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Yoppi yoppi cavallino...

La LAV diffida il sindaco di Pantelleria, dove nove cavalli si contenderanno la vittoria sulla ‘pista’ che costeggia il lago “Specchio di Venere”, in piena zona ‘A’ della Riserva naturale sull’Isola di Pantelleria (Trapani).

di Vincenzo Raimondo Greco - giovedì 10 agosto 2006 - 3904 letture

Ferragosto all’insegna della corsa dei cavalli. A Pantelleria, infatti, nove cavalli si contenderanno la vittoria sulla ‘pista’ che costeggia il lago “Specchio di Venere”, in piena zona ‘A’ della Riserva naturale sull’Isola di Pantelleria (Trapani). “E’ questo l’incredibile ‘spettacolo’ organizzato per ferragosto dall’Associazione Equestre Pantelleria e che - si legge in un comunicato diffuso dalla LAV Sicilia - ha già ottenuto il nullaosta da parte dell’Azienda Regionale Foreste Demaniali, ente gestore dell’area protetta”.

Per impedire la manifestazione la LAV ha diffidato il Sindaco di Pantelleria, Salvatore Gino Gabriele, dall’autorizzare la corsa di cavalli in quanto le caratteristiche del percorso e la qualità del fondo “costituiscono un elemento di grave pericolo per l’incolumità dei cavalli nonché, conseguentemente, per fantini, spettatori, addetti”.

L’area è assolutamente inadatta per qualsiasi tipo di manifestazione, men che meno per ospitare una corsa di cavalli - dichiara Ennio Bonfanti, esponente della LAV Sicilia e responsabile nazionale del settore Caccia, Fauna, Avvelenamenti - che rischia di trasformarsi un una ’mattanza’ per gli animali. In altri palii e corse di cavalli organizzati in Sicilia e nel resto del Paese, infatti, si sono verificati - anche recentemente - gravi casi di maltrattamento, ferimento e morte dei cavalli impiegati e sono state accertate infiltrazioni illecite; la corsa di Pantelleria rischia di diventare un altro tragico episodio di questi inaccettabili spettacoli fatti sulla pelle dei cavalli”.

La LAV ha anche inviato un documento al Prefetto di Trapani, Giovanni Finazzo, chiedendo l’applicazione della Legge 189/2004 sul maltrattamento di animali che punisce chi si rende responsabile del loro sfruttamento in spettacoli o manifestazioni che possano causarne ‘sevizie o strazio’.

In base alla citata normativa ed in considerazione delle condizioni ambientali del luogo ove dovrebbe svolgersi la gara - si legge nella nota - la ’corsa equestre’ risulta inconciliabile con le esigenze e le caratteristiche ecologiche ed etologiche degli animali e non ne risulta garantita l’incolumità”. A giudizio della Lav, inoltre, il nullaosta dell’Azienda Forestale contrasta con l’art. 2 del regolamento della ‘Riserva’ che non consente “attività sportive che compromettano l’integrità ambientale e la tranquillità dei luoghi”.

Invece, secondo l’organo chiamato a tutelare al zona protetta, la corsa equestre assume una valenza culturale e promozionale “le cui modalità di svolgimento” sono compatibili “con il regime di protezione vigente”. Va detto che il fenomeno è diffuso su tutto il territorio e che, ogni anno, muoiono centinaia di animali. Come non ricordare, si legge in un documento della Lav, “la colomba” di Orvieto “legata ad ali spiegate su di una ruota cosparsa di petardi”, il “maialino” di Capaci insaponato e braccato, il “bue a Roccavaldina” strattonato “per le vie” del paese e poi sacrificato, i “capretti” sgozzati “a San Luca” o i buoi che a Mirabella Eclano sono sottoposti “ad uno sforzo spropositato per sei interminabili ore al solo scopo di trascinare un obelisco di 100 quintali”?.

Nord e Sud sono, quindi, accomunati da queste usanze ma, nel mezzogiorno, il “fenomeno è aggravato” dalla presenza della malavita organizzata che sfrutta gli avvenimenti per lucrare e “incrementare l’attività delle scommesse clandestine”.

Un motivo in più per porre fine alla mattanza degli animali.


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Yoppi yoppi cavallino...
16 agosto 2006, di : Vincenzo Raimondo Greco

Ricevo e dalla LAV e pubblico: "Il 15 agosto il Prefetto di Trapani dott. Giovanni Finazzo, in accoglimento degli esposti della LAV, ha emesso un provvedimento urgente di divieto delle corse di cavalli, in programma nel pomeriggio, autorizzate dal Sindaco di Pantelleria sotto l’ambigua definizione di ’’parata di cavalli ed asini panteschi’’. La pista della manifestazione ippica ricadeva nell’area di massima tutela della Riserva naturale del lago ’’Specchio di Venere’’ ed era stata spianata senza l’autorizzazione della Soprintendenza ai Beni Culturali. La LAV, inoltre, aveva denunciato gravissimi rischi di maltrattamento ed incidenti per gli animali e l’iter illegittimo seguito dal Comune per autorizzare tali corse. Gia’ nell’estate 2005 il Prefetto Finazzo non aveva autorizzato il palio organizzato dal Comune di Alcamo, evidenziando che ’’troppi fantini e proprietari di cavalli orbitano in ambienti mafiosi’’. Vgr