Campi da golf: ennesimo scempio in Sicilia. Il caso di Cava Randello

Fra gli innumerevoli attacchi distruttivi nei confronti dell’ambiente, trovano posto i tanto decantati campi da golf o meglio, gli alberghi a 4 0 5 stelle con annessi campi da golf. Un articolo di Giuseppe F. Turrisi

di Comitato Difesa Cava Randello - sabato 9 dicembre 2006 - 16251 letture

Fra gli innumerevoli attacchi distruttivi nei confronti dell’ambiente, che negli ultimi anni si sono crudamente acuiti anche in Sicilia, trovano posto i tanto decantati campi da golf o meglio, gli alberghi a 4 0 5 stelle con annessi campi da golf.

La Regione Siciliana, con un apposito bando (2003, pubblicato con D.M. del 22 settembre 2004) ha redatto le tabelle per la graduatoria speciale che sostiene la realizzazione di tali strutture turistico-ricettive, previste soprattutto lungo le aree costiere della nostra regione, che dovrebbero invece godere di speciale tutela. A questi progetti molti hanno applaudito favorevolmente, ritenendoli un giusto modo per contemperare esigenze economiche e priorità di conservazione dell’ambiente. Le grandi superfici "verdi" previste dai campi da golf, infatti, danno il miraggio di una natura florida, di un ambiente adatto per la ricreazione del corpo e dello spirito. Miraggio, appunto, perché le apparenze ingannano ed una più attenta valutazione dei costi e dei benefici evidenzia che in realtà anche questo modello di fruizione turistica rappresenta un modo come un altro per saccheggiare l’ambiente.

Non viene qui fatta una disamina approfondita di tutte le motivazioni che portano a ritenere la realizzazione dei campi da golf, soprattutto in Sicilia, come autentici scempi ambientali, ma ci si soffermerà su un caso concreto riguardante il territorio di Ragusa, ed in particolare un Sito di Importanza Comunitaria, Cava Randello, che diversi anni fa è stato oggetto di studio da parte di un gruppo di studiosi coordinato dal prof. Girolamo Giardina (Università di Catania) e dal prof. Francesco Maria Raimondo (Università di Palermo) per metterne in evidenza le peculiarità naturalistiche e per proporne l’erezione a riserva naturale. I risultati di queste ricerche scientifiche sono stati pubblicati nel 2001 in una monografia a carattere multidisciplinare dal titolo "Cava Randello (Ragusa, Sicilia meridionale): un biotopo meritevole di conservazione" edita dai Quaderni di Botanica Ambientale, Università di Palermo. A questo studio scientifico è seguita la proposta di istituzione di una riserva naturale che il WWF, Sezione di Catania, ha presentato alle autorità regionali, suggerendo inoltre l’inserimento di Cava Randello come area di notevole pregio nell’ambito del Piano Paesistico. Il caso specifico di Cava Randello offre numerosi spunti di riflessione che possono estendersi a molti altri analoghi progetti in fase di realizzazione o da realizzare un po’ in tutta la Sicilia.

Nel territorio di Ragusa, in località "Fondo Saporito" e contrada Torre di Piombo, sono in corso i lavori per la realizzazione di un ciclopico complesso di strutture turistico-ricettive, con campi da golf, che interesseranno un’area molto estesa, complessivamente di 280 ettari. Le strutture previste dal progetto e dalla successiva variante sono: un albergo a cinque stelle (con 211 alloggi per complessivi 438 posti letto), un ristorante, un centro congressi, un maneggio, impianti sportivi, un "centro benessere", cucine, bar, negozi, piscine e tre campi da golf con annessi servizi e depositi. I campi da golf occuperanno una superficie complessiva di 65 ettari. L’area interessata dai lavori è in massima parte interclusa fra due territori di rilevante importanza naturalistica, entrambe dichiarate "Siti di Importanza Comunitaria" ai sensi delle normative europee: la Riserva Naturale Orientata "Pino d’Aleppo" (TTA080003, "Vallata del Fiume Ippari") e 1’istituenda Riserva Naturale Orientata "Cava Randello" (ITA080006, "Cava Randello"). Ad ovest di Cava Randello e della R.N.O. Pino d’Aleppo troviamo un altro importante sito di interesse europeo, Punta Braccetto (ITA080004). Più in dettaglio, una parte dell’area nella quale è in corso d’opera la realizzazione dei campi da golf ricade nella porzione nord-est del SIC "Cava Randello". L’esame del progetto e della successiva variante da parte di un apposito gruppo di lavoro del WWF di Catania ha evidenziato l’assenza di tutte le necessarie autorizzazioni da parte dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente per la mancanza della cosiddetta "Valutazione d’Incidenza" prevista dalle normative vigenti (DPR 357/97 e succ. mod.) anche per opere prossime ai SIC e alle Riserve Naturali, fondamentale per verificare eventuali ricadute negative sull’integrità ecologica dei territori sottoposti a tutela. Il progetta di cui trattasi è corredato soltanto da una relazione tecnica, a firma dell’ing. Rosario Cappello, dal titolo "Relazione di verifica della compatibilità ambientale". Questa relazione, non essendo stata curata da figure professionali adeguate al settore naturalistico (biologi e naturalisti), reca tutta una serie di lacune conoscitive, di imprecisioni e di considerazioni radicalmente scorrette sul piano tecnico-scientifico, alle quali si farà riferimento più avanti.

Gli elementi acquisiti, sia attraverso l’esame del progetto che a seguito di diversi sopralluoghi nell’arca interessata dai lavori, portano a ritenere che tali opere comporteranno notevoli conseguenze ecologiche negative ai danni dei tre suddetti SIC.

I lavori di rimaneggiamento dei terreni dove è in corso la realizzazione dei tre campi da golf hanno determinato profondi cambiamenti geo-morfologici, assolutamente non valutati nelle relazioni che supportano il progetto. Tali modificazioni, altre che determinare un impatto paesaggistico negativo, comporteranno una profonda alterazione della circolazione superficiale delle acque, soprattutto di quelle meteoriche, e pertanto conseguenze negative sull’assetto idrologico dei territori circostanti, ívi compresa 1a contigua vallata del Fiume Rifriscolaro, all’interno del SIC ed istítuenda Riserva "Cava Randello". L’alterazione del regime idrologico superficiale dell’area comporterà certamente conseguenze negative sulla vegetazione della vallata ma soprattutto sulle comunità animali sia di invertebrati che di Vertebrati ed in particolare su un Anfibio Discoglossidae (specie legata alle acque), presente nella vallata del Rifriscolaro, il Discoglassus pictus pictus Otth, 1837, esclusivo della Sicilia e delle Isole Maltesi, dichiarato di interesse prioritario ai sensi della Direttiva Habitat, 92/431 CEE del Consiglio Europeo e la cui presenza costituisce uno dei principali motivi di istituzione del SIC.

La relazione tecnica curata dall’ing. Cappello evidenzia, in due apposti paragrafi dedicati agli aspetti floristici e faunistici, come nell’area interessata dai lavori non siano presenti specie animali e vegetali degni di importanza fatta eccezione per l’Ulivo e per il Carrubo, tipici della tradizione agricola siciliana! Già da quanto riportato nel punto precedente, tale asserzione è del tutto infondata e assolutamente falsa, come evidenziato nella monografia pubblicata dall’Università di Palermo sul territorio in oggetto. Oltre all’Anfibio prima menzionato, infatti, sono presenti centinaia di specie animali, sia invertebrati che Vertebrati, alcune delle quali di rilevante importanza scientifica e conservazionistica. Inoltre la flora vascolare censita, con oltre 500 specie, rappresenta certamente una componente di straordinario valore del patrimonio naturalistico, con numerosi endemismi alcuni dei quali inseriti nelle Direttive europee, quali Muscari gu.ssonei Parlatore, Liliacea considerata specie prioritaria e meritevole di rigorosa tutela, la cui presenza ha contribuito all’istituzione del SIC "Cava Randello". Si fa presente, come si evince chiaramente dall’elenco floristico e dalla cartografia riportati nello studio condotto su Cava Randello (curata dal prof. G. Giardina et al.), come questa Liliacea sia presente anche nell’area dove sono in atto i lavori per la realizzazione dei campi da golf, confermando l’assoluta infondatezza delle asserzioni dell’ing. Cappello riportate nella relazione tecnica.

La realizzazione dei campi da golf, ancorché attraenti sul piano paesaggistico, pongono molti problemi sul piano ecologico per l’impiego di notevoli quantitativi di acqua, stimata nella relazione tecnica in un volume di circa 600.000 m3. II prelievo delle acque sarà effettuato dagli 8 pozzi già esistenti nell’area, dalle acque meteoriche opportunamente raccolte in vasche e cisterne e da un modesto apporto di acque reflue. Tale massiccio utilizzo di acqua avrà certamente conseguenze negative sugli acquiferi esistenti nel territorio, comportando anche una notevole riduzione di acqua alla vallata del Fiume Rifriscolaro, con rischi di notevole riduzione delle portate medie e minime a danno delle comunità vegetali e animali ivi presenti e dei campi agricoli circostanti. Inoltre, il massiccio utilizzo di sostanze concimanti comporterà, per dilavamento, un notevole apporto di inquinanti nella vallata sottostante, con alterazione del chimismo delle acque del Fiume Rifriscolaro, anche in questo caso a danno delle comunità animali e vegetali di Cava Randello. Si fa presente che nessuna autorizzazione da parte del Genio Civile, relativa alla utilizzazione dei summenzionati quantitativi di acqua, corredava il progetto e successiva variante preso in esame. L’ utilizzo di acqua risulterà molto consistente se si pensa che non è prevista la posa di un letto drenante di argilla, necessario per contenere i consumi di acqua in un substrato estremamente permeabile come quello presente nel territorio considerato, costituito da depositi palustri antichi nella parte centrale di Fondo Saporito e da sabbie gialle, calcareniti organogene, conglomerati e ghiaie poligeniche nelle aree circostanti, come si evince dallo studio del dott. geol. Rosario Ruggieri contenuto nella citata monografia di Giardina G. & Raimondo EM. (2001). Il WWF ha prodotto formali denunce alle Autorità competenti ed ha inoltre avviato tutte le necessarie misure per un’azione legale presso la Commissione di Giustizia Europea, competente in materia di tutela dei SIC (Rete Natura 2000) e presso la Procura della Repubblica, con l’intento di bloccare i lavori e permettere il rispetto delle normative vigenti in materia di tutela ambientale, in questo caso del tutto disattese.

Personalmente chi scrive ritiene che il modello di sviluppo turistico suggerita dai campi da golf e dalle strutture annesse (alberghi a 4-5 stelle, "centri benessere", maneggi...), sia assolutamente fallimentare sul piano socio-economico e decisamente nefasto per l’ambiente. Per la realizzazione di quelle strutture, infatti, sono previsti sostanziosi contributi finanziari pubblici, in altre parole denaro dei contribuenti, che può arrivare ad oltrepassare la metà dell’intero capitolo di investimento! La rimanente parte viene in genere erogata da potenti società finanziarie sia italiane che estere, che certamente non hanno alcun interesse a favorire l’economia locale. Non è secondario, inoltre, il fatto che la pratica del golf è chiaramente destinata ad una sparuta rappresentanza di facoltosi turisti e non certamente ad ampi strati della popolazione, men che meno di quella locale. Non possiamo certamente paragonare il turismo "per tutti" qual è quello naturalistico che si realizza nei parchi e nelle riserve della nostra regione, al turismo di "nicchia" che passa attraverso la pratica del golf, che peraltro non ha alcuna tradizione in Sicilia. Se si considerano le profonde alterazioni dei territori interessati dai campi da golf, che interessano superfici molto ampie, in genere di parecchie decine se non addirittura di centinaia di ettari, con la totale cancellazione dei valori paesaggistici, con un massiccio utilizzo di acqua, preziosa in una terra assetata come la Sicilia, si chiude il quadro negativo che fa dei campi da golf un autentico attacco vandalico nei confronti del nostro ambiente.


Articolo di Giuseppe Fabrizio Turrisi pubblicato su Grifone del 31.08.2005 anno 15, XIV n. 4 (76)


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Campi da golf: ennesimo scempio in Sicilia. Il caso di Cava Randello
Campi da golf: ennesimo scempio in Sicilia. Il caso di Cava Randello
10 gennaio 2008, di : Massimo Sorgoni

Chi ha scritto questo articolo e chi la pensa come lui e’ un povero malato di mente ed un po’ignorante. Per il rilancio dell’economia nella Sicilia devono sorgere almeno 20 strutture come quella di Ragusa. I campi da golf sono una manna per l’economia e per l’ambiente. Rappresentano l’unico metodo per salvaguardare il verde, la natura, gli alberi, le coste dalla speculazione edilizia che e’ stata permessa dagli stessi cittadini siciliani sino ad oggi. Producono ottimo reddito e danno lavoro a migliaia e migliaia di persone tutto l’anno. Deve finire la stagionalita’ dei lavori in Sicilia. Occorre creare posti di lavoro belli, accoglienti, sicuri nel tempo ed eliminare il precariato che in Sicilia (come in tutto il Sud)regna sovrano. Occorre incentivare queste iniziative, non criticarle o demolirle per ignoranza. L’ignoranza e’ la base delle difficolta’ economiche di tutto il Sud italiano. Guardate la Spagna: nella sola zona di Malaga sono sorti 40 campi da golf che producono 12 mesi garantiti di turismo. Turismo buono, ricco, di elite. Ma vengono offerti ottimi servizi: personale preparato, attrezzature sportive molto ben organizzate, ottime attrezzature alberghiere di diverse categorie a prezzi concorrenziali. Risultato? Miliardi di euro di fatturato ogni anno. C’e’ solo un punto di critica da evidenziare: le infrastrutture sono enormi, anti estetiche, palazzoni di piani e piani, strade strette. Strutture che non hanno seguito un progetto architettonico conforme alla natura del territorio. Questo e’ l’errore da evitare!!! Occorrono aereoporti per collegare la Sicilia al nord Europa e le infrastrutture devono, ripeto, devono essere costruite in modo che si mimitizzino con la natura e siano pulite e ben manutenute. La Sicilia puo’ offrire molto di piu’ degli altri Paesi : accoglienza simpatica, cucina deliziosa, paesaggi splendidi, mare meraviglioso, e siti archeologici unici al mondo. Quindi ottime alternative per le giornate di pioggia. Il divertimento e la vacanza sono assicurati. Nessuno al mondo puo’ offrire di piu’ della Sicilia come businnes turistico. Ma tutto questo parte dalla costruzione di campi da golf, perche’ a differenza dell’Italia, all’estero il numero di golfisti e’ immenso e sono smaniosi di poter giocare anche nelle stagioni per loro proibitive come l’inverno e l’autunno. Svegliatevi siciliani!!!!!!!!

Massimo Sorgoni

    Campi da golf: ennesimo scempio in Sicilia. Il caso di Cava Randello
    18 gennaio 2009

    La penso nello stessio modo. Chi non vuole i campi da golf a qualsiasi altra struttura ricettiva non vuole che la Sicilia abbia uno sviluppo turistico ma solo industriale ( ambientalisti di strada o per definizione senza sapere di cosa parlamo ma solo per MODA ) Carmelo Toscano