Inquinamento da mercurio

Ad Augusta tutto bene: il pesce inquinato non fa male, i bambini non nascono malformati a causa della zona industrale... Intanto 26 persone sono indagate per avvelenamento delle acque.
Secondo uno studio commissionato dalle aziende private che operano nella zona industriale, svolto dal Giuseppe Pompa, docente di Tossicologia veterinaria all’Università di Milano, non ci sarebbe alcun nesso tra le nascite di bambini malformati e il consumo di pesce proveniente dalla rada di Augusta. Giuseppe Pompa sostiene che la quantità di metallo pesante riscontrata nel pesce consumato non sarebbe tale da costituire un reale rischio sanitario.
Ad avallare questa tesi anche l’Onorevole di Forza Italia, Giancarlo Confalone, nel suo intervento sulle problematiche ambientali in seguito alla circolare inviata dal Ministero dell’Ambiente che dichiarava di aver riscontrato all’interno del porto inquinamento da mercurio.
Intanto il Procuratore della Repubblica, Roberto Campisi, in seguito agli accertamenti di laboratorio effettuati sui gernitori che hanno avuto figli malformati e i dossier con le loro testimonianze, ha aggiunto nel registro degli indagati ventisei nominativi di industriali del petrolchimico di Augusta per il reato di avvelenamento delle acque. Resta da accertare la dolosità del reato, ma sarebbe questa l’ultima fase dell’operazione "Mar Rosso" iniziata nel 2002 e che ha visto l’incriminazione per traffico di rifiuti tossici di direttori e tecnici dell’Enichem.
Le problematiche dell’aria petrolchimica si riflettono anche sull’impiego: lo stallo delle attività produttive a causa delle operazioni di disinquinamento nella rada di Augusta, le questioni sui rigassificatori, la chiusura dell’Eni riguardo l’accordo di programma, preoccupano i lavoratori che domani si riuniranno nella sala meeting della Sasol Italy per un direttivo convocato dall’Ulicem.
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LETTERA APERTA AL DOTT. GIANCARLO CONFALONE
Preg.mo Dott. Confalone In merito a quanto da Ella ripetutamente manifestato sulla Stampa in materia di malformazioni e mercurio, sentiamo l’obbligo di informarLa di cose che, evidentemente, sconosce (se così non fosse, si tratterebbe di pura malafede e questo, noi, non osiamo neppure ipotizzarlo). Quanto intendiamo comunicarLe ha anche la funzione di informare correttamente ed esaustivamente i Lettori de “La Sicilia”, che troppo spesso sono oggetto di informazioni errate. La qualità più importante per un Medico, dovrebbe essere l’umiltà, quindi abbia l’umiltà di apprendere da chi è costretto a studiare veramente nel disperato tentativo di salvaguardare la salute propria e di un prossimo quasi sempre ignaro di quanto gli si propina, sia materialmente, con riferimento agli inquinanti ambientali, sia riguardo a falsa o erronea informazione (più o meno propagandistica e al servizio di potenti lobbies economiche). Circa quanto Ella ha dichiarato: “…o il mercurio non esiste, ma non lo riteniamo possibile, o invece non esiste la possibilità dell’inquinante di passare nella catena alimentare in misura tale da creare problemi medici … e in merito agli studî pseudo-scientifici secondo i quali, a Suo dire, “non è accertata la correlazione tra la presenza del mercurio e le malformazioni”, ci pregiamo di informarLa di quanto segue. Sappia ordunque che: La Commissione Europea ha deciso di adottare una strategia comunitaria per vietare l’uso del mercurio. Arriva dal Parlamento Europeo la comunicazione dell’elevata tossicità del mercurio e dei suoi composti non solo per gli esseri umani ma anche per la flora e la fauna in generale. Abbiamo motivo per ritenere che la Commissione Europea goda di informazioni più complete di quelle cui Lei fa riferimento, né è pensabile che la stessa metta al bando un elemento da sempre usato sul pianeta senza più che validi motivi. Le informazioni che riportiamo, sono tratte da una fonte che dovrebbe esserLe ben nota (almeno lo speriamo): Da ECM on line (educazione continua in medicina) Tossico il mercurio nei termometri :
La Commissione europea vuole vietare l’uso del mercurio nei termometri. La sostanza - rileva l’esecutivo UE - è "altamente tossica" sia per gli esseri umani, sia per l’ ecosistema e la fauna selvatica. Quando il mercurio entra nel circuito dei rifiuti, si trasforma in un composto particolarmente nocivo che si concentra poi nelle derrate alimentari. In particolare - spiega Bruxelles - sono a rischio i consumatori di pesce e di frutti di mare che possono essere facilmente inquinati soprattutto sulle coste del Mediterraneo (evidentemente l’Unione Europea si affida a veterinarî diversi da quelli cui Lei si riferisce nell’articolo su “La Sicilia” del 6/12/2006 pag. 42, e per i quali, a tutt’oggi, non si hanno notizie in merito ad …avvisi di garanzia a tappeto…). Da qui la decisione della Commissione di proibire la commercializzazione del mercurio per i termometri medici e da appartamento, ma anche per i barometri, i tensiometri e altri strumenti medici come gli sfigmomanometri. Bruxelles detterà inoltre regole uniformi per la commercializzazione degli apparecchi che contengono mercurio per armonizzare i diversi sistemi dei singoli Stati membri. L’iniziativa, osserva la commissione, mira a ridurre la domanda di mercurio e a sostituirla con prodotti meno nocivi per la salute e l’ambiente. Ogni anno, attualmente, si stima che siano adoperate circa 33 tonnellate di mercurio, di cui dai 25 ai 30 solo nei termometri. Nonostante che un gran numero di rifiuti venga ormai raccolto secondo un sistema differenziato, fa notare la Commissione, le emissioni nocive restano tuttora significative (ECM on-line 22 Feb 2006) (ma la fattispecie della raccolta differenziata non riguarda, ahimè, l’Italia né la Provincia di Siracusa, ove “ali benevole” proteggono ancora i gestori di discariche autorizzate o no).
Un caso tristemente noto di avvelenamento da mercurio riguarda il GIAPPONE: Fra il 1956 e il 1971 una fabbrica di acetaldeide, prodotto chimico nella cui lavorazione si utilizza mercurio come catalizzatore, inquinò con propri scarichi il fiume che sbocca nella baia di MINAMATA; tale inquinamento fu all’origine di una grave patologia che causò la morte di varie decine di persone. Questo evento catastrofico chiarì ulteriormente la relazione tra l’inquinamento da mercurio e l’incremento delle nascite di bambini malformati. Due grosse comunità giapponesi subirono dei danni ingenti: gli abitanti di Minamata di Niigata. Queste popolazioni si cibavano preminentemente del pesce dei loro fiumi con alte concentrazioni di mercurio. Molti furono i morti a causa della grave intossicazione ed un’elevata percentuale di bambini presentò gravi lesioni a carico dell’apparato neurologico, quali ritardo mentale, atassia, convulsioni a causa dell’ingestione del pesce inquinato da parte delle loro madri durante la gravidanza.
Nel fango dei fondali (come pure nel terreno) il mercurio si combina con materiali di origine organica formando metilmercurio, un composto gravemente tossico: esso viene assorbito nella catena alimentare, dai produttori e poi si concentra sempre più a ogni livello della piramide alimentare; è quindi particolarmente pericoloso per l’uomo ed in generale per i carnivori.
In qualità di Medico dovrebbe ritenere ben attendibile la FDA (food and drug administration), la quale, riguardo i pesci di grossa stazza, nel gennaio del 2001 ha informato del rischio che (per le donne in età fertile, specialmente quelle incinte ed in allattamento, oltre che per i bambini sotto gli otto anni,) è rappresentato dal consumare certi generi di pesce che possono contenere livelli alti di metil-mercurio. Il documento pubblicato dall’ FDA dichiara che: “Pesci come tonno e pescespada contengono livelli alti di metil-mercurio che può danneggiare il sistema nervoso in fase di sviluppo di un bam- bino non ancora nato." “Questi pesci accumulano metil-mercurio perché hanno vissuto a lungo e sono di grande stazza. Inoltre il metil-mercurio può essere presente naturalmente nell’ambiente e rilasciato nell’aria attraverso l’inquinamento industriale”. E’ ancora convinto che “non è accertata la correlazione tra la presenza del mercurio e le malformazioni” ?
E allora Le ricordiamo cose di casa nostra (ha letto bene: noi con cosa nostra non c’entriamo). Ad Augusta (trattasi di un paese in provincia di Siracusa) dal 1980 cominciano le prime segnalazioni di nascite di bambini malformati: in quell’anno su 600 nati si ebbero 13 bambini con malformazioni congenite di diverso tipo, di cui sette non sono sopravvissuti. Scattò l’allarme, visto il sospetto effetto teratogeno delle scorie tossiche industriali, per cui il Ministero dell’Ambiente istituì nell’ospedale di Augusta un Centro di monitoraggio. Dal 1980 al 1989 la percentuale dei nati malformati ad Augusta è stata dell’1,9% (140 casi su 6984 nati), contro una media nazionale dell’1,54% e una percentuale per l’Italia meridionale dell’1,18%. Nel decennio successivo, dal 1990 al 2000, la percentuale ad Augusta aumenta fino ad una media dell’intero decennio del 3,12% (221 casi di malformati su 6945 nati), con un picco nell’anno 2000 con il 5,6% dei nati malformati. Nell’anno 2001 si sono avuti 22 casi di malformati su 573 nati (3,5% dei nati). Da un raffronto tra i dati di Augusta e quelli del registro siciliano per la Sicilia orientale, circa le singole malformazioni, risulta un eccesso ad Augusta per quanto riguarda le cardiopatie congenite (235 per mille ad Augusta, contro il 196 del resto dell’area) e l’apparato urinario (59 per mille contro il 46). Ad Augusta risulta un eccesso anche per quanto riguarda le malformazioni genitali: negli anni 1980-89 interessavano il 214 per mille dei nati (quando la media nazionale era del 100 per mille), mentre nel decennio 1990-2000 i casi sono aumentati al 303 per mille. In particolare, tra le malformazioni dell’apparato genitale, l’ipospadia. Per ipospadia si intende un’anomalia congenita del pene dovuta ad un incompleto sviluppo dell’uretra maschile (il pene è un organo erettile facente parte dell’apparato genito-urinario, e serve alle funzioni di copula e di minzione. Ci scusi per la precisazione, ma, dato che fa certe affermazioni, non possiamo ipotizzare fin dove arriva la Sua disinformazione). Nel periodo 1990-’98 in Augusta il fenomeno malformazioni ha interessato il 132 per mille dei nati, contro un 79 per mille nella Sicilia Orientale. L’inchiesta in corso della Magistratura siracusana, la cui prima parte si è conclusa con la conferma dei dati che avevano destato l’allarme (5,6% nell’anno 2000), prosegue alla ricerca di nessi causali e responsabili. I dati fin qui elencati pertanto rappresentano una vera minaccia alla salute del cittadino e una inconfutabile rettifica alle erronee notizie da Ella diffuse.
Siamo venuti a sapere che il MIUR, dipartimento per la programmazione, il coordinamento e gli affari economici (COFIN 2003) ha designato, fra i coordinatori scientifici ammessi al cofinanziamento 2003, la Prof.ssa CARRATU’ MARIA ROSARIA, Fisiofarmacologa dell’Università di Bari, finanziando con la somma di euro 100.000 uno studio dal titolo: Inquinamento ambientale da metilmercurio e rischio per l’uomo: correlazione fra i livelli di inquinante nei Teleostei di interesse alimentare e vulnerabilità del sistema nervoso centrale in fasi ontogenetiche precoci. Ci riserviamo di comunicarLe, per Sua migliore informazione, le risultanze dello studio. Nelle more Le forniamo qualche elementare informazione concernente la chimica e la biochimica del mercurio: allo stato puro liquido, il mercurio è solo leggermente tossico; i suoi vapori, i suoi sali e i suoi composti invece sono tutti molto velenosi e provocano danni diretti al fegato e al sistema nervoso centrale, sia per inalazione che per ingestione o per semplice contatto fisico. Per questo motivo la maggior parte dei termometri clinici oggi usa alcool colorato al posto del mercurio, a parte alcuni modelli a cui è richiesta una maggiore precisione. Il pericolo principale del mercurio liquido è che in condizioni ambientali standard (STP) tende a formare ossido di mercurio, e se viene fatto cadere o agitato forma una serie di goccioline finissime, aumentando molto la superficie esposta all’aria e accelerando il processo. Inoltre, se ingerito (così come se depositato nei fanghi dei fondali marini e nel terreno) forma composti organici all’interno dell’organismo, soprattutto metilmercurio, che si concentra negli organismi viventi seguendo la catena alimentare e raggiunge concentrazioni pericolose nelle specie al vertice della piramide, come il tonno. Negli esseri umani l’avvelenamento da mercurio è il risultato di un consumo prolungato di alimenti contaminati. Il composto più pericoloso è il dimetilmercurio: è tanto velenoso che sono sufficienti pochi milligrammi a contatto con la pelle per uccidere. Il mercurio è una tossina bioaccumulativa che viene assorbita facilmente attraverso la pelle, l’apparato respiratorio e quello gastrointestinale. Il mercurio attacca il cervello e il sistema nervoso centrale nel suo complesso, e anche i tessuti della bocca, delle gengive e dei denti. È anche un grave rischio per i feti, cui, come da quanto sopra esposto e documentato, provoca malformazioni. E per finire, insigne Dottore, Le parliamo degli intimi meccanismi dell’azione teratogena cioè (ci scusi ma le precauzioni non sono mai troppe, meglio spiegarLe chiaramente) produttiva di malformazioni, di quella mutagena (mutazioni genetiche) e cancerogena (produzione di neoplasie) del metilmercurio. La mutagenesi implica alterazioni del genotipo di una cellula attraverso modificazioni delle basi del DNA o mutazioni, che possono essere riparate o meno (particolarmente della guanina, per legami covalenti con l’ossigeno in posizione 6, capaci di dare luogo a mutazioni spesso non riparabili, e con l’azoto in posizione 7, con esito in mutazioni rapidamente riparabili) e che vengono trasferite alle generazioni successive con la divisione cellulare. Le basi del DNA sono molto vulnerabili durante la divisione cellulare e, quindi, la probabilità che una sostanza chimica o altri agenti inducano un danno genetico è direttamente proporzionale alla frequenza della divisione cellulare. Anche se potrà sembrarLe sorprendente, gli organismi in fase embrio-fetale, e quindi a rapido sviluppo per frequenti divisioni cellulari, sono altamente sensibili agli agenti mutageni, che risultano in tale condizione potenzialmente teratogeni, cioè generatori di malformazioni non sempre compatibili con la vita. Va sottolineata anche la possibile mutagenesi delle cellule germinali, che può intervenire, nel sesso femminile, già durante l’embriogenesi (cioè, come Ella dovrebbe ben sapere, nei primi due-tre mesi della gravidanza), con la produzione degli oociti primari, che poi si svilupperanno all’epoca della pubertà, quando si verifica l’ovulazione. Nel maschio, invece, la divisione delle cellule germinali si svolge durante tutta la vita, con conseguente sensibilità permanente ai fattori mutageni di ogni tipo, tra cui le sostanze chimiche e i farmaci. Quando la sequenza alterata di DNA codifica per proteine implicate nella regolazione della crescita cellulare, si possono determinare mutazioni a carico dei proto-oncogeni e dei geni soppressori (cosa sono, qualora ve ne fosse bisogno, glielo spiegheremo in apposita sessione dedicata), con produzione di fattori di crescita, come quelli epidermico e piastrinico ( EGF e PDGF) modificati, i quali, attivando i loro specifici recettori di alterazione, causano anomalie dei processi di proliferazione con vari meccanismi, tra cui l’alterazione dei processi di fosforilazione della tirosina ed altri. Questi fenomeni possono costituire la fase iniziale per la cancerogenesi.
La ringraziamo per l’attenzione concessaci, e, sperando che questa nostra sortisca gli effetti didattici desiderati e sia fonte di seria riflessione, La invitiamo a future dichiarazioni che siano più coerenti con quanto da Ella solennemente promesso col giuramento di Ippocrate del quale riportiamo i passi che Lei forse farebbe bene a tenere maggiormente presenti:
Giuramento Moderno: Consapevole dell’importanza e della solennità dell’atto che compio e dell’impegno che assumo
GIURO:
…omissis…
· di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
· di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento;
· di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona non utilizzerò mai le mie conoscenze;
…. omissis ….
Ci è gradita l’occasione per esprimere i sensi della più alta considerazione.