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Giro89
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Due pesi due misure: riconoscere
il terrorismo dello Stato d'Israele
di Paolo Barnard
DUE PESI DUE MISURE - RICONOSCERE
IL TERRORISMO DELLO STATO D'ISRAELE
(ricerca e stesura di Paolo Barnard, giornalista
di Report, RAI 3 - dpbarnard@tin.it )
Distribuzione in formato elettronico a cura di
PeaceLink - www.peacelink.it - info@peacelink.it.
Le opinioni espresse in questo testo non coincidono
necessariamente con quelle dell'associazione PeaceLink.
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Cari amici,
sono Paolo Barnard, giornalista di Report RAI
3. Il documento che allego in
attachment si intitola "DUE PESI DUE MISURE:
RICONOSCERE IL TERRORISMO
DELLO STATO D'ISRAELE". Si tratta di una
cronologia che dimostra come il
Terrorismo sia stato da sempre uno strumento proprio
sia dei sionisti che
dello Stato di Israele, e dunque non una prerogativa
esclusivamente
palestinese e/o islamica.
Come sapete, oggi la "narrativa" ufficiale
sul Medioriente non riconosce
questa verita' storica, e solo ai palestinesi
viene ufficialmente chiesto
di fermare il Terrorismo. Noi tutti sappiamo quanto
questo sia non solo
ingiusto, ma anche controproducente per ogni speranza
di pace. Non ci sara'
pace senza verita'.
Purtoppo pero' tanti di noi, dai giovani attivisti
ai semplici cittadini di
buon senso, non sono in grado di sostenere queste
tesi con argomentazioni
inoppugnabili o senza timore di essere accusati
di faziosita' o, peggio, di
antisemitismo.
Il mio documento offre uno STRUMENTO accessibile
a tutti per poter
sostenere e divulgare senza timore di smentite
cio' che sappiamo essere
piu' vicino alla verita' e soprattutto piu' utile
alla pace. Si badi bene,
il documento non pretende di avere valore storiografico.
Non e' scritto per
l'esperto. E' scritto per le persone comuni, e
si basa su fonti al di sopra
delle parti: l'ONU e Amnesty International principalmente.
Queste fonti
sono la sua forza.
Ve lo offro sperando che lo divulghiate il piu'
possibile, perche' quella
"narrativa" distorta sul Terrorismo
in Palestina sta causando tragedie
all'infinito. Dobbiamo rettificarla, assolutamente,
come primo passo per la
pace.
Nell'introduzione troverete maggiori dettagli.
Grazie
Paolo Barnard
329-5979871
Report 06-37352136
email: dpbarnard@tin.it
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Introduzione.
In Medioriente dilaga il fenomeno del Terrorismo.
A noi e' particolarmente
noto il Terrorismo palestinese e/o islamico, ma
c'e' anche il Terrorismo
israeliano. Il primo e' internazionalmente riconosciuto,
il secondo no. E
qui sta il problema.
Prima di continuare e per sgombrare il campo da
possibili equivoci,
ribadiamo con decisione che non v'e' dubbio che
per decenni alcuni gruppi
palestinesi si siano macchiati, e ancora oggi
si macchino, di orrendi
crimini terroristici che non trovano alcuna giustificazione
politica ne'
morale. La condanna di questi crimini, che storicamente
colpiscono
soprattutto lo Stato di Israele, deve essere assoluta.
Eppure, rimane il fatto che in occidente si fatica
ad ammettere che Israele
ha praticato e pratica il Terrorismo. Taluni rigettano
questa nozione
radicalmente, anche se la Storia lo dimostra in
maniera incontrovertibile.
Cio' ha dato origine a una impostazione ideologica
errata e catastrofica
nelle sue conseguenze, a causa della quale ogni
approccio internazionale al
conflitto israelo-palestinese viene fatalmente
viziato da un sistema di
"due pesi due misure": solo ai palestinesi
viene formalmente chiesto di
abbandonare le pratiche terroristiche, a Israele
mai. Questo produce
continui fallimenti.
Tale pregiudizio trova appoggio in vaste fasce
delle opinioni pubbliche
occidentali. Infatti, alle parole "Terrorismo
mediorientale" noi associamo
d'istinto i volti dei guerriglieri palestinesi,
libanesi o iraniani, ovvero
del fanatismo islamico armato; ma non ci viene
altrettanto spontaneo
associarvi i volti dei soldati d'Israele, o quelli
dei loro leader
politici. Questo e' potuto accadere perche' l'Occidente
ha intenzionalmente
alterato la "narrativa" del conflitto
israelo-palestinese, per tutelare i
propri interessi nell'area. Lo dimostra lo stesso
linguaggio mediatico
internazionale: da anni in tv o sulle prime pagine
dei giornali gli
attacchi palestinesi contro i civili israeliani
sono sempre definiti (a
ragione) "terroristici", ma quelli altrettanto
terrorizzanti delle Forze di
Difesa Israeliane contro i civili palestinesi
sono sovente chiamati "di
autodifesa"; le azioni dei kamikaze di Hamas
sono "massacri", mentre le
centinaia di omicidi extragiudiziali commessi
dai Servizi Segreti
israeliani vengono definiti "esecuzioni capitali
mirate", e cosi'
all'infinito (Chomsky-Fisk-Said et al.).
Tutto cio' ci ha lentamente resi incapaci di riconoscere
l'esistenza del
Terrorismo di matrice israeliana, assieme alle
atrocita' che causa e che ha
causato.
E' imperativo rettificare questo pregiudizio,
iniziando dalla accettazione,
da parte della comunita' internazionale impegnata
nel processo di pace,
della verita' storica. Questo significa che mentre
giustamente condanniamo
il Terrorismo palestinese, dobbiamo abbandonare
il nostro rifiuto di
riconoscere e di censurare il Terrorismo di Israele.
Se cio' non accadra', non vi e' speranza di pace
in Medioriente.
A prova di quanto affermato sopra, sono di seguito
elencati alcuni fra i
peggiori atti di Terrorismo commessi in Medioriente
dalla comunita'
sionista prima e da Israele o da israeliani poi,
con una scrupolosa
bibliografia. Le fonti sono principalmente i documenti
dell'ONU e di
Amnesty International; questo perche' siamo consapevoli
che nell'esporre un
tema tanto controverso ci si deve affidare a fonti
assolutamente e
storicamente al di sopra delle parti. Abbiamo
di proposito scartato ogni
fonte che potesse anche vagamente essere accusata
di partigianeria, e per
tale motivo siamo stati costretti a non includere
in questo documento
centinaia di "atti di Terrorismo israeliani"
riportati nella letteratura
sul Medioriente.
Lo ribadiamo: questo lavoro non e' un atto di
accusa contro Israele fine a
se' stesso, perche' se cosi' fosse sarebbe un'esercizio
sterile. Esso vuole
aiutare il pubblico a rettificare quella "narrativa"
distorta che basandosi
su "due pesi due misure" condanna il
Medioriente a una violenza senza fine. Ai lettori
il giudizio.
SINTESI STORICA ESSENZIALE PER LA COMPRENSIONE
DEL DOCUMENTO.
Al declino dell'impero Ottomano, a partire dal
1880, gruppi di ebrei
europei emigrarono in Palestina dove stabilirono
alcune colonie. Fondarono
il movimento Sionista, da cui presero il nome
di sionisti.
Nel 1914, gli immigranti sionisti in Palestina
erano 85.000, gli arabi
musulmani e cristiani erano 500.000, ai quali
si aggiungevano gli ebrei
cosiddetti Ottomani (gia' presenti da tempo in
Palestina e perfettamente
integrati).
Nel 1916 le potenze europee siglarono l'accordo
di Sikes-Picot: si trattava
del piano alleato per dividere l'impero Ottomano
(in disfacimento). Gli
inglesi di fatto divennero la potenza coloniale
in Palestina.
Nel 1921 cominciarono gli scontri fra arabi ed
ebrei (a Jaffa 200 morti
ebrei e 120 morti arabi).
Nel 1922 l'Inghilterra ricevette dalla Lega delle
Nazioni il Mandato per la
Palestina.
I rapporti fra arabi e sionisti si deteriorano,
e nel frattempo le tensioni
vengono peggiorate dalla ulteriore ondata di immigrazione
di ebrei che
fuggono dalla furia genocida di Hitler.
Cominciano le proposte inglesi di formazione di
2 Stati separati. Esse
scontentano sia gli arabi che i sionisti, e le
violenze nel frattempo
aumentano. E' a questo punto che i sionisti si
organizzano in gruppi di
guerriglia.
Nel 1947 gli Inglesi rinunciano al Mandato e passano
la palla all'ONU.
Nel Maggio 1948 gli Stati arabi mandano truppe
in aiuto ai palestinesi. Ma
gia' le truppe ebraiche avevano conquistato grandi
fette di territorio
designato dall'ONU come Arabo, provocando la fuga
di 300.000 rifugiati
palestinesi. Lo Stato d'Israele viene proclamato
il 14 maggio 1948. La
guerra continua, e all' inizio del 1949 Israele
vince conquistando il 73%
della Palestina. I rifugiati palestinesi sono
ora 725.000.
Ai palestinesi, alla fine della guerra, rimane
Gaza e la Cisgiordania. Nel
1956, Israele attacca l'Egitto conquistando Gaza
e il Sinai, ma gli USA li
convincono a ritirasi un anno dopo.
Nel 1964 gli Stati arabi creano l'Organizzazione
per la Liberazione della
Palestina (OLP).
Nel Maggio 1967 il presidente egiziano Nasser
stringe un patto di difesa
con la Giordania. Ma Israele non aspetta, e nel
Giugno 1967 attacca
l'Egitto. E' la nota Guerra dei 6 Giorni. In un
baleno Israele occupa il
Sinai, Gaza, la Cisgiordania, parte del Golan
siriano e Gerusalemme Est.
Nel Novembre 1967 il Consiglio di Sicurezza dell'ONU
condanna la conquista
dei territori da parte di Israele con la risoluzione
242, che
specificamente chiede il ritiro israeliano dai
territori occupati nella
Guerra dei 6 Giorni.
1973, attacco egiziano e siriano a sorpresa contro
Israele (guerra del
Kippur). Israele e' in seria difficolta', e solo
grazie a un massiccio
aiuto militare americano si riprende e addirittura
avanza nel Golan.
La base della guerriglia dell'OLP si sposta nel
Libano del sud. Nel 1978
Israele invade il sud del Libano. Di nuovo il
Consiglio di Sicurezza
dell'ONU condanna l'invasione con la risoluzione
425, e tenta di separare i
belligeranti con un contingente di caschi blu
(UNIFIL).
Nel Settembre 1978 il presidente egiziano Sadat
va a Camp David negli USA,
dove firma i famosi accordi con Israele. Israele
in cambio si ritira dal
Sinai. Sadat firma a Washington il 26 marzo 1979
la pace con Israele, primo
Stato arabo a farlo.
Nel 1982 Israele reinvade il Libano, e arriva
fino a Beirut. Gli USA
mediano nella fuga da Beirut dell'OLP e di Arafat,
ma nessuno protegge i
civili palestinesi: strage nel campo profughi
di Sabra e Chatila. Israele
si ritirera' dal Libano (esclusa una fascia al
sud) nel 1985.
Dicembre 1987. Nei territori occupati il pugno
di ferro di Israele trova
ora un fronte unito, e i giovani palestinesi si
lanciano nell'Intifada
(sollevazione).
Nel 1988 Arafat rinuncia ufficialmente al Terrorismo
e accetta la
risoluzione 242, implicitamente riconoscendo l'esistenza
di Israele.
1993: a Oslo si svolgono colloqui segreti fra
l'OLP e il laborista
israeliano Shimon Perez con mediazione norvegese
di Joan Jorgen Holst.
Il 9 Settembre 1993 Arafat firma la lettera di
riconoscimento dello Stato
di Israele, e Israele il 10 Settembre riconosce
l'OLP come il legittimo
rappresentante dei palestinesi.
Lunedi' 13 Settembre 1993 Arafat e Rabin a Washington
firmano una
Dichiarazione di Principi, che comprende il mutuo
riconoscimento di Israele
e dell'OLP, il ritiro israeliano da Gaza e da
Jerico, e un non meglio
specificato ritiro israeliano da alcune aree della
Cisgiordania entro 5
anni (accordi di "Oslo").
A partire dal 1999 il premier israeliano Barak
concede ad Arafat alcuni
territori in piu', e a meta' del 2000 l'Autorita'
Palestinese si trova a
controllare il 40% della Cisgiordania e il 65%
di Gaza. Ma stiamo parlando
di pezzetti di territorio palestinese scollegati
e interamente circondati
da insediamenti ebraici, e controllati giorno
e notte da cordoni di
militari israeliani.
Nel luglio del 2000 il presidente americano Clinton
convince Arafat e il
premier israeliano Barak ad andare a Camp David
(USA) per finalizzare gli
accordi di Oslo. L'incontro naufraga in un nulla
di fatto.
28 Settembre 2000. Ariel Sharon, leader dell'opposizione
israeliana, sfila
a piedi presso la moschea di Al Aqsa a Gerusalemme,
che e' uno dei luoghi
piu' sacri della religione musulmana. Questo viene
visto come un oltraggio
imperdonabile, e i palestinesi si lanciano nella
seconda Intifada.
Nel febbraio 2001 il laborista Barak perde le
elezioni e diviene premier
Ariel Sharon del partito Likud.
IL TERRORISMO SIONISTA: La prima
fase dal 1942 al 1947, prima della nascita
dello Stato di Israele.
* I testi virgolettati sono traduzioni di documenti
originali. Le
spiegazioni del redattore sono in corsivo.
1942.
"Durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale
anche la comunita' sionista
(in Palestina) adotto' metodi violenti di lotta.
L'uso del Terrorismo da
parte loro e' descritto in un documento ufficiale
del governo britannico di
allora":
'Nel 1942 un piccolo gruppo di estremisti sionisti,
guidati da Abraham
Stern, si fece notare per una serie di omicidi
e di rapine politicamente
motivati' (1)
***
1944.
'Il Ministro inglese per il Medioriente, Lord
Moyne, viene assassinato da
due membri del gruppo Stern, al Cairo. Sempre
nello stesso anno il gruppo
fuorilegge sionista Irgun Tzeva'i Leumi distrugge
numerose proprieta' del
governo britannico. Le azioni terroristiche dei
gruppi Stern e Irgun sono
state condannate dallo stesso portavoce della
Comunita' Ebraica.' (1)
***
1946.
'Il 22/7/1946, la campagna condotta delle organizzazioni
terroristiche
(sioniste) raggiunse nuovi livelli, con una esplosione
che distrusse un'ala
dell'hotel King David di Gerusalemme, che conteneva
gli uffici della
Segreteria del governo e il quartier generale
britannico, uccidendo 86
impiegati, arabi ebrei e inglesi, e 5 passanti.'
(1)
***
1946.
'Altre attivita' terroristiche (sioniste) includono:
il rapimento di un
giudice inglese e di alcuni ufficiali, e l'attentato
dinamitardo a un Club
di Ufficiali inglesi a Gerusalemme con grave perdita
di vite umane.' (1)
***
"Menachem Begin (futuro premier israeliano)
fu definito dagli inglesi un
'leader terrorista' per aver fatto esplodere l'hotel
King David a
Gerusalemme, che a quel tempo venne considerato
uno dei peggiori atti
terroristici del secolo." (1bis)
***
Un altro documento ufficiale britannico del 1946
dichiara:
"Il Governo di Sua Maesta' britannica e'
arrivato alle seguenti
conclusioni: che il gruppo (sionista) Haganah
e il suo associato Palmach
lavorano sotto il controllo politico dei membri
della Agenzia Ebraica; e
che essi sono responsabili di sabotaggi e di violenze..."
(2)
***
"Questa campagna terroristica contro gli
arabi palestinesi e contro gli
inglesi raggiunse tali proporzioni che Churchill,
un forte sostenitore dei
sionisti e a quel tempo Primo Ministro inglese,
dichiaro' alla Camera dei
Comuni: 'Se i nostri sogni per il sionismo devono
finire nel fumo delle
pistole degli assassini e se i nostri sforzi per
il futuro del sionismo
devono produrre un nuovo gruppo di delinquenti
degni della Germania
nazista, molti come me dovranno riconsiderare
le posizioni tenute cosi' a
lungo.' (3)
ALCUNI COMMENTI STORICI SU QUESTO PERIODO.
"Il grande umanista sionista Ahad Ha'am lancio'
un allarme contro la
violazione dei diritti dei palestinesi (da parte
dei sionisti): 'E cosa sta
facendo la nostra gente in Palestina? Erano servi
nelle terre della
Diaspora e d'improvviso si trovano con una liberta'
senza limiti, e questo
cambiamento ha risvegliato in loro un'inclinazione
al despotismo. Essi
trattano gli arabi con ostilita' e crudelta',
gli negano i diritti, li
offendono senza motivo, e persino si vantano di
questi atti. E nessuno fra
di noi si oppone a queste tendenze ignobili e
pericolose.' (4)
***
Dichiarazione di Lord Sydenham alla Camera dei
Lord di Londra sul Mandato
britannico in Palestina (1922):
"Il danno prodotto dall'aver riversato una
popolazione aliena (i sionisti
immigrati in Palestina) su una terra araba forse
non si riparera' mai
piu'...Cio' che abbiamo fatto, facendo concessioni
non agli ebrei ma ad un
gruppo di estremisti sionisti, e' stato di aprire
una ferita in
Medioriente, e nessuno puo' predire quanto essa
si allarghera'." (5)
***
Dichiarazione della Commissione Shaw del governo
inglese, a proposito delle
violenze fra arabi e sionisti nel 1929:
"...prima della Grande Guerra (1915-18) gli
arabi e gli ebrei vivevano
fianco a fianco, se non in amicizia, almeno con
tolleranza... negli 80 anni
precedenti (alla Grande Guerra) non ci sono memorie
di scontri violenti
(come quelli iniziati nel 1920)." (6)
***
"L'espansione territoriale (sionista) attraverso
l'uso della forza produsse
un grande esodo di rifugiati (palestinesi) dalle
zone degli scontri. I
palestinesi sostengono che questa era un politica
precisa che mirava
all'espulsione degli arabi per far posto agli
immigrati (sionisti) e
citano, fra le altre, le dichiarazioni del leader
sionista Theodor Herzl": 'Tenteremo di sospingere
la popolazione (palestinese) in miseria oltre
le
frontiere procurandogli impieghi nelle nazioni
di transito, mentre gli
negheremo qualsiasi lavoro sulla nostra terra...
Sia il processo di
espropriazione che l'espulsione dei poveri (palestinesi)
devono essere
condotti con discrezione e con attenzione...'
(7)
***
Da un documento delle Nazioni Unite:
"La comunita' ebraica della Palestina ancora
si rifiuta pubblicamente di
aiutare l'Amministrazione (ONU) a reprimere il
Terrorismo (sionista), e
cita come ragione il fatto che le politiche dell'Amministrazione
sarebbero
contrarie agli interessi ebraici." (8)
IL TERRORISMO SIONISTA-ISRAELIANO:
La seconda fase, dal 1947 al 1977,
attraverso la nascita dello Stato di Israele.
"Uno dei piu' scabrosi atti di Terrorismo
(sionista) contro la popolazione
civile (palestinese) si registra, secondo fonti
palestinesi ma anche
secondo altre fonti, nell'aprile 1948 a Deir Yassin,
un villaggio
palestinese vicino a Gerusalemme. Un ex governatore
militare israeliano di
Gerusalemme scrive in proposito":
'Il 9 aprile abbiamo subito una sconfitta morale,
quando le due gang Stern
ed Etzel (sionisti) lanciarono un attacco immotivato
contro il villaggio di
Deir Yassin... Si trattava di un villaggio pacifico,
che non aveva aiutato
le truppe arabe di oltre frontiera e che non aveva
mai attaccato le zone
ebraiche. Le gang (sioniste) lo avevano scelto
solo per ragioni politiche.
Si e' trattato di un atto di puro Terrorismo...
Alle donne e ai bambini non
fu dato tempo di fuggire... e molti di loro furono
fra le 254 vittime
assassinate, secondo l'Alto Comitato Arabo...
Quell'evento fu un disastro
in tutti i sensi... (le gang) si guadagnarono
la condanna della maggioranza
degli ebrei di Gerusalemme." (9)
***
Alcuni leader sionisti negarono la strage di Deir
Yassin, ma anche nella
negazione ammisero esplicitamente di aver usato
l'arma del Terrorismo
psicologico, che non e' meno letale. Scrisse Menachem
Begin (futuro premier
di Israele):
"Il panico travolse gli arabi nella Terra
di Israele e iniziarono a fuggire
in preda al terrore. Non cio' che accadde a Deir
Yassin, ma cio' che fu
inventato su Deir Yassin ci aiuto' a vincere...in
particolare nella
conquista di Haifa, dove le forze ebraiche avanzarono
come un coltello nel
burro mentre gli arabi fuggivano nel panico gridando
'Deir Yassin!'." (10)
***
Menachem Begin fu pero' ritenuto uno dei responsabili
della strage di Deir
Yassin:
"Il 9 aprile un'atrocita' di enormi proporzioni
fu perpetrata a Deir
Yassin... furono massacrate 254 persone da membri
della gang di Menachem
Begin. Alcuni uomini del villaggio furono trascinati
attraverso Gerusalemme
prima di essere uccisi." (11)
***
"Quante atrocita' furono commesse (dai sionisti)
forse non si sapra' mai,
ma furono sufficienti a spingere l'allora Ministro
israeliano
dell'agricultura, Aharon Cizling, ad affermare:
'Adesso anche gli ebrei si
sono comportati come nazisti e tutta la mia anima
ne e' scossa...Ovviamente
dobbiamo nascondere al pubblico questi fatti...Ma
devono essere indagati.' (12)
***
1948. "Folke Bernadotte fu nominato mediatore
(in Palestina) dall'Assemblea
Generale dell'ONU...ma prima che l'ONU potesse
considerare le sue
osservazioni fu assassinato dalla gang (sionista)
Stern, una delle tante
organizzazioni terroristiche le cui azioni erano
diventate piu' spudorate
dalla fine del Mandato (britannico). Il rapporto
delle Nazioni Unite
sull'assassinio disse che il governo provvisorio
di Israele doveva
assumersi la piena responsabilita' di queste uccisioni...
Il Consiglio di
Sicurezza dell'ONU chiese al governo di Israele
di indagare e di presentare
un rapporto, ma nessun rapporto fu mai presentato...Gli
assassini di
Bernadotte vestivano uniformi dell'esercito israeliano."
(12 bis)
***
Dalla proclamazione dello Stato di Israele (14/05/1948)
e durante il
trentennio successivo il Terrorismo israeliano
nei territori occupati si
esprime in una miriade di atti criminosi, in particolare
rivolti alla
popolazione palestinese dei territori occupati,
al punto da richiedere nel
1977 l'intervento ufficiale e indignato dell'ONU
con una risoluzione di
condanna che parla chiaro:
"L'Assemblea Generale ha ripetutamente votato
risoluzioni che criticano le
azioni di Israele nei territori occupati. La risoluzione
votata nel 1977,
che riflette i toni di quelle precedenti, dichiara
che l'Assemblea":
'Condanna le seguenti politiche e pratiche israeliane:
a)... b)... c)
L'evacuazione, deportazione, espulsione, e trasferimento
degli abitanti
arabi dei territori occupati e la negazione del
loro diritto di ritorno -
d) L'espropriazione e confisca delle proprieta'
arabe nei territori
occupati - e) La distruzione e demolizione delle
case (arabe) - f) Gli
arresti di massa e i maltrattamenti della popolazione
araba - g) I
maltrattamenti e le torture dei detenuti (arabi)...'
'(La Commissione dell'ONU per i Diritti Umani)
deplora ancora una volta le
continue violazioni da parte di Israele delle
norme della legalita'
internazionale nei territori arabi occupati...
in particolare le gravi
violazioni di Israele della Convenzione di Ginevra
per la Protezione dei
Civili in stato di guerra, che sono considerate
crimini di guerra e un
affronto all'umanita'.' (13)
IL TERRORISMO ISRAELIANO: La terza
fase, dal 1977 al 1988.
Israele, col pretesto di combattere il Terrorismo
palestinese, bombarda e
attacca il sud del Libano dal 1973 al 1978, causando
enormi sofferenze fra
i civili e la fuga verso Beirut di centinaia di
profughi shiiti. (14) Poi,
nel 1978, alcuni terroristi palestinesi provenienti
dal Libano meridionale
si infiltrano in Israele e massacrano trentasette
turisti israeliani su una
spiaggia di Haifa. In reazione a questo crimine
Israele invade il sud del
Libano, causando circa 2000 morti, la maggioranza
civili. (15) Di nuovo il
Consiglio di Sicurezza dell'ONU condanna l'invasione
con la risoluzione
425, e tenta di separare i belligeranti con un
contingente di caschi blu
ONU (UNIFIL). L'UNIFIL pero' dovra' fare i conti
con la presenza nell'area
libanese sotto occupazione israeliana delle spietate
milizie mercenarie
della South Lebanese Army, che erano interamente
sotto il controllo di
Israele e che per conto di Israele conducevano
azioni militari e ogni sorta
di atto terroristico, come quello qui descritto:
"I soldati irlandesi (dell'UNIFIL) Derek
Smallhorn, Thomas Barrett e John
O'Mahony stavano scortando due osservatori dell'ONU
all'interno della zona
di Haddad (leader della South Lebanese Army).
Caddero in una imboscata di
miliziani cristiani e furono portati a Bent Jbail,
dove O'Mahony riusci' a
fuggire... Smallhorn e Barrett furono visti da
un osservatore americano
dell'ONU mentre, terrorizzati, venivano sospinti
su un'auto... un'ora piu'
tardi venivano assassinati con un singolo colpo
alla nuca... Gli
Israeliani, che controllavano la zona, negarono
di essere al corrente delle
uccisioni... Ma cio' che infurio' gli ufficiali
del 46esimo Battaglione
irlandese (dell'UNIFIL) fu che ricevettero informazioni
riservate secondo
cui un agente dello Shin Bet (servizi segreti
israeliani) era presente
all'assassinio di Smallhorn e Barrett... il suo
nome in codice era Abu
Shawki... Una indagine dell'ONU identifico' gli
assassini... Ma Israele,
che si definisce il cacciatore di 'Terroristi',
non volle consegnarli, e
non li condanno' come 'Terroristi'; al contrario,
li aiuto' a lasciare il
Libano, attraverso Israele, e a stabilirsi a Detroit
(Usa)". (16)
***
Nel 1982 Israele invade il Libano; il ministro
della difesa di allora e'
Ariel Sharon (futuro premier). Uno dei piu' atroci
crimini di guerra (e
atto di Terrorismo) degli ultimi 50 anni accade
proprio sotto gli occhi e
con la connivenza piena delle truppe israeliane.
(17) Parliamo del massacro
di Sabra e Chatila, i cui esecutori materiali
furono le milizie falangiste
libanesi sotto il pieno controllo di Israele.
(17)
"Il 15 settembre 1982 Bashir Gemayel, presidente
del Libano, fu
assassinato... Lo stesso giorno le forze israeliane
avanzarono su Beirut
ovest. Il 16 di settembre gli israeliani arrivarono
a controllare quasi
tutta Beirut ovest e circondarono i campi profughi
palestinesi. Il giorno
seguente il Consiglio di Sicurezza dell'ONU condanno'
la mossa di Israele
con la risoluzione 520... IL 17 settembre giunse
notizia che gruppi armati
erano entrati nel campo profughi di Sabra e Chatila
di Beirut ovest e ne
stavano massacrando la popolazione civile. Il
18 settembre fu confermato
che una strage immane era stata compiuta. Centinaia
di cadaveri di uomini
donne e bambini furono scoperti, alcuni mutilati,
altri apparentemente
uccisi mentre tentavano di fuggire; molte case
erano state fatte saltare in
aria con dentro gli occupanti." (18)
***
Le responsabilita' israeliane per quel massacro
sono documentate oltre ogni
dubbio. La commissione di inchiesta dello stesso
governo israeliano, la
Commissione Kahan, nel suo rapporto dell'8 febbraio
1983 dichiara: "Menachem Begin (allora premier
di Israele) fu responsabile di non aver
esercitato una maggior influenza e consapevolezza
nella questione
dell'introduzione dei falangisti nei campi (profughi).
Ariel Sharon (Min.
Difesa di Isr.) fu responsabile di aver ignorato
il pericolo di strage e
di vendetta quando diede il permesso ai falangisti
di entrare nei campi
(profughi), ed e' anche responsabile di non aver
agito per impedire la
strage... la nostra conclusione e' che il Ministro
della Difesa e'
personalmente responsabile. Il Capo di Stato Maggiore
(israeliano) Eitan
non diede i giusti ordini per prevenire il massacro.
La Commissione chiede
che il Ministro della Difesa rassegni le sue dimissioni."
(19)
***
L'invasione israeliana del Libano nel 1982 fu
approvata dagli Stati Uniti
(20), e costo' la vita a circa 17.000 civili innocenti.
(21)
***
Fra i crimini terroristici e di guerra dello Stato
di Israele vi e' anche
la continua violazione di quasi tutte le fondamentali
norme della legalita'
internazionale. Le seguenti parole esprimono una
condanna agghiacciante
della condotta di Israele nei territori occupati
attraverso tutti gli anni '80: "In particolare,
le politiche (di Israele) e le sue azioni nei
territori
occupati continuano a costituire violazioni evidenti
di una serie di
precise norme di legalita' internazionale. Queste
norme sono: la Carta
delle Nazioni Unite - la Dichiarazione Universale
dei Diritti Umani - la
Convenzione di Ginevra per la Protezione dei Civili
in stato di guerra del
12 agosto 1949 - la Convenzione di Ginevra per
la Protezione dei
Prigionieri di guerra del 12 agosto 1949... Le
politiche di deportazione,
le torture dei detenuti, gli arresti di massa,
la demolizione delle case
(palestinesi), i pestaggi arbitrari e gli omicidi
di persone innocenti -
fra cui bambini donne e anziani - oltre alle umiliazioni
inflitte ai
palestinesi nella loro vita quotidiana, sono state
sistematicamente
applicate dalle autorita' israeliane nei territori
occupati. Tutto cio' e'
stato aggravato dalla crescente violenza dei coloni
(ebrei) armati contro
la popolazione palestinese disarmata." (22)
***
Il Comitato Internazionale della Croce Rossa lancia
le stesse accuse a
Israele, aggiungendovi la condanna dell'odiosa
pratica delle truppe
israeliane di espellere i civili palestinesi dalle
loro abitazioni e di
murarne le entrate, nonche' la pratica di confiscare
arbitrariamente le
loro terre e dichiararle proprieta' di Israele.
(23)
***
Le condanne internazionali di Israele si susseguono
in un coro continuo, ma
Israele le ignora totalmente. Come gia' nel 1977,
nel 1985 di nuovo la
Commissione dell'ONU per i Diritti Umani vota
una risoluzione (1985/1A) di
forte condanna in cui si legge: "...Israele
si rifiuta di permettere al
Comitato Speciale di avere accesso ai territori
occupati... la Commissione
conferma la sua dichiarazione secondo cui le violazioni
israeliane della
Quarta Convenzione di Ginevra sono crimini di
guerra e un insulto
all'umanita'." (24)
***
Nel 1988, in piena Intifada (sollevazione) palestinese,
la Commissione
dell'ONU per i Diritti Umani vota una risoluzione
che denuncia ancora il
Terrorismo di Israele: "Nella risoluzione
1988/1A, la Commissione ripete la
sua condanna delle politiche israeliane di violenza
nei territori occupati,
dove vengono spezzate le ossa ai bambini, alle
donne e agli uomini, e dove
le donne abortiscono a causa dei pestaggi. (La
Commissione) condanna altre
pratiche violente e sistematiche di Israele, fra
cui le uccisioni, i
ferimenti, gli arresti e le torture... e i rapimenti
di bambini
palestinesi." (25)
***
"Nel corso dell'anno (1988) Israele continuo'
a reprimere i palestinesi nei
territori occupati... culminando con l'assassinio
a Tunisi, commesso da un
commando israeliano il 16 aprile, di Khalil al-Wazir,
vice comandante in
capo delle forze palestinesi e membro del Comitato
centrale dell'OLP... Il
25 aprile il Consiglio di Sicurezza dell'ONU adotto'
la risoluzione 611...
in cui si condanna Israele per l'aggressione contro
la sovranita' e
l'integrita' territoriale della Tunisia, in violazione
flagrante della
Carta delle Nazioni Unite, della legalita' internazionale
e delle norme di
condotta." (26)
***
"L'assassinio di Khalil al-Wazir... corrispondeva
perfettamente alla
definizione del Dipartimento di Stato americano
di cosa sia il 'Terrorismo
internazionale', ma nessun dipartimento del governo
USA suggeri' che
Israele fosse colpevole di Terrorismo." (27)
ISRAELE E L'USO DELLA TORTURA.
Come si e' gia' visto, nei rapporti della Commissione
dell'ONU per i
Diritti Umani si accusa spesso Israele di praticare
la tortura, che e' uno
strumento di Terrore universalmente condannato.
Lo Stato di Israele non
solo pratica la tortura, ma e' persino arrivato
a legalizzarla, unica fra
le democrazie mondiali. Lo afferma Amnesty International:
"Lo Stato di Israele ha a tutti gli effetti
legalizzato la tortura,
nonostante sia un firmatario della Convenzione
Contro la Tortura
(dell'ONU). Israele ha fatto questo in tre modi:
primo, l'uso da parte
dello Shin Bet (Servizio di Sicurezza) di 'quantitativi
moderati di
pressioni fisiche' (sui detenuti) fu permesso
dal rapporto della
Commissione Landau nel 1987 e approvato dal governo...
secondo,
dall'ottobre 1994 il Comitato Ministeriale di
Controllo dello Shin Bet,
organo del governo di Israele, ha rinnovato il
diritto di praticare (sui
detenuti) un uso ancor maggiore della forza fisica...
e terzo, nel 1996 la
Suprema Corte di Israele ha emesso una sentenza
che permette a Israele di
continuare nell'uso della forza fisica contro
specifici detenuti." (28)
***
B'Tselem, forse la piu' autorevole organizzazione
per i Diritti Umani
d'Israele, scrive:
"Nel 1995 un detenuto palestinese e' morto
a causa degli 'strattonamenti'
(sotto interrogatorio). Il Primo Ministro di allora,
Yitzhak Rabin,
affermo' in quella occasione che quel metodo di
pressione fisica era stato
usato contro 8.OOO detenuti... Neppure la morte
di quel detenuto convinse
il governo a proibire quei metodi brutali durante
gli interrogatori." (29)
***
"Esiste una montagna di prove sull'uso israeliano
della tortura. Chiunque
ne dubiti dovrebbe chiedere di avere accesso al
'Complesso Russo' dei
servizi segreti israeliani a Gerusalemme, oppure
ai prigionieri della
prigione di Khiam, nella (ex) zona occupata da
Israele nel sud del Libano."
(30)
ISRAELE E GLI OMICIDI POLITICI,
LE DEMOLIZIONI, IL TERRORISMO MILITARE,
FINO AI NOSTRI GIORNI.
Lo Stato di Israele ha legittimizzato la pratica
di ammazzare presunti o
sospetti "terroristi" senza neppure
arrestarli, senza dunque sottoporli ad
alcun procedimento legale, senza diritto di difesa
o di appello.
Semplicemente li ammazza. Scrive Amnesty International:
"L'uso degli omicidi politici. Israele non
solo ha praticato la condanna a
morte extragiudiziale per trent'anni, ma ha anche
ufficialmente approvato
questa pratica. Dal 9 dicembre 1987 al 13 settembre
1993 circa 1.070 civili
palestinesi sono stati uccisi dalle forze di sicurezza
israeliane nei
territori occupati... il tentato omicidio di Khaled
Mesh'al ad Amman e' una
flagrante violazione del diritto alla vita...
ma il rapporto della
commissione di inchiesta del governo israeliano
(su questo evento) e'
scioccante nel suo disprezzo per la legalita'...
Continua a esserci una
impunita' quasi totale per gli omicidi extragiudiziali
inflitti ai
palestinesi da parte delle forze di sicurezza
israeliane. Le forze di
sicurezza israeliane che praticano la condanna
a morte extragiudiziale non
portano prove di colpevolezza (delle vittime),
ne' concedono il diritto di
difesa." (31)
***
Questo e' l'amaro commento su queste pratiche
dell'organizzazione
israeliana per i Diritti Umani B'Tselem:
"Gli omicidi sono stati parte integrante
delle politiche di sicurezza
israeliane per molti anni. Israele e' l'unica
nazione democratica che
considera legittime queste pratiche." (32)
***
Abbiamo gia' parlato della distruzione arbitraria
di abitazioni civili
palestinesi da parte delle forze di sicurezza
israeliane nei territori
occupati. Questo crimine e' continuato fino ai
giorni nostri, al punto che
Amnesty International nel 1999 ha pubblicato un
rapporto dove la durezza
della condanna espressa e' marcatamente superiore
al passato: "Dal 1967, anno dell'occupazione
israeliana della Cisgiordania, di
Gerusalemme est e di Gaza, migliaia di case palestinesi
sono state
distrutte... si tratta di abitazioni ammobiliate,
occupate sovente da piu'
famiglie con molti bambini, cui spesso vengono
dati solo 15 minuti per
raccogliere le proprie cose e andarsene. Ma la
politica di Israele e'
basata sulla discriminazione. I palestinesi vengono
colpiti per
nessun'altra ragione a parte il fatto di essere
palestinesi. Nel fare cio'
gli Israeliani hanno violato la Quarta Convenzione
di Ginevra." (33)
***
"Nell'ambito dell'operazione militare israeliana
denominata "Grapes of
Wrath", l'esercito di Israele ha attaccato
la sede ONU di Qana con la morte
di 102 civili." (34)
***
Una dei piu' gravi atti terroristici israeliani,
in violazione di ogni
norma morale e di legalita' internazionale, e'
l'indiscriminato attacco
armato agli operatori medici e paramedici che
vanno in soccorso ai civili e
ai militari palestinesi feriti o uccisi durante
gli scontri. Questa
ignobile pratica e' documentata oltre ogni dubbio:
"Le Forze di Difesa israeliane hanno sparato
sui veicoli che tentavano di
raggiungere gli ospedali, con conseguenti morti
e feriti. Medici e
personale paramedico sono stati uccisi da colpi
di arama da fuoco
(israeliani) mentre viaggiavano sulle ambulanze,
in chiara violazione della
legalita' internazionale. (35)
***
"Durante l'operazione "Grapes of Wrath",
l'esercito di Israele, secondo il
nostro rapporto, ha attaccato un'ambulanza che
trasportava civili,
uccidendone sei." (36)
***
"E' stata mostrata in televisione la morte
di Muhammad al-Dura, di 12 anni
(palestinese), colpito a morte all'incrocio Netzarim
il 30 settembre a
Gaza, mentre il padre tentava di proteggerlo.
L'ambulanza che e' corsa a
soccorrere Muhammad al-Dura e suo padre fu bersagliata
di colpi d'arma da
fuoco e l'autista fu ucciso." (37)
***
Anche la Croce Rossa Internazionale e' duramente
intervenuta nel condannare
questi atti di Terrorismo militare:
"Il 2 aprile 2002 Il Comitato Internazionele
delle Croce Rossa
'...urgentemente e solennemente fa appello a tutti
coloro che fanno uso di
armi di rispettare la Quarta Convenzione di Ginevra
relativa alla
Protezione dei Civili in stato di Guerra."
(38)
***
La negazione di soccorso medico urgente alla popolazione
palestinese da
parte dell'esercito di Israele non si limita all'attacco
alle ambulanze in
situazioni di conflitto. Ai posti di blocco israeliani,
disseminati su
tutti i territori occupati, avvengono fatti gravi.
La denuncia e' sempre di
Amnesty International:
"Altri ostacoli sono stati messi al diritto
dei pazienti palestinesi di
recarsi in ospedale, con ritardi ai posti di blocco
o con il rifiuto di
passare imposto dai soldati israeliani... secondo
B'Tselem (forse la piu'
autorevole organizzazione per i Diritti Umani
d'Israele) cio' ha prodotto
dei decessi. La Quarta Convenzione di Ginevra
relativa alla Protezione dei
Civili in stato di Guerra e' stata continuamente
violata dall'esercito di
Israele." (39)
***
"Almeno 29 sono stati i decessi in seguito
al rifiuto (da parte dei soldati
israeliani ai posti di blocco) di concedere il
passaggio verso i centri
medici, o a causa dei ritardi... ci sono stati
diversi casi di parto ai
posti di blocco." (39 bis)
GLI ULTIMI GRAVI SVILUPPI NEI TERRITORI OCCUPATI.
ISRAELE DI NUOVO SOTTO
ACCUSA PER GRAVI VIOLAZIONI E PER TERRORISMO MILITARE.
A conclusione di questa inquietante cronologia
di eventi, che dimostra
ampiamente l'uso israeliano, sia come Stato che
come individui, del
Terrorismo, proponiamo alcuni spezzoni relativi
agli ultimi tragici
sviluppi nei territori occupati. Sono tratti anche
dai media internazionali
e non pretendono di dare un quadro completo delle
presunte atrocita'
commesse da Israele in questi giorni, per due
motivi: perche' non sono
state ancora indagate ufficialmente e perche'
l'offensiva israeliana e'
ancora in corso.
Commenti sui fatti di questi giorni (aprile 2002)
"In ogni caso, le Forze di Difesa israeliane
hanno agito come se il loro
principale scopo fosse quello di punire tutti
i palestinesi. Le Forze di
Difesa israeliane hanno compiuto atti che non
avevano nessuna importanza
militare ovvia; molti di questi, come gli omicidi
extragiudiziali, la
distruzione delle case (palestinesi), la detenzione
arbitraria (di
palestinesi) e le torture, violano i Diritti Umani
internazionalmente
sanciti e la legalita' internazionale... L'esercito
di Israele, oltre a
uccidere i palestinesi armati, ha anche colpito
e ucciso medici e
giornalisti, ha sparato alla cieca sulle case
e sulla gente per la
strada... I delegati di Amnesty International
che dal 13 al 21 di marzo
hanno visitato i territori occupati hanno visto
una scia di devastazione...
Le Forze di Difesa israeliane hanno deliberatamente
tagliato
l'elettricita', l'acqua, i telefoni, lasciando
isolate intere aree per
almeno 9 giorni. Hanno negato l'accesso alle agenzie
umanitarie dell'ONU
che volevano portare soccorso, e persino ai diplomatici
che volevano
rendersi conto dell'accaduto... Hanno vietato
alle ambulanze, incluse
quelle del Comitato Internazionale delle Croce
Rossa, di muoversi, o hanno
causato loro ritardi che mettevano in pericolo
la vita dei pazienti. Hanno
sparato ai medici che tentavano di aiutare i feriti,
che sono morti
dissanguati per le strade." (40)
***
"Scrive Aviv Lavie sul giornale Ha'aretz
(israeliano): 'Un viaggio
attraverso i media israeliani mette in mostra
un enorme e imbarazzante
vuoto fra quello che ci viene raccontato e quello
che invece il mondo vede,
legge e sente. Sui canali televisivi arabi, ma
non solo su quelli, si
possono vedere le immagini dei soldati israeliani
che invadono gli ospedali
(palestinesi), che distruggono i macchinari medici,
che danneggiano i
farmaci, e che rinchiudono i medici lontano dai
loro pazienti.' (41)
***
Zbigniev Brzezinski, ex Consigliere per la Sicurezza
Nazionale del
Presidente USA Jimmy Carter, ha detto:
"La realta' e' che i morti palestinesi sono
tre volte quelli israeliani, e
fra loro un numero realtivamente piccolo erano
veramente guerriglieri. La
maggior parte erano civili. Alcune centinaia erano
bambini." (42)
***
"Per reprimere la resistenza palestinese,
un ufficiale israeliano di alto
rango ha sollecitato l'esercito 'ad analizzare
e a far proprie le lezioni
su come l'esercito tedesco combatte' nel Ghetto
di Varsavia'. A giudicare
dal recente massacro dell'esercito di Israele
nella Cisgiordania - ha
colpito le ambulanze e i medici palestinesi, ha
ucciso dei bambini
palestinesi "per sport" (scritto da
Chris Hedges, New York Times, ex capo
della redazione al Cairo), ha rastrellato, ammanettato
e incappucciato
tutti gli uomini palestinesi dai 14 ai 45 anni,
cui sono stati stampati i
numeri di riconoscimento sulle braccia, ha torturato
indiscriminatamente,
ha negato l'acqua, l'elettricita', il cibo e l'assistenza
medica ai civili
palestinesi, ha usato dei palestinesi come scudi
umani e ha abbattuto le
loro case con gli abitanti ancora all'interno
- sembra che l'esercito di
Israele abbia seguito i suggerimenti di quell'ufficiale.
Ma se gli
israeliani non voglio essere accusati di essere
come i nazisti, devono
semplicemente smettere di comportarsi da nazisti."
(43)
***
"I palestinesi devono essere colpiti, e provare
molto dolore. Dobbiamo
infliggergli delle perdite, delle vittime, cosi'
che paghino un prezzo
pesante." (dichiarazione dell'attuale Primo
Ministro di Israele, Ariel
Sharon, a una conferenza stampa del 5 marzo 2002.)
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of Palestine (Memorandum to the United Nations
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15. & 16 Robert Fisk, "Pity the Nation",
Oxford University Press, 1990, p.
123 & p.p. 151-152
17. Rapporto della Commissione d'Inchiesta Kahan
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profughi di Beirut (8 febbraio 1983)
18. The Origins and Evolution of the Palestine
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N.Y. 1990
19. Rapporto della Commissione d'Inchiesta Kahan
sugli eventi nei campi
profughi di Beirut (8 febbraio 1983)
20. Ze'ev Schiff, "Green Light, Lebanon"
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21. Robert Fisk, "The Awesome Cruelty of
a Doomed People", The Independent,
12/09/2001, p.6
22. ONU: La questione palestinese. Report of the
Special Committee to
Investigate Israeli practices affecting Human
Rights of the population of
the Occupied Territories (A/43/694), paras.499
and 619
23. ICRC Annual Reports: 1984, pp. 66-68; 1985,
pp. 72-73; 1986, pp. 71-72;
and 1987, pp. 83-85
24. ONU: La questione palestinese. 41esima Sessione
a Ginevra della
Commissione ONU per i Diritti Umani, febbraio
1985
25. ONU: La questione palestinese. Commissione
ONU per i Diritti Umani,
rapporto alla 44esima Sessione, marzo 1988
26. Consiglio di Sicurezza dell'ONU, 21-25 aprile
1988, risol. 611
27. Robert Fisk, "Pity the Nation",
Oxford University Press, 1990, p. 441
28. Amnesty International Reports, London. 53rd
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Rights (1997): Statements and press releases by
AI
29. B'Tselem, Israel, "Legitimizing Torture",
Special Report,January 1997
30. Robert Fisk, "Pity the Nation",
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32. Israeli Assassination Policy : extra-judicial
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Yael Stein, B'Tselem, Israel
33. Amnesty International Reports, London. AI
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News Hour, PBS, USA
43. Norman G. Finkelstein, "First the Carrot,
Then the Stick: behind the
carnage in Palestine", 14/04/2002 & Ha'aretz,
25/01/2002, 01/02/2002
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