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Meddle by Pink Floyd

...e dal muro attraverso la finestra
 arrivano ondeggiando su ali di raggi di sole
 un milione di ambasciatori splendenti del mattino

di Piero Buscemi - mercoledì 7 novembre 2012 - 5192 letture

Quando l’album uscì in Inghilterra il 5 novembre del 1971, dopo essere stato ufficialmente pubblicato negli Stati Uniti il 30 ottobre dello stesso anno, forse neanche gli stessi Pinks immaginavano che quei 23,31 minuti della traccia Echoes avrebbero sconvolto l’esistenza e la sensibilità musicale delle future generazioni.

Quei ventitré minuti e mezzo d’incedere psichedelico, che la band aveva già consegnato alla storia della musica rock con l’album Atom Heart Mother, raggiungono l’apice dell’alienazione melodica con un testo scritto da Roger Waters che, da quei versi, traccerà la storia dei futuri successi dei Pink Floyd.

L’album inizia con il pezzo molto strumentale One of these days, che identifica il sodalizio artistico dei due membri fondamentali del gruppo, Roger Waters al basso e la chitarra elettrica di David Gilmour, ha la caratteristica unica frase della canzone, molto discussa e soggetta a diverse interpretazioni che recita "One of these days I’m going to cut you into little pieces". Un verso che sintetizza il pensiero di Waters sulla società a lui contemporanea, ma che verrà ereditata da quelle successive.

Un’altra curiosità di questo sesto album dei Pink Floyd è la canzone Fearless, nella quale è stata inserito il coro dei tifosi della squadra di calcio del Liverpool che richiama il messaggio del titolo del pezzo con l’ossessivo You’ll never walk alone cantato dai supporter durante le partite.

La copertina merita un discorso a parte. Un’immagine che, in sintonia all’estrosità che caratterizza tutta la storia musicale della band, pur lasciando libera immaginazione alle varie interpretazioni e addirittura ricordare la silhouette della testa di ET, in effetti rappresenta un orecchio immerso nell’acqua. Altra particolarità della copertina è la foto del gruppo che, per molti anni, resterà l’unica all’interno dell’intera discografia.

Riportiamo il testo originale della canzone Echoes, che merita l’attenzione letteraria dei lettori, per il suo contenuto lirico ad altissimi livelli:

Overhead the albatross hangs
 motionless upon the air
 And deep beneath the rolling waves
 in labyrinths of coral caves
 The echo of a distant tide
 Comes willowing across the sand
 And everything is green and submarine
 And no one showed us to the land
 And no one knows the where’s or why’s
 But something stirs and something tries
 And starts to climb towards the light

Strangers passing in the street
 By chance two separate glances meet
 And I am you and what I see is me
 And do I take you by the hand
 And lead you through the land
 And help me understand the best I can
 And no one calls us to move on
 And no one forces down our eyes
 And no one speaks
 And no one tries
 And no one flies around the sun

Cloudless every day you fall
 Upon my waking eyes
 Inviting and inciting me to rise
 And through the window in the wall
 Come streaming in on sunlight wings
 A million bright ambassadors of morning
 And no one sings me lullabies
 And no one makes me close my eyes
 So I throw the windows wide
 And call to you across the sky.

E questo è il video di One of these days, tratto da Live at Pompei


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