Appello contro il riarmo

Ci appelliamo al mondo della cultura, della ricerca e dell’insegnamento perché si schieri contro questa barbarie montante, rifiutandosi a tutti i costi di rifornire di braccia, parole, denaro, speranze, idee e progetti questa delirante corsa verso l’abisso...

di Redazione - domenica 23 marzo 2025 - 585 letture

Il Consiglio europeo dello scorso 6 marzo ha annunciato un pacchetto di riarmo per l’Europa del valore di 800 miliardi di euro. L’Italia dovrebbe contribuire con 50 miliardi, l’equivalente di due finanziarie. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen giustifica questo impoverimento programmato della popolazione sulla base di una “emergenza esistenziale” talmente grave da rendere possibile la rimozione del tabù del debito (impossibile indebitarsi, così ci è stato detto finora, nonostante le condizioni in cui versano i nostri servizi pubblici, gli ospedali, le scuole, l’edilizia pubblica, gli acquedotti, solo per menzionare pochi esempi).

Come studiosi e studiose di diverse discipline, indipendenti o variamente inquadrati nelle università italiane ed estere, sappiamo che le scienze sociali (per prima la storia) hanno mostrato come ogni corsa agli armamenti renda il mondo un posto più insicuro: le guerre paventate sono profezie che si autoavverano.

Nei tempi oscuri che stiamo vivendo una cosa ci è chiara, limpida e cristallina: la guerra affama i popoli e arricchisce i produttori di armi; e coloro che invocano la necessità di andare in guerra non sono coloro che tale guerra la combatteranno davvero. Dal momento in cui si annuncia la corsa agli armamenti, e ancor più quando i giovani e le giovani europee saranno mandate al fronte, ci sarà un solo vincitore: le oligarchie internazionali che traggono benefici dal mercato delle armi; e ci sarà un solo perdente: i popoli, a qualunque nazione essi appartengano.

Per questa ragione ci appelliamo al mondo della cultura, della ricerca e dell’insegnamento perché si schieri contro questa barbarie montante, rifiutandosi a tutti i costi di rifornire di braccia, parole, denaro, speranze, idee e progetti questa delirante corsa verso l’abisso; contrastando ogni volta che è possibile i proclami guerrafondai di opinion makers accecati da sogni di gloria o dalla convinzione che si possano difendere nobili valori e princìpi con mezzi che li contraddicono alla radice; e, soprattutto, rifiutandosi di sostenere in ogni modo gli stati e i leaders che promuovono la guerra.

Solo la diserzione di massa – intellettuale, militare, fiscale, sociale – può fermarli e frenare questa corsa verso l’inferno della guerra e della possibile distruzione nucleare.

Primi firmatari:

Massimiliano Andretta – Università di Pisa

Paolo Barrucci – Università di Pisa

Stefano Boni – Università di Modena e Reggio Emilia

Nadia Breda – Università di Firenze

Maddalena Gretel Cammelli – Università di Torino

Duccio Canestrini – Ricercatore indipendente

Stefania Consigliere – Università di Genova

Fabio de Nardis – Università di Foggia

Sara Gandini – Università di Milano

Paola Imperatore – Università di Pisa

Elisa Lello – Università di Urbino

Ugo Mattei – Università di Torino

Mimmo Perrotta – Università di Bergamo

Stefano Portelli – Università Roma Tre

Pietro Saitta – Università degli Studi di Messina

Mauro Van Aken – Università Milano Bicocca

Cecilia Vergnano – Université Libre de Bruxelles

Cristina Zavaroni – Università di Torino


L’appello è stato diffuso il 17 marzo 2025 da Volere la Luna.



- Ci sono 0 contributi al forum. - Policy sui Forum -