Il recupero delle ferrovie dismesse siciliane

Pubblichiamo un estratto dello "STUDIO PER LA REALIZZAZIONE DI UNA RETE DI PERCORSI VERDI- DEDICATA ALLA MOBILITÀ NON MOTORIZZATA IN SICILIA" realizzato dalla Regione Siciliana - Dipartimento Trasporti e Telecomunicazioni (aprile 2004). Alla relazione introduttiva fanno seguito le descrizioni di alcune linee ferroviarie dismesse.

di Morris Bober - mercoledì 8 dicembre 2004 - 11439 letture

ITINERARI RICAVATI DA LINEE FERROVIARIE DISMESSE

Le ferrovie nell’isola furono annesse nella rete ferroviaria statale un anno dopo il 1 luglio 1906, data della creazione delle F:S. in Italia. Già nel 1901 una Commissione aveva evidenziato la poca utilità di alcune tratte ferroviarie, le cui spese di costruzione apparivano eccessive rispetto agli esigui vantaggi che ne sarebbero derivati. Spesso le particolari caratteristiche dei terreni ostacolavano l’impianto del tracciato ferroviario e né si poteva rimediare a questa difficoltà con la realizzazione di linee litoranee dal momento che il commercio si svolgeva dall’interno verso la costa. La presenza di miniere di zolfo, di cui era ricco l’entroterra siciliano, richiedeva la costruzione di linee ferroviarie per il trasporto del minerale dalle miniere ai porti d’imbarco. L’impedimento maggiore per la realizzazione della rete stava nelle complessità tecniche da superare che richiedevano grosse somme di denaro che i proventi dell’esercizio non riuscivano ad assicurare. A rendere difficile il reperimento dei contributi, indispensabili per affrontare i costi, c’era anche la poca disponibilità degli enti locali a trovare degli accordi. Anche motivi di ordine economico inducevano alla costruzione di una rete «secondaria» che si riteneva avrebbe potuto dare una spinta all’economia e all’occupazione per le attività di manodopera connesse. I vantaggi che erano considerati punti di forza della «Rete Economica», come la riduzione della larghezza della massicciata, le curve di modesto raggio, la limitazione di costruzioni in muratura e gli spostamenti di terra, causa di un tragitto tortuoso e con elevate pendenze (nella Palermo - Corleone si aveva una pendenza massima del 40%, nella Dittaino - Caltagirone 35%, nella restante rete 30% e nei tratti armati con cremagliera arrivava anche al 75%), la diminuzione del peso dell’armamento e del materiale mobile, si rivelarono poi svantaggi, poiché influivano sulla velocità dei convogli che era molto bassa e compresa tra i 10 - 20 km/h. Sotto la gestione F.S. nel 1907 furono presentati i primi progetti esecutivi e nel 1910 si ebbe la disponibilità ad aprire la prima tratta di 13 km da Castelvetrano a Selinunte della rete in costruzione. 26 Fra il 1911 ed il 1914 fu inaugurato un primo gruppo di linee a cui seguì un secondo gruppo fra il 1918 ed 1l 1923 ed agli inizi degli anni trenta si ebbe il completamento della rete. Negli anni precedenti il secondo conflitto mondiale la rete ferroviaria siciliana raggiunse la sua massima estensione, ma senza una continuità e connessione di percorso fra la parte occidentale ed orientale dell’isola. Le linee nella Sicilia occidentale formavano una rete abbastanza estesa, che copriva soprattutto le province di Agrigento, Palermo e Trapani, essendo tutte queste tratte gestite dalle F.S. Nella Sicilia orientale invece erano presenti tre percorsi indipendenti sotto tre diverse gestioni: F.S., S.A.F.S. e Circumetnea. Le F.S. avevano in gestione la Leonforte - Caltagirone, mentre alla S.A.F.S era affidato l’esercizio della Siracusa - Ragusa - Vizzini. Il collegamento est ovest fra le linee delle F.S. si sarebbe dovuto attuare con il tracciato, mai ultimato, Canicattì - Sommatino - Riesi - Mazzarino - San Michele di Ganzaria. L’orientamento politico ed economico degli anni sessanta di privilegiare i trasporti su gomma sia per il traffico passeggeri sia per le merci ha determinato, come conseguenza, la costruzione di nuove strade ed autostrade a discapito delle ferrovie. Motivo principale della fine di esercizio del trasporto sulle linee secondarie a scartamento ridotto, oltre alla contrazione del traffico merci a causa della chiusura delle miniere, è stato quindi il tempo di percorrenza del treno rispetto all’auto. Queste linee ferroviarie dismesse una volta convertite in greenways daranno luogo alla maglia principale della rete dei futuri itinerari ciclabili e riusciranno ad attuare l’interconnessione dei percorsi inseriti nei piani presentati dalle amministrazioni provinciali.


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