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Giro89
Movimento
Impedita la vendita di Micromega
La direzione di MicroMega
comunica che il 25 aprile e' stata impedita la
vendita della rivista a Roma, in concomitanza
con la manifestazione
commemorativa della Liberazione. Il giovane che
vendeva la rivista nella
piazza del Campidoglio e' stato costretto da un
vigile a spostarsi.
Malgrado fosse andato a vendere la rivista sulla
scalinata, due altri vigili gli
hanno sequestrato tutte le copie e spiccato un
verbale di multa di 5100
euro. La legge 416 del 1981, all'art.14, comma
11, lettera C, stabilisce in
modo inequivocabile che per le testate giornalistiche
quotidiane o
periodiche non e' necessaria autorizzazione alcuna
per la vendita porta a
porta o ambulante. Il decreto legislativo del
24 aprile 2001, n. 170,
reitera in modo altrettanto inequivocabile che
il regime di autorizzazioni
e restrizioni per la vendita porta a porta e ambulante,
di cui alla legge 114
del 1998 (cosiddetta legge Bersani sul commercio)
non si applica alle teste
giornalistiche quotidiane o periodiche. La legg
e e' dunque inequivocabile.
MicroMega e' una testata giornalistica, un periodico
registrato al
tribunale di Roma nel 1986 (n. 117). Il sequestro
di MicroMega e' dunque un
atto illegale, che colpisce un diritto inestricabilmente
connesso a quello
della liberta' di stampa, costituzionalmente tutelato.
Questo atto illegale
e', se possibile, ancor piu' preoccupante perche'
colpisce un numero della
rivista dedicato a quei nuovi movimenti della
societa' civile contro cui il
governo Berlusconi aveva lanciato una inqualificabile
campagna di
criminalizzazione e di caccia alle streghe. MicroMega,
malgrado le oltre
130
mila copie vendute del suo ultimo numero (dedicato
a Mani Pulite) resta una
piccola rivista. L'atto illegale di sequestro
resta dunque, sul piano
quantitativo, una piccola prevaricazione. Ma una
piccola prevaricazione
contro la liberta' di stampa, se subita senza
reagire, prepara piu' grandi
prevaricazioni contro questo diritto fondamentale
che gia' non gode in
Italia di splendida salute. E' dunque augurabi
le che tutte le grandi testate giornalistiche,
scritte e
radiotelevisive, non lascino passare senza la
piu' netta protesta e informazione quanto avvenuto.
(27 aprile 2002)
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