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I sindacati confederali scoprono che i licenziamenti Sky erano evitabili, l’azienda ringrazia e festeggia

I rapporti tra i lavoratori e le aziende hanno avuto da sempre la mediazione dei sindacati. Ultimamente, viene da chiedersi da chi effettivamente la classe lavorativa deve difendersi.

di Redazione Lavoro - mercoledì 26 luglio 2017 - 4247 letture

A sei mesi dal 17 gennaio, giorno dell’annuncio del piano lacrime e sangue di Sky, i sindacati confederali seduti lunedì al tavolo del ministero del Lavoro per la procedura di licenziamento collettivo scoprono che gli obiettivi di Sky sono “distanti”: per noi già il 17 gennaio i licenziamenti annunciati da un’azienda in fortissimo attivo erano illegittimi. Loro, soltanto oggi, finalmente scoprono che erano “evitabili”.

A una settimana dalla chiusura del tavolo delle trattative Cgil, Cisl, Uil e Ugl riconoscono che l’azienda manterrà e amplierà l’operatività inizialmente dichiarata per le diverse sedi a Roma, da quella del Tg24 a quelle di via Salaria. Perché le Rsu non lo hanno spiegato fin dall’inizio ai lavoratori che in Sky hanno sempre prestato la loro opera in quelle stesse attività, sia tecniche televisive che amministrative? Perché invece hanno preferito accompagnarli a decine a firmare licenziamenti e trasferimenti “volontari” da servire a Sky su un piatto d’argento?

Dopo tutto questo tempo, solo il 25 luglio le organizzazioni sindacali complici ci rivelano finalmente le favolose proposte che hanno presentato al tavolo: dal part-time allo smart-working, tutte nella sola direzione di andare incontro all’azienda, al suo risparmio, alla sua convenienza. In tutte le direzioni, insomma, meno che in quella che va contro il taglio del costo del lavoro e l’annientamento dei diritti dei lavoratori.

I sindacati seduti al tavolo della trattativa hanno preferito perseverare nel loro silenzio complice per agire dietro le quinte, mentendo ai lavoratori perfino sulla ‘favola’ di un ricorso ex art.28, pur di non infastidire in alcun modo la mattanza di Sky. In sei mesi non hanno MAI proclamato né una né più settimane di agitazione e oggi vogliono raccontarci che i “cattivi” sono solo Sky e il Ministero che non vogliono salvare i lavoratori!

(Editoriale a cura dell’Unione Sindacale di Base)


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