Documenti: Conferenza stampa indetta dal WWF Sicilia su “Speculazione sulle risorse naturali tutelate in Sicilia”

Conferenza stampa indetta dal WWF Sicilia su “Speculazione sulle risorse naturali tutelate in Sicilia”

di Comitato Difesa Cava Randello - sabato 9 dicembre 2006 - 5409 letture

Oggetto: Conferenza stampa indetta dal WWF Sicilia su “Speculazione sulle risorse naturali tutelate in Sicilia”

La Conferenza stampa avrà luogo in data da stabilirsi alle ore 18.00 presso la sede del WWF Sezione di Catania, Vicolo Gentile Cusà, 1 – 95123 Catania.

Data l’impennata recente dell’attacco speculativo sulle risorse naturali e ambientali in Sicilia (ultimo caso registrato quello relativo a Cava Randello), il WWF Sicilia, con la collaborazione di altre associazioni ambientaliste e conservazioniste ha aperto una campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica.

La campagna si articola in

1.Campagna di stampa, ospitata da quelle testate sensibili alla tutela dell’ambiente;

2.Pubblici dibattiti in sede locale, con produzione di locandine e volantini;

3.Produzione di un film-documentario (durata 52’). Essa è tesa, non omettendo i dettagli quando necessario, a informare il pubblico attraverso l’esibizione di una serie di documenti pregressi e recenti (dei quali ultimi alcuni prodotti recentemente in relazione alla difesa di Cava Randello). Questi sono

a.Articolo su Grifone Agosto 2005 (Cava Randello);

b.Segnalazione alla Procura della Repubblica di Ragusa (Cava Randello);

c.Osservazioni allo SIA (Studio di Impatto Ambientale) e VIE (Cava Randello);

d.Richiesta di chiarimento al Genio Civile di Ragusa (Cava Randello);

e.Ponte sullo Stretto di Messina (Sicilia);

f.Termovalorizzatori (Sicilia);

g.Terzo polo turistico sull’Etna (Sicilia);

h.Parco dei divertimenti “Mondo in miniatura” (Sicilia).

La raccolta di questi e altri documenti costituirà un libro bianco vertente principalmente sulla salvaguardia dei beni naturalistici.

L’accentuarsi della speculazione diretta a estrarre vantaggi economici dalle risorse naturali della Sicilia (sia in termini di valori naturalistici che paesaggistici) degradando queste a livelli infimi (banalizzazione del paesaggio e tracollo della biodiversità) ha provocato un vivace reazione della parte più sensibile della società, costituita da semplici cittadini, studiosi, amanti della natura. Questa parte, fedele al principio di “utilizzare gli interessi e mantenere il capitale” e contrapponendosi alle facilitazioni concesse dalle autorità agli speculatori di ogni sorta, ritiene, ad onta della rinnovata arroganza degli speculatori, che la partita per la salvaguardia non sia affatto chiusa. Essa perciò si orienta a condurre battaglia perché la natura e il paesaggio, grandi ricchezze della Sicilia, siano fruite, ma non violentate e neppure erose. Essa è convinta che lo sviluppo è vantaggioso per la presente e per le future generazioni solo se è ecocompatibile, cioè se procede in regime di sostenibilità. Viceversa il cosiddetto “sviluppo” non sostenibile (come ordinariamente inteso dalla visione economicistica) è vantaggioso solo per pochi speculatori e dannoso per la restante parte della società, giacchè è inevitabile che proceda a erodere le risorse ambientali. Benché queste siano rinnovabili, l’estrazione di una parte eccessiva di esse impedisce alla natura la ricostituzione delle stesse a un ritmo almeno pari all’erosione. Il risultato di questo processo sbilanciato è che le risorse ambientali estraibili vanno gradualmente diminuendo.

Attualmente la battaglia ambientalista verte sulla questione dei campi da golf a Cava Randello (e di numerose aree dichiarate SIC o Riserve naturali), del Ponte Messina-Villa S. Giovanni, del terzo polo turistico dell’Etna. Numerose altre questioni restano tuttavia aperte, e i loro nodi verranno presto al pettine.

Lo scopo di questa conferenza stampa è informare dei termini in cui l’ambientalismo sta conducendo la propria battaglia, in modo che il pubblico sia messo al corrente e possa scegliere se optare per l’orientamento ecocompatibile o ritenere che un malinteso “sviluppo”, contrabbandato come “valorizzazione turistica” debba avere la priorità. La conferenza stampa verterà principalmente su Cava Randello, ma si allargherà inevitabilmente a altri casi.

Chiediamo agli organi di stampa di partecipare.

Considerato che gli investimenti nell’ambiente hanno finora dato risultati nulli (villaggi turistici di seconde case senza alcun ritorno di capitale, campi da golf costosissimi mantenuti solo per rappresentanza ma funzionanti come ristoranti per servire pochissimi frequentatori, poli turistici sull’Etna superflui, in quanto già sufficiente quello del Rifugio Sapienza), mentre hanno richiesto come contropartita la distruzione della risorsa-ambiente, diviene legittimo chiedersi quali siano queste forze così potenti da riuscire a ottenere finanziamenti nonostante l’improduttività delle iniziative proposte e come mai le autorità sono così compiacenti da cedere a tali richieste, quali siano le loro connivenze, quali le reti di protezione, quali le collusioni.

Numerose emergenze naturalistiche in Sicilia sono tutelate da leggi di iniziativa regionale (votate dall’ARS – Sicilia) come per es. la 98/81 e sue modifiche successive e da leggi nazionali recepite dalla Regione Sicilia, come per es. quella accogliente la proposta di istituzione di Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e ZPS (Zone di protezione speciale). La tutela tuttavia in un gran numero di casi è solo dichiarata formalmente. Essa è frequentemente violata nella pratica o ignorata da parte delle autorità preposte alla sua messa in opera. Tra i numerosi casi possono essere citati quelli relativi alla Cava Randello (area SIC che sarà sottoposta a degrado certo dalla costruzione di un campo da golf con annesso albergo provvisto di 211 alloggi), al Fiumefreddo (sede di una Riserva naturale orientale che verrà degradata da un Parco dei divertimenti detto “Il mondo in miniatura”), al Parco dell’Etna zona A (all’interno della quale verrà costruito il terzo Polo turistico), al bacino del Verdura (SIC e Riserva naturale) entro cui sarà fatto un campo da golf, al SIC di Spiaggia Maganuco ospitante la zona industriale di Modica e Pozzallo, al SIC di Punta Religione nel quale è stato autorizzato un villaggio turistico, etc. Tutti questi casi sono autorizzati dalle autorità preposte alla tutela. Numerosi altri casi comportano violazioni non autorizzate e si svolgono in regime di pieno abusivismo ma avvengono tuttavia nell’indifferenza delle autorità. Si possono citare le seconde case abusive di Punta Religione (SIC), l’allargamento del Villaggio Kamarina nel SIC “Punta Braccetto e Cammarana”, etc.

Negli anni ’80 l’attacco all’ambiente da parte delle forze della speculazione (alfiere delle battaglie antinatura un fronte composito di forze politiche) si configurava come attacco alla legge 98/81 (allora l’unica legge di tutela). Lo scopo era di conseguire l’abolizione o l’ammorbidimento di tale legge. Negli anni ’90 gli speculatori scoprirono che l’ambiente poteva ripagare grazie a contributi economici di provenienza regionale o UE diretti alla fruibilità del bene naturalistico. Negli ultimi anni i medesimi hanno scoperto che il bene ambiente ha un valore intrinseco (prescindente da eventuali “incoraggiamenti” da parte delle pubbliche amministrazioni) che può essere sfruttato per orientare flussi turistici attratti dal contesto paesaggistico e naturale, nel quale vengono a essere realizzate opere e strutture ricettive, alla lunga lesive per il contesto ospitante.


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