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La velina, male assoluto dei nostri tempi

La vicenda della madre di Lecco, che ha ucciso il figlio lasciandolo annegare nella vaschetta, scatena come sempre in questi casi la morbosa attenzione dei media...

di Lorenzo Misuraca - venerdì 27 maggio 2005 - 4063 letture

La vicenda della madre di Lecco, che ha ucciso il figlio lasciandolo annegare nella vaschetta, scatena come sempre in questi casi la morbosa attenzione dei media. questa volta c’è un elemento in più che si sposa a perfezione con la vorace necessità dei giornalisti di mettere ogni cosa al proprio posto e spiegare al lettore la società che lo circonda: Questa volta la mamma è una ex aspirante velina. Non parrà e non par vero ai giornalisti che il fato, o il caso, abbia associato questa "spregevole aspirazione" (che loro stessi alimentano con articoli glamour sui loro giornali) a un dramma di tali proporzioni. Non é sembrato vero ai giornali che, quando ancora la mamma di Lecco era soltanto sospettata, hanno sparato in prima pagina le foto ammiccanti dei suoi provini televisivi. La tesi della mamma infanticida per frustrazione da mancato quarto d’ora di celebrità andrà ad aggiungersi alla bassa sociologia da divanetto in pelle dei Crepet, degli Zecchi, degli analisti che entrano di soppiatto "Nella testa di una madre che uccide suo figlio" (quoque tu, Galimberti!) per spiegare all’universo mondo ciò che per oscurità, irrazionalità ed imprevedibilità è e rimarra sempre qualcosa che non si spiega.


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> La velina, male assoluto dei nostri tempi
27 maggio 2005, di : francesca

Non lo avrà ammazzato perchè voleva fare la velina. Peggio fanno le immmagini delle mammine delle pubblicità, tutte sorrisi ai loro bimbi irrealmente perfetti ed ansiosi di crescere a chili di biscottini, formaggini, omogeneizzati. "Fare" la madre è mestiere duro: è "fatica". E’ fatto anche, e soprattutto, di panni pisciati, cacche, rigurgiti acidi, insonnie, otiti, coliche gassose. Una ci deve credere, è come una missione (impossibile?). Comunque, dov’erano i nonni in questa ennesima storia "nera"?
    > nessuno lo sa
    27 maggio 2005, di : sabina

    i nonni, il marito, la mamma insomma non si puo’ pretendere che i famigliari siano tutti dei luminari della scienza, e che si possano rendere conto che quella che sembra una normale depressione sia invece l’anticamera di una tragedia.Quanti di noi si porrebbero il problema di allontanarti il bambino non appena tu mamma dai segno di depressione? penso non in molti.DI sicuro qualcosa non va oggi, ma non so neanche chi ci puo’ aiutare a capire, visto che le belle parole sono molte ma i risultati sono scarsi, e che le madri in difficolta’ sono veramente tante. Chi di dovere dovrebbe darsi da fare per cercare di capire cosa sta realmente accadendo, perche’ questo mondo sta cominciando a fare paura davvero.sabina
> La velina non è il male assoluto
8 giugno 2005

Non credo che il problema sia la "voglia d’esser velina", anche se basta una foto in una certa posa per pensar male. (Ma almeno questa poveretta ha confessato, risparmiandoci una nuova stucchevole telenovela mediatica). C’è sotto ben di peggio: lo sfacelo dell’istituzione famiglia, il venir meno del rispetto per i più deboli, i piccoli, gli indifesi. E in questo contesto si osano proporre "modelli genitoriali alternativi", chessò coppia omosex con figlio eterologo o chissà quali fantasiose ricomposizioni dei quadretti familiari. Ecco: non è la velina il male assoluto ma la follia relativista che si diffonde come un’AIDS sociale. Meditate, gente! Nino.