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Il cervello non s'affitta
Nella multinazionale del lavoro
interinale Adecco è finita la
congiura del silenzio. L'annuncio della prima
assemblea nazionale dei dipendenti con il sindacato,
un documento che crediamo possa risultare comunque
interessante.
di MANUELA CARTOSIO, il manifesto
- 20 Aprile 2002
Adecco story, terza puntata.
Sabato 4 maggio a Firenze si terrà
la prima assemblea nazionale dei dipendenti diretti
dell'Adecco, una
delle maggiori agenzie per la fornitura di lavoro
interinale. L'ha
indetta la Filcams, il sindacato del commercio
della Cgil, che nelle
ultime settimane ha tesserato numerosi lavoratori
Adecco. Su queste
pagine il 20 marzo Enrica Torresani ed Erica Belingheri
-
selezionatrici del personale in due filiali in
provincia di Bergamo -
per la prima volta avevano rotto il tabù
e illuminato la faccia
nascosta del mondo Adecco. L'articolo aveva suscitato
un fitto scambio
di e-mail tra i lavoratori Adecco (ne abbiamo
riferito il 31 marzo). I
messaggi esprimevano solidarietà alle due
colleghe, confermavano il
loro racconto (salto della pausa mensa, straordinari
coatti e non
retribuiti, violazioni della privacy, altissimo
turn-over) e
traboccavano di voglia di «fare qualcosa»
per migliorare le condizioni
di lavoro. «Un'esplosione», la definisce
Massimo Nozzi, che alla
Filcams nazionale segue i lavoratori diretti delle
agenzie interinali,
segno che la situazione era «matura».
«Stiamo reclutando iscritti
nelle filiali Adecco di Piemonte, Lombardia, Emilia
Romagna, Toscana,
Lazio e Campania. Quasi tutti hanno voluto tesserarsi
alla luce del
sole, con la trattenuta in busta paga».
Una dimostrazione d'orgoglio e di coraggio. I
7 mila dipendenti nella
sessantina di agenzie interinali operanti in Italia
non sono coperti
dall'articolo 18 dello Statuto del lavoratori
perché le filiali sono
tutte sotto i 15 dipendenti.
E' l'ostacolo maggiore alla sindacalizzaione,
all'elezione delle Rsu e
alla contrattazione integrativa. L'abbiamo superato
solo con Obiettivo
lavoro (l'agenzia della Lega delle cooperative
e della Compagnia delle
opere, ndr). L'estate scorsa ha accettato di sedersi
al tavolo per
trattare con Cgil, Cisl e Uil su rappresentanza
e diritti sindacali,
premio di produzione, inquadramento. Tre mesi
fa ha chiesto una pausa
di riflessione che dura ancora.
L'altro ostacolo è la politica del personale
adottata da tutte le big
del lavoro temporaneo: identificazione totale
con l'azienda, siamo
tutti una famiglia, del sindacato qui non c'è
bisogno.
E' il modello americano del «siamo il team
vincente», dove tutti si
chiamano per nome e danno del tu al megacapo.
Sono cose che fanno una
certa impressione su chi ha poco più di
vent'anni. L'entusiasmo dura
un annetto, poi segue la delusione. Dietro alla
modernità fasulla di
questi mondi a parte sperimentano prepotenza,
arroganza, stupidità,
gerarchie incomprensibili. E si incazzano terribilmente.
Essendo
giovani, in prevalenza donne, che devono provvedere
quasi tutti solo a
se stessi, si dimettono; di qui, l'alto tasso
di turnover. La novità
nel caso Adecco è la determinazione a restare
per far valere i propri
diritti. Dobbiamo fare attenzione a non tradire
le aspettitive di
queste persone giovani e libere. Non hanno un
rapporto ideologico né
sacrale con il sindacato. Se le deluderemo, si
arrabbieranno con noi
come stanno facendo con l'azienda.
Per le agenzie il turnover è un vantaggio:
tiene lontano il sindacato,
i neo assunti sono sempre collaborativi. E' anche
un costo: va formata
e addestrata in continuazione gente nuova che
dopo un anno, magari,
passa alla concorrenza.
Le agenzie, infatti, hanno sottoscritto un patto
di non concorrenza.
Chi lascia un'agenzia nei successivi 3 o 6 mesi
non può andare a
lavorare da un'altra. In cambio di un ridicolo
indennizzo, il 5% dello
stipendio per i mesi di divieto. Il patto è
violato spesso e
volentieri sottobanco. C'è una competitività
esasperata tra agenzie e
anche all'interno della singola agenzia, che mette
in concorrenza tra
loro le filiali e i lavoratori. La gente si logora
e scappa.
In Italia il lavoro interinale è partito
in ritardo rispetto agli
altri paesi europei e resta a percentuali più
basse. Le agenzie
riescono a guadagnare o no?
Come in tutte le imprese, ci vuole un po' di tempo
per ammortizzare i
costi di avvio. Liberalizzando i contratti a tempo
determinato il
governo Berlusconi, pur di fare un dispetto alla
Cgil, ha dato un
dispiacere alle agenzie di lavoro in affitto che,
alle imprese
utilizzatrici, costa più dei contratti
a termine. Per «rimediare», il
governo vuol dare alle agenzie interinali il collocamento
privato.
L'obiettivo, indicato nel Libro bianco, è
scritto nella delega sul
mercato del lavoro che spazza via la legge che
vieta l'interposizione
di manodopera. Riconvertirsi dall'interinale al
collocamento privato
per le agenzie sarà un'àncora di
salvezza, ma non sarà una cosa
semplice. Sono altri soldi che ballano, figure
professionali non
coincidenti, personale da formare. I dipendenti
diretti delle agenzie
hanno percepito questa situazione d'incertezza
e di crisi. L'hanno
sommata al malcontento precedente e per questo
è bastata una scintilla
per innescare la ribellione all'Adecco.
Dopo l'assemblea, come si muoverà la Filcams?
Vogliamo presentare all'Adecco una piattaforma
analoga a quella che
abbiamo presentato a Obiettivo lavoro, per fare
un contratto
integrativo valido per tutto il gruppo. Il premio
di produzione deve
diventare trasparente ed esigibile; ora è
una regalia che l'azienda
può cancellare a piacimento e fa dipendere
da parametri fumosi e
bizzarri. L'Adecco, inoltre, applica un meccanismo
simile a quello
delle vendite multilevel: chi sta sopra ha una
percentuale su chi chi
sta sotto. E' un sistema piramidale che, giustamente,
chi lavora nelle
filiali e deve detrarre dai costi di gestione
il 4% per i manager, non
digerisce di buon grado.
Hai dimenticato lo straordinario obbligatorio
e gratis?
Per niente, quello viene prima della piattaforma.
E' scontato che
l'orario è quello contrattuale, tutte le
ore in più vanno pagate.
Punto e basta. Adecco sa perfettamente che qualunque
giudice darebbe
ragione ai lavoratori, tant'è vero che
nelle vertenze individuali
accetta di pagare gli arretrati. Dunque, faccia
due conti: preferisce
andare per avvocati, sborsare una cifra spaventosa
o trattare per
l'integrativo?
Né l'una né l'altra, suppongo. Cercherà
di far sbollire la rivolta,
tenendo fuori il sindacato.
Ormai è troppo tardi. Molte filiali Adecco
martedì scorso erano chiuse
per sciopero.
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