 anni accade proprio sotto gli occhi e
con la connivenza piena delle truppe israeliane. (17) Parliamo del massacro
di Sabra e Chatila, i cui esecutori materiali furono le milizie falangiste
libanesi sotto il pieno controllo di Israele. (17)
"Il 15 settembre 1982 Bashir Gemayel, presidente del Libano, fu
assassinato... Lo stesso giorno le forze israeliane avanzarono su Beirut
ovest. Il 16 di settembre gli israeliani arrivarono a controllare quasi
tutta Beirut ovest e circondarono i campi profughi palestinesi. Il giorno
seguente il Consiglio di Sicurezza dell'ONU condanno' la mossa di Israele
con la risoluzione 520... IL 17 settembre giunse notizia che gruppi armati
erano entrati nel campo profughi di Sabra e Chatila di Beirut ovest e ne
stavano massacrando la popolazione civile. Il 18 settembre fu confermato
che una strage immane era stata compiuta. Centinaia di cadaveri di uomini
donne e bambini furono scoperti, alcuni mutilati, altri apparentemente
uccisi mentre tentavano di fuggire; molte case erano state fatte saltare in
aria con dentro gli occupanti." (18)
***
Le responsabilita' israeliane per quel massacro sono documentate oltre ogni
dubbio. La commissione di inchiesta dello stesso governo israeliano, la
Commissione Kahan, nel suo rapporto dell'8 febbraio 1983 dichiara: "Menachem Begin (allora premier di Israele) fu responsabile di non aver
esercitato una maggior influenza e consapevolezza nella questione
dell'introduzione dei falangisti nei campi (profughi). Ariel Sharon (Min.
Difesa di Isr.) fu responsabile di aver ignorato il pericolo di strage e
di vendetta quando diede il permesso ai falangisti di entrare nei campi
(profughi), ed e' anche responsabile di non aver agito per impedire la
strage... la nostra conclusione e' che il Ministro della Difesa e'
personalmente responsabile. Il Capo di Stato Maggiore (israeliano) Eitan
non diede i giusti ordini per prevenire il massacro. La Commissione chiede
che il Ministro della Difesa rassegni le sue dimissioni." (19)
***
L'invasione israeliana del Libano nel 1982 fu approvata dagli Stati Uniti
(20), e costo' la vita a circa 17.000 civili innocenti. (21)
***
Fra i crimini terroristici e di guerra dello Stato di Israele vi e' anche
la continua violazione di quasi tutte le fondamentali norme della legalita'
internazionale. Le seguenti parole esprimono una condanna agghiacciante
della condotta di Israele nei territori occupati attraverso tutti gli anni '80: "In particolare, le politiche (di Israele) e le sue azioni nei territori
occupati continuano a costituire violazioni evidenti di una serie di
precise norme di legalita' internazionale. Queste norme sono: la Carta
delle Nazioni Unite - la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani - la
Convenzione di Ginevra per la Protezione dei Civili in stato di guerra del
12 agosto 1949 - la Convenzione di Ginevra per la Protezione dei
Prigionieri di guerra del 12 agosto 1949... Le politiche di deportazione,
le torture dei detenuti, gli arresti di massa, la demolizione delle case
(palestinesi), i pestaggi arbitrari e gli omicidi di persone innocenti -
fra cui bambini donne e anziani - oltre alle umiliazioni inflitte ai
palestinesi nella loro vita quotidiana, sono state sistematicamente
applicate dalle autorita' israeliane nei territori occupati. Tutto cio' e'
stato aggravato dalla crescente violenza dei coloni (ebrei) armati contro
la popolazione palestinese disarmata." (22)
***
Il Comitato Internazionale della Croce Rossa lancia le stesse accuse a
Israele, aggiungendovi la condanna dell'odiosa pratica delle truppe
israeliane di espellere i civili palestinesi dalle loro abitazioni e di
murarne le entrate, nonche' la pratica di confiscare arbitrariamente le
loro terre e dichiararle proprieta' di Israele. (23)
***
Le condanne internazionali di Israele si susseguono in un coro continuo, ma
Israele le ignora totalmente. Come gia' nel 1977, nel 1985 di nuovo la
Commissione dell'ONU per i Diritti Umani vota una risoluzione (1985/1A) di
forte condanna in cui si legge: "...Israele si rifiuta di permettere al
Comitato Speciale di avere accesso ai territori occupati... la Commissione
conferma la sua dichiarazione secondo cui le violazioni israeliane della
Quarta Convenzione di Ginevra sono crimini di guerra e un insulto
all'umanita'." (24)
***
Nel 1988, in piena Intifada (sollevazione) palestinese, la Commissione
dell'ONU per i Diritti Umani vota una risoluzione che denuncia ancora il
Terrorismo di Israele: "Nella risoluzione 1988/1A, la Commissione ripete la
sua condanna delle politiche israeliane di violenza nei territori occupati,
dove vengono spezzate le ossa ai bambini, alle donne e agli uomini, e dove
le donne abortiscono a causa dei pestaggi. (La Commissione) condanna altre
pratiche violente e sistematiche di Israele, fra cui le uccisioni, i
ferimenti, gli arresti e le torture... e i rapimenti di bambini
palestinesi." (25)
***
"Nel corso dell'anno (1988) Israele continuo' a reprimere i palestinesi nei
territori occupati... culminando con l'assassinio a Tunisi, commesso da un
commando israeliano il 16 aprile, di Khalil al-Wazir, vice comandante in
capo delle forze palestinesi e membro del Comitato centrale dell'OLP... Il
25 aprile il Consiglio di Sicurezza dell'ONU adotto' la risoluzione 611...
in cui si condanna Israele per l'aggressione contro la sovranita' e
l'integrita' territoriale della Tunisia, in violazione flagrante della
Carta delle Nazioni Unite, della legalita' internazionale e delle norme di
condotta." (26)
***
"L'assassinio di Khalil al-Wazir... corrispondeva perfettamente alla
definizione del Dipartimento di Stato americano di cosa sia il 'Terrorismo
internazionale', ma nessun dipartimento del governo USA suggeri' che
Israele fosse colpevole di Terrorismo." (27)

ISRAELE E L'USO DELLA TORTURA.
Come si e' gia' visto, nei rapporti della Commissione dell'ONU per i
Diritti Umani si accusa spesso Israele di praticare la tortura, che e' uno
strumento di Terrore universalmente condannato. Lo Stato di Israele non
solo pratica la tortura, ma e' persino arrivato a legalizzarla, unica fra
le democrazie mondiali. Lo afferma Amnesty International:
"Lo Stato di Israele ha a tutti gli effetti legalizzato la tortura,
nonostante sia un firmatario della Convenzione Contro la Tortura
(dell'ONU). Israele ha fatto questo in tre modi: primo, l'uso da parte
dello Shin Bet (Servizio di Sicurezza) di 'quantitativi moderati di
pressioni fisiche' (sui detenuti) fu permesso dal rapporto della
Commissione Landau nel 1987 e approvato dal governo... secondo,
dall'ottobre 1994 il Comitato Ministeriale di Controllo dello Shin Bet,
organo del governo di Israele, ha rinnovato il diritto di praticare (sui
detenuti) un uso ancor maggiore della forza fisica... e terzo, nel 1996 la
Suprema Corte di Israele ha emesso una sentenza che permette a Israele di
continuare nell'uso della forza fisica contro specifici detenuti." (28)
***
B'Tselem, forse la piu' autorevole organizzazione per i Diritti Umani
d'Israele, scrive:
"Nel 1995 un detenuto palestinese e' morto a causa degli 'strattonamenti'
(sotto interrogatorio). Il Primo Ministro di allora, Yitzhak Rabin,
affermo' in quella occasione che quel metodo di pressione fisica era stato
usato contro 8.OOO detenuti... Neppure la morte di quel detenuto convinse
il governo a proibire quei metodi brutali durante gli interrogatori." (29)
***
"Esiste una montagna di prove sull'uso israeliano della tortura. Chiunque
ne dubiti dovrebbe chiedere di avere accesso al 'Complesso Russo' dei
servizi segreti israeliani a Gerusalemme, oppure ai prigionieri della
prigione di Khiam, nella (ex) zona occupata da Israele nel sud del Libano."
(30)

ISRAELE E GLI OMICIDI POLITICI, LE DEMOLIZIONI, IL TERRORISMO MILITARE,
FINO AI NOSTRI GIORNI.
Lo Stato di Israele ha legittimizzato la pratica di ammazzare presunti o
sospetti "terroristi" senza neppure arrestarli, senza dunque sottoporli ad
alcun procedimento legale, senza diritto di difesa o di appello.
Semplicemente li ammazza. Scrive Amnesty International:
"L'uso degli omicidi politici. Israele non solo ha praticato la condanna a
morte extragiudiziale per trent'anni, ma ha anche ufficialmente approvato
questa pratica. Dal 9 dicembre 1987 al 13 settembre 1993 circa 1.070 civili
palestinesi sono stati uccisi dalle forze di sicurezza israeliane nei
territori occupati... il tentato omicidio di Khaled Mesh'al ad Amman e' una
flagrante violazione del diritto alla vita... ma il rapporto della
commissione di inchiesta del governo israeliano (su questo evento) e'
scioccante nel suo disprezzo per la legalita'... Continua a esserci una
impunita' quasi totale per gli omicidi extragiudiziali inflitti ai
palestinesi da parte delle forze di sicurezza israeliane. Le forze di
sicurezza israeliane che praticano la condanna a morte extragiudiziale non
portano prove di colpevolezza (delle vittime), ne' concedono il diritto di
difesa." (31)
***
Questo e' l'amaro commento su queste pratiche dell'organizzazione
israeliana per i Diritti Umani B'Tselem:
"Gli omicidi sono stati parte integrante delle politiche di sicurezza
israeliane per molti anni. Israele e' l'unica nazione democratica che
considera legittime queste pratiche." (32)
***
Abbiamo gia' parlato della distruzione arbitraria di abitazioni civili
palestinesi da parte delle forze di sicurezza israeliane nei territori
occupati. Questo crimine e' continuato fino ai giorni nostri, al punto che
Amnesty International nel 1999 ha pubblicato un rapporto dove la durezza
della condanna espressa e' marcatamente superiore al passato: "Dal 1967, anno dell'occupazione israeliana della Cisgiordania, di
Gerusalemme est e di Gaza, migliaia di case palestinesi sono state
distrutte... si tratta di abitazioni ammobiliate, occupate sovente da piu'
famiglie con molti bambini, cui spesso vengono dati solo 15 minuti per
raccogliere le proprie cose e andarsene. Ma la politica di Israele e'
basata sulla discriminazione. I palestinesi vengono colpiti per
nessun'altra ragione a parte il fatto di essere palestinesi. Nel fare cio'
gli Israeliani hanno violato la Quarta Convenzione di Ginevra." (33)
***
"Nell'ambito dell'operazione militare israeliana denominata "Grapes of
Wrath", l'esercito di Israele ha attaccato la sede ONU di Qana con la morte
di 102 civili." (34)
***
Una dei piu' gravi atti terroristici israeliani, in violazione di ogni
norma morale e di legalita' internazionale, e' l'indiscriminato attacco
armato agli operatori medici e paramedici che vanno in soccorso ai civili e
ai militari palestinesi feriti o uccisi durante gli scontri. Questa
ignobile pratica e' documentata oltre ogni dubbio:
"Le Forze di Difesa israeliane hanno sparato sui veicoli che tentavano di
raggiungere gli ospedali, con conseguenti morti e feriti. Medici e
personale paramedico sono stati uccisi da colpi di arama da fuoco
(israeliani) mentre viaggiavano sulle ambulanze, in chiara violazione della
legalita' internazionale. (35)
***
"Durante l'operazione "Grapes of Wrath", l'esercito di Israele, secondo il
nostro rapporto, ha attaccato un'ambulanza che trasportava civili,
uccidendone sei." (36)
***
"E' stata mostrata in televisione la morte di Muhammad al-Dura, di 12 anni
(palestinese), colpito a morte all'incrocio Netzarim il 30 settembre a
Gaza, mentre il padre tentava di proteggerlo. L'ambulanza che e' corsa a
soccorrere Muhammad al-Dura e suo padre fu bersagliata di colpi d'arma da
fuoco e l'autista fu ucciso." (37)
***
Anche la Croce Rossa Internazionale e' duramente intervenuta nel condannare
questi atti di Terrorismo militare:
"Il 2 aprile 2002 Il Comitato Internazionele delle Croce Rossa
'...urgentemente e solennemente fa appello a tutti coloro che fanno uso di
armi di rispettare la Quarta Convenzione di Ginevra relativa alla
Protezione dei Civili in stato di Guerra." (38)
***
La negazione di soccorso medico urgente alla popolazione palestinese da
parte dell'esercito di Israele non si limita all'attacco alle ambulanze in
situazioni di conflitto. Ai posti di blocco israeliani, disseminati su
tutti i territori occupati, avvengono fatti gravi. La denuncia e' sempre di
Amnesty International:
"Altri ostacoli sono stati messi al diritto dei pazienti palestinesi di
recarsi in ospedale, con ritardi ai posti di blocco o con il rifiuto di
passare imposto dai soldati israeliani... secondo B'Tselem (forse la piu'
autorevole organizzazione per i Diritti Umani d'Israele) cio' ha prodotto
dei decessi. La Quarta Convenzione di Ginevra relativa alla Protezione dei
Civili in stato di Guerra e' stata continuamente violata dall'esercito di
Israele." (39)
***
"Almeno 29 sono stati i decessi in seguito al rifiuto (da parte dei soldati
israeliani ai posti di blocco) di concedere il passaggio verso i centri
medici, o a causa dei ritardi... ci sono stati diversi casi di parto ai
posti di blocco." (39 bis)


GLI ULTIMI GRAVI SVILUPPI NEI TERRITORI OCCUPATI. ISRAELE DI NUOVO SOTTO
ACCUSA PER GRAVI VIOLAZIONI E PER TERRORISMO MILITARE.
A conclusione di questa inquietante cronologia di eventi, che dimostra
ampiamente l'uso israeliano, sia come Stato che come individui, del
Terrorismo, proponiamo alcuni spezzoni relativi agli ultimi tragici
sviluppi nei territori occupati. Sono tratti anche dai media internazionali
e non pretendono di dare un quadro completo delle presunte atrocita'
commesse da Israele in questi giorni, per due motivi: perche' non sono
state ancora indagate ufficialmente e perche' l'offensiva israeliana e'
ancora in corso.
Commenti sui fatti di questi giorni (aprile 2002)
"In ogni caso, le Forze di Difesa israeliane hanno agito come se il loro
principale scopo fosse quello di punire tutti i palestinesi. Le Forze di
Difesa israeliane hanno compiuto atti che non avevano nessuna importanza
militare ovvia; molti di questi, come gli omicidi extragiudiziali, la
distruzione delle case (palestinesi), la detenzione arbitraria (di
palestinesi) e le torture, violano i Diritti Umani internazionalmente
sanciti e la legalita' internazionale... L'esercito di Israele, oltre a
uccidere i palestinesi armati, ha anche colpito e ucciso medici e
giornalisti, ha sparato alla cieca sulle case e sulla gente per la
strada... I delegati di Amnesty International che dal 13 al 21 di marzo
hanno visitato i territori occupati hanno visto una scia di devastazione...
Le Forze di Difesa israeliane hanno deliberatamente tagliato
l'elettricita', l'acqua, i telefoni, lasciando isolate intere aree per
almeno 9 giorni. Hanno negato l'accesso alle agenzie umanitarie dell'ONU
che volevano portare soccorso, e persino ai diplomatici che volevano
rendersi conto dell'accaduto... Hanno vietato alle ambulanze, incluse
quelle del Comitato Internazionale delle Croce Rossa, di muoversi, o hanno
causato loro ritardi che mettevano in pericolo la vita dei pazienti. Hanno
sparato ai medici che tentavano di aiutare i feriti, che sono morti
dissanguati per le strade." (40)
***
"Scrive Aviv Lavie sul giornale Ha'aretz (israeliano): 'Un viaggio
attraverso i media israeliani mette in mostra un enorme e imbarazzante
vuoto fra quello che ci viene raccontato e quello che invece il mondo vede,
legge e sente. Sui canali televisivi arabi, ma non solo su quelli, si
possono vedere le immagini dei soldati israeliani che invadono gli ospedali
(palestinesi), che distruggono i macchinari medici, che danneggiano i
farmaci, e che rinchiudono i medici lontano dai loro pazienti.' (41)
***
Zbigniev Brzezinski, ex Consigliere per la Sicurezza Nazionale del
Presidente USA Jimmy Carter, ha detto:
"La realta' e' che i morti palestinesi sono tre volte quelli israeliani, e
fra loro un numero realtivamente piccolo erano veramente guerriglieri. La
maggior parte erano civili. Alcune centinaia erano bambini." (42)
***
"Per reprimere la resistenza palestinese, un ufficiale israeliano di alto
rango ha sollecitato l'esercito 'ad analizzare e a far proprie le lezioni
su come l'esercito tedesco combatte' nel Ghetto di Varsavia'. A giudicare
dal recente massacro dell'esercito di Israele nella Cisgiordania - ha
colpito le ambulanze e i medici palestinesi, ha ucciso dei bambini
palestinesi "per sport" (scritto da Chris Hedges, New York Times, ex capo
della redazione al Cairo), ha rastrellato, ammanettato e incappucciato
tutti gli uomini palestinesi dai 14 ai 45 anni, cui sono stati stampati i
numeri di riconoscimento sulle braccia, ha torturato indiscriminatamente,
ha negato l'acqua, l'elettricita', il cibo e l'assistenza medica ai civili
palestinesi, ha usato dei palestinesi come scudi umani e ha abbattuto le
loro case con gli abitanti ancora all'interno - sembra che l'esercito di
Israele abbia seguito i suggerimenti di quell'ufficiale. Ma se gli
israeliani non voglio essere accusati di essere come i nazisti, devono
semplicemente smettere di comportarsi da nazisti." (43)
***
"I palestinesi devono essere colpiti, e provare molto dolore. Dobbiamo
infliggergli delle perdite, delle vittime, cosi' che paghino un prezzo
pesante." (dichiarazione dell'attuale Primo Ministro di Israele, Ariel
Sharon, a una conferenza stampa del 5 marzo 2002.)
Bibliografia.
1. ONU: La questione palestinese. British Government, The political history
of Palestine (Memorandum to the United Nations Special Committee on
Palestine, Jerusalem 1947, p.30)
1 bis. Robert Fisk, "Pity the Nation", Oxford University Press, 1990, p. 280
2. ONU: La questione palestinese. British Government, Palestine: Statement
relating to acts of violence, Cmd. 6873 (1946), p.3
3. ONU: La questione palestinese. British Government, survey of
Palestine, vol. 1, p.73
4. ONU: La questione palestinese. Kohn, Hans, "Ahad Ha'am: Nationalists
with a difference" in Smith, Gary (ed.): Zionism: the Dream and the Reality
(New York, Harper and Row, 1974), pp. 31-32
5. ONU: La questione palestinese. British Government, Hansard's reports,
House of Lords, 21 june 1922, p. 1025
6. ONU: La questione palestinese. Report of the Commission on the Palestine
Disturbances of august 1929, Cmd.3530 (1930), p.150
7. ONU: La questione palestinese. Herzl, Theodore, "The complete diaries"
(N.Y. Herzl Press, 1969) vol. I, p.88
8. ONU: La questione palestinese. Official records of the General Assembly,
Second Session, Supplement No. 11, document A/364, vol. II, p.28
9. ONU: La questione palestinese. Joseph, Dov, "The Faithful City" (N.Y.
Simon & Schuster, 1960), pp. 71-72
10. ONU: La questione palestinese. Begin, op. cit., pp. 164-165
11. David McDowall, "Palestine and Israel", I.B. Tauris & Co Ltd, 1989, p.194
12. David McDowall, "Palestine and Israel", I.B. Tauris & Co Ltd, 1989, p.195
12 bis. ONU: La questione palestinese. Official records of the Security
Council, Third Year, Supplement for October 1948, pp. 4-9, documents S/1018
13. ONU: La questione palestinese. General Assembly resolutions 32/91 C of
13 december 1977 & Commission on Human Rights resolution 1 (XXXIII) of 15
february 1977
14. David McDowall, "Palestine and Israel", I.B. Tauris & Co Ltd, 1989, p. 33
15. & 16 Robert Fisk, "Pity the Nation", Oxford University Press, 1990, p.
123 & p.p. 151-152
17. Rapporto della Commissione d'Inchiesta Kahan sugli eventi nei campi
profughi di Beirut (8 febbraio 1983)
18. The Origins and Evolution of the Palestine Problem, United Nations,
N.Y. 1990
19. Rapporto della Commissione d'Inchiesta Kahan sugli eventi nei campi
profughi di Beirut (8 febbraio 1983)
20. Ze'ev Schiff, "Green Light, Lebanon" Foreign Policy, Spring 1983
21. Robert Fisk, "The Awesome Cruelty of a Doomed People", The Independent,
12/09/2001, p.6
22. ONU: La questione palestinese. Report of the Special Committee to
Investigate Israeli practices affecting Human Rights of the population of
the Occupied Territories (A/43/694), paras.499 and 619
23. ICRC Annual Reports: 1984, pp. 66-68; 1985, pp. 72-73; 1986, pp. 71-72;
and 1987, pp. 83-85
24. ONU: La questione palestinese. 41esima Sessione a Ginevra della
Commissione ONU per i Diritti Umani, febbraio 1985
25. ONU: La questione palestinese. Commissione ONU per i Diritti Umani,
rapporto alla 44esima Sessione, marzo 1988
26. Consiglio di Sicurezza dell'ONU, 21-25 aprile 1988, risol. 611
27. Robert Fisk, "Pity the Nation", Oxford University Press, 1990, p. 441
28. Amnesty International Reports, London. 53rd UN Commission on Human
Rights (1997): Statements and press releases by AI
29. B'Tselem, Israel, "Legitimizing Torture", Special Report,January 1997
30. Robert Fisk, "Pity the Nation", Oxford University Press, 1990, p. 403
31. 54th UN Commission on Human Rights (1998): Statements and Press
Releases issued by Amnesty International. ISRAEL AND THE OCCUPIED
TERRITORIES State assassinations and other unlawful killings 02/2001
32. Israeli Assassination Policy : extra-judicial executions. Written by
Yael Stein, B'Tselem, Israel
33. Amnesty International Reports, London. AI 12/1999 ISRAEL AND THE
OCCUPIED TERRITORIES "Demolition and Dispossession"
34. Amnesty International Reports, London. AI 1996-2002
35. Amnesty International Reports, London. ISRAEL/OCCUPIED TERRITORIES
03/2002, "Attacks on health personnel and disrupted health care"
36. Amnesty International Reports, London. AI 1996-2002
37. Amnesty International Reports, London. 11/2000 MEDICAL LETTER WRITING
ACTION, "Killing and disrupted helth care in the context of the palestinian
uprising"
38. Amnesty International Reports, London. MEDICAL LETTER WRITING ACTION,
"Update on attacks on health personnel and disrupted health care",
ISRAEL/OCCUPIED TERRITORIES/PALESTINIAN AUTHORITY
39. Amnesty International Reports, London. ISRAEL/OCCUPIED TERRITORIES
03/2002, "Attacks on health personnel and disrupted health care"
39 bis. Marton R., Weingarten M. Response from Physicians for Human
Rights-Israel
40. Amnesty International Reports, London. ISRAEL AND THE OCCUPIED
TERRITORIES, "The heavy price of Israeli incursions", 12/04/2002
41. Alexander Cockburn, "Sharon's wars", American Journal, 09/04/2002
42. Zbigniev Brzezinski, intervistato al Lehrer News Hour, PBS, USA
43. Norman G. Finkelstein, "First the Carrot, Then the Stick: behind the
carnage in Palestine", 14/04/2002 & Ha'aretz, 25/01/2002, 01/02/2002

 

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