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I pastori Turkana e la siccità

La Contea di Turkana è una delle più povere e aride regioni del Kenia. Buona parte della popolazione alleva bestiame e lo porta al pascolo nelle vaste pianure della zona.

di Redazione - mercoledì 8 novembre 2017 - 5713 letture

I pastori Turkana hanno capanne di paglia e recinti per gli animali più piccoli. Ma percorrono spesso lunghe distanze in cerca di pascoli migliori e di acqua. I loro animali sono come conti in banca e indicatori di status sociale.

La regolarità delle piogge qui è la chiave della sopravvivenza. Ma i cambiamenti climatici causano siccità più frequenti e più dure, le piogge sono più rare, più brevi e meno prevedibili.

Molti dicono che la siccità in corso è la peggiore che possano ricordare. Milioni di animali sono morti, uccisi da fame, sete e malattie.

Peter Okapelo ha già perso 100 pecore e capre, se non pioverà presto anche le 20 sopravvissute moriranno. “Non so cosa farò se questo succederà” dice.

E mentre la siccità avanza, i Turkana temono che il loro stile di vita non sopravvivrà a lungo.

Ma il Kenia è solo uno dei paesi africani colpiti dalla siccità profonda. Nigeria, Sud Sudan e Somalia, Niger, Chad, ed Etiopia affrontano crisi simili se non peggiori . Circa 20 milioni di persone soffrono la fame, di questi 10 milioni hanno bisogno di aiuti urgenti.

Le ONG di AGIRE sono attive, da mesi, a fianco della popolazione colpita. ActionAid, Amref, Cesvi, Coopi, Oxfam, Sos Villaggi dei Bambini e Vis sono in prima linea per portare acqua, cibo e fornire protezione e cure ai più fragili, assicurare interventi medici e prevenzione e salvare le fonti di sostentamento agro-pastorali.

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