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Con grande tristezza devo comunicarvi che questa mattina all’alba ci ha lasciato il caro Nicola Cipolla, il senatore, come lo chiamavano tutti affettuosamente

Nicola è stato un pilastro della storia del movimento politico e sindacale siciliano ed italiano. Una intera vita spesa nelle lotte per i diritti delle persone, dall’antifascismo della prima ora alla riapertura della Camera del Lavoro a Palermo nel ’44 alle lotte del movimento contadino con la fondazione di Federterra di cui è stato segretario responsabile, Nicola non ha mai smesso di lottare ed immaginare un futuro migliore.

di Giuseppe Castiglia - domenica 30 luglio 2017 - 6217 letture

La sua vita ed i suoi incarichi pubblici, tre volte deputato regionale tre volte senatore della repubblica, deputato europeo, non gli hanno mai fatto perdere di vista quale fosse l’obiettivo ed il significato vero del fare politica, che per lui è sempre stato essere al servizio delle lotte per i più deboli, contro la mafia, la militarizzazzione della nostra isola e paladino indefesso dell’ambiente.

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Nicola Cipolla

Il CEPES che aveva fondato insieme a Pio La Torre nell’81 quando insieme e dietro sollecitazione di Pio entrambi tornarono in Sicilia per affrontare la mafia e le lotte contro i missili cruise di Comiso, è stato la sua vita dopo l’uccisione di Pio nell’82. Con il CEPES Nicola ha continuato a tenere viva la memoria e la verità su tanti fatti ancor oggi misconosciuti dalla storia ufficiale e da lui raccontati, ma sopratutto ha coltivato la speranza e progettato il futuro facendone un centro propulsivo di iniziative sul piano regionale, nazionale ed euromediterraneo.

Il CEPES e Nicola sono entrati con entusiasmo nel Forum siciliano dei movimenti per l’acqua ed i Beni Comuni, collaborando a scrivere il testo di legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione delle Acque in Sicilia, e quello per un nuovo piano energetico regionale basato sulle rinnovabili.

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Roma 2 Marzo 2014 Forum Nazionale movimenti per l’acqua - Nicola con Maria Cunsolo e Antonella Leto

Per me è stato un grande, grandissimo onore diventare sua amica e compagna di tante lotte negli ultimi anni. Non ricordo più a quante assemblee, manifestazioni, iniziative abbiamo collaborato e partecipato insieme, quante ne abbiamo organizzate dietro la sua costante sollecitazione. Da quelle romane del Forum italiano dei movimenti per l’acqua alle campagne referendarie contro la privatizzazione dei servizi pubblici locali, contro il nucleare, contro le trivellazioni, ai cortei contro la mafia, contro il MUOS, alle costanti proposte di nuove iniziative, non riuscivamo a stare al suo passo.

Nicola aveva preso parte alle manifestazioni antifasciste dell’8 luglio del 1960, conosciuto il carcere, era a Genova per il G8, e pochi giorni fà ad un’iniziativa sulla risoluzione ONU sulla messa al bando delle armi nucleari Lorenzo Barbera, il compagno di Danilo Dolci, lo ricordava aiutare i contadini del Belice che protestavano a Roma dopo il terremoto ad essere ricevuti in Senato con cravatte acquistate in blocco ed indossate sui poveri abiti per superare lo sbarramento del cerimoniale. Nicola non si è mai fermato, neanche quando si è rotto prima un femore poi l’altro nel mettere in fuga col suo bastone chi tentava di rapinarlo.

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Roma 1 e 2 Marzo 2014 Forum Nazionale movimenti per l’acqua

Era fatto così, sarebbe andato ovunque. Era all’ultimo sciopero generale della Fiom a Roma, a fianco dei partigiani nella battaglia per salvare la Costituzione, per strada a raccogliere firme, sui giornali che non mancavano di pubblicare i suoi lucidissimi articoli. Nicola è stato tra i primi precursori dell’ambientalismo e la sua più grande preoccupazione, a 95 anni di età, erano i mutamenti climatici, l’evidente possibilità che la vita sulla terra potesse cessare per mano umana.

Non si dava pace per il fatto che un tema tanto importante fosse costantemente e colpevolmente sottovalutato dalla politica.

Per questo continuava a sollecitarci instancabilmente ad organizzare iniziative che mettessero le rinnovabili al centro di un nuovo modello di sviluppo. Con Nicola ed il CEPES abbiamo avviato il comitato per la conversione ecologica in Sicilia e stavamo programmando le prossime iniziative per sollecitare ancora un nuovo piano energetico, acqua pubblica, rifiuti zero.

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Agosto 2014 Manifestazione NO Muos alla Sugareta di Niscemi

Da tempo programmavamo una nuova iniziativa per sollecitare la trasformazione di Sigonella in aeroporto civile. Sono talmente tanti gli episodi che ho avuto l’onore di sentir raccontare dalla sua voce di cui è stato protagonista e che si intrecciano con la storia d’Italia, tanti quelli che ha raccontato nel suo libro "Diario di un socialcomunista siciliano" e tanta la storia che avrebbe voluto ancora scrivere, perché se il corpo si faceva più fragile la mente di Nicola è rimasta sempre lucidissima, informata e proiettata nel futuro sostenibile, che quello che oggi ci consegna insieme al peso della sua assenza è l’esempio di un uomo che non ha mai pensato di arrendersi o pensare a se stesso.Ci consegna l’onere e l’onore di continuare le battaglie che abbiamo condiviso e cercare di vincerle, non per noi ma per tutti, ed anche un po’ per lui. Grazie di esserci stato vicino e di averci insegnato tanto.

Antonella Leto


La Redazione di Girodivite è unita nel cordoglio per la morte del compagno Cipolla. Altre informazioni su Nicolò "Nicola" Cipolla, sulla pagina Wikipedia.


Un ricordo, di Salvatore Tinè

Era il 22 marzo 2014. Passeggiavo per via Crociferi con il compagno Nicola Cipolla dopo avere presentato alla Camera del Lavoro la sua bella autobiografia "Diario di un socialcomunista." Dopo aver visto alcuni ragazzi che giocavano a pallone, Nicola non resistette alla tentazione di scambiare qualche passaggio con loro. Aveva già 92 anni ma era ancora un ragazzino. "I comunisti sono uomini di una materia speciale" si diceva una volta. Mi viene fatto di pensare mentre ricordo Nicola giocare e sorridere con quei ragazzi del popolo di Catania che, in fondo quella "materia" è fatta di un enorme, puro amore per la vita.

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Catania 22 marzo 2014, Nicola Cipolla a Catania - foto di Salvatore Tinè

Triste apprendere la notizia della scomparsa del compagno Nicola Cipolla. E’ stato un grande dirigente, un grande combattente comunista, uno splendido esempio di coerenza morale, di dedizione assoluta alla causa della libertà e del comunismo con la quale si è identificata tutta la sua vita. Qualche anno fa ebbi l’onore di presentare a Catania insieme con il compagno Luca Cangemi e il compagno Gabriele Centineo, la sua bellissima autobiografia, "Diario di un socialcomunista", un libro molto bello ma anche molto importante. Non a caso la storia della sua vita diventava in quel libro la storia del partito comunista e del movimento dei lavoratori in Sicilia, dalle grandi battaglie per la riforma agraria di cui Cipolla insieme a Pio La Torre fu un protagonista assoluto, alla testa di un imponente movimento di massa dei contadini senza terra, a quelle per uno sviluppo in senso autonomista e democratico della Sicilia. Particolarmente emblematici in questo senso appaiono l’energia e l’impegno profusi da Nicola nella battaglia contro l’installazione della base missilistica di Comiso, non a caso ancora una volta a fianco di Pio La Torre. Una battaglia di massa che rappresento’ un momento essenziale della lotta dei comunisti per l’affermazione di un ruolo di cooperazione economica e di pace della Sicilia nel Mediterraneo. Cipolla fu in questo senso uno strenuo e coerente combattente anti-imperialista, convinto sin dai tempi dello sbarco anglo-americano in Sicilia e dell’accordo tra mafia e "occupanti" nel cui segno esso avvenne, che vi fosse un nesso strettissimo tra la lotta per uno sviluppo in senso autonomista e democratico della Sicilia contro la mafia e le forze moderate e conservatrici e la lotta contro l’imperialismo USA e per la pace. Di qui la sua dura opposizione alle sciagurate politiche di compromesso con la Democrazia Cristiana condotte da Achille Occhetto negli anni che videro il futuro liquidatore del PCI segretario regionale del partito in Sicilia. Il suo stesso impegno di parlamentare europeo fu ispirato sempre dall’idea che una Europa non identificata con la Nato potesse giocare insieme all’URSS e al complesso del campo antimperialista mondiale un ruolo alternativo e diverso da quello cui la guerra fredda scatenata dagli USA la costringeva. Adesso certo prevale l’emozione ma dovremo tornare nei prossimi giorni a ricordare Nicola Cipolla, alla sua esperienza, a quello che ha rappresentato per i comunisti in Sicilia e in Italia, al valore del suo insegnamento per il futuro, per le lotte che ci attendono.

di Salvatore Tinè


La notizia su La Repubblica / Palermo.


Il gigante con la voce da baritono, di Pina La Villa

Ho conosciuto Nicola Cipolla solo qualche anno fa, e la notizia della sua morte mi ha addolorata, di un dolore che è nostalgia di un incontro mancato: ero convinta che ci sarebbero state altre occasioni per incontrarlo e ascoltarlo, perché la sua vitalità e la sua energia erano contagiosi.

Era il 22 marzo del 2014 e alla CGIL di Catania, in Via Crociferi, abbiamo presentato il suo libro "Diario di un socialcomunista" (Editori Riuniti, 2014).

Fra il pubblico e ad acquistare il suo libro (me ne occupavo io) non c’erano solo i catanesi e i vecchi compagni. Visto che il suo impegno, malgrado l’età (era nato nel 1922), continuava, e continuava in maniera coerente ma in relazione ai nuovi problemi e ai nuovi temi all’ordine del giorno, a sentirlo erano venuti donne e giovani dai paesi vicini, rappresentanti dei movimenti per l’acqua pubblica, e delle battaglie per la difesa dell’ambiente.

Dopo la presentazione , una breve passeggiata per la cena al Nievskij, mentre la conversazione proseguiva intrecciando analisi dei temi politici in discussione e ricordi della sua lunga e ricca vita di comunista. I comunisti sono fatti di una materia diversa, sono resistenti, fisicamente imbattibili, diceva. Per dimostrarcelo ad un certo punto si unì per qualche passaggio di palla ad un gruppo di ragazzini che giocavano. Il "gigante con la voce da bari­tono" (Tonino Perna) riempì della sua presenza tutta Via Crociferi.

Durante la cena i racconti più privati, come il viaggio in Cina in anni remoti e il suo desiderio di tornarvi, e la sua attenzione al paesaggio, ai sistemi di coltivazione della terra. Al Nievskij, inevitabile, l’incontro con persone conosciute in altre fasi della sua vita (una ex senatrice del PCI), in altre battaglie, e di nuovo i ricordi: la sua esperienza di senatore, le battaglie dentro e fuori il PCI, per finire con la consegna alla ex collega di un adesivo della campagna per l’acqua pubblica (in cambio di un contributo per finanziarla!)

E, su tutto, ancora, lo sguardo di un uomo che non aveva cessato di essere innamorato della vita e dell’umanità. Che di questo amore aveva costruito la sua tempra di comunista, dalle battaglie per la terra ai contadini a quelle contro la militarizzazione della Sicilia.

di Pina La Villa, 31 luglio 2017



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