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Limiti del mondo analogico

Questa cosa della vaccinazione abbia ri-innescato il fanatismo che solo negli anni Settanta era legato alla politica. Cosa ha ri-innescato questa cosa, a livello collettivo?

di Victor Kusak - mercoledì 15 settembre 2021 - 3970 letture

Le discussioni tra pro-vaccinari e no-vaccinari sono discussioni religiose, ideologiche, tra sordi - ma soprattutto tra infervorati ed esaltati di gente inoculata di informazioni e convinzioni. Insomma, spero che ritornino a colloquiare di calcio, in cui almeno ci mettono un pizzico di autoironia e pongono un limite al fervore religioso. Interessante comunque che questa cosa della vaccinazione abbia ri-innescato il fanatismo che solo negli anni Settanta era legato alla politica. Cosa ha ri-innescato questa cosa, a livello collettivo? Sentire questa cosa come basilare, in cui “ne va della propria vita” e dei propri familiari? La contrapposizione poi, innesca fenomeni di rafforzamento, in ciascuno, all’interno dei propri steccati e delle proprie convinzioni. L’altro non può mai avere ragione. La discussione è una discussione tra sordi. Tra persone che “non vogliono” uscire dai propri steccati, che anzi vogliono rafforzare per sentirsi più forti in queste loro convinzioni; la discussione dunque non è finalizzata a una ricerca di verità. Si ritiene che la verità sia già in possesso di ciascuno, non una cosa da acquisire nel corso di una discussione, dialetticamente o filosoficamente?

Come spesso accade nel mondo analogico, gli “elementi” forniti per la discussione, non sono elementi atomici, ma sono già insieme di cose - che andrebbero analizzati uno per uno e dunque l’elemento andrebbe smontato, isolato e lo si dovrebbe porre sotto dissezione; per poi analizzare le singole parti, e verificare se sono vere, false o se non si ha (attualmente) la possibilità di stabilire se siano vere o false. Gli “elementi” così sono un giro di frase contorto, contenente assieme falsità e parziali verità; per chi lo profferisce, l’elemento è un elemento (unico) di verità che dovrebbe corroborare la propria posizione; per costui fa da trampolino per l’affermazione della serie successiva di elementi. Il castello di carta della propria credenza.

Nel mondo digitale un singolo elemento può essere solo 0 oppure 1. Tertium non datur. Una cosa può essere o vera o falsa; oppure falsa o vera (qui si dovrebbe sogghignare); ma mai “contemporaneamente” falsa e vera, o falsa o vera. Esistere nel mondo analogico ci costringe nei limiti - apparentemente dilatatori - dell’esplosione delle possibilità. Nel mondo analogico si giunge a una verità solo tramite la casualità, mai per concatenazione logica o per calcolo. Casualmente c’è qualcuno che si approssima a una verità, e nello stesso tempo c’è qualcun altro che (contemporaneamente) si approssima a una falsità, e nello stesso tempo qualcuno si approssima a qualcosa che non è né verità e neppure menzogna... Casualmente il mondo analogico ha conosciuto la scienza, ma contemporaneamente conosce la non-scienza e la diversamente scienza e tutte le sfumature possibili del possibile (e dell’impossibile). Nel mondo di Borges un numero infinito di scimmie sta scrivendo un numero infinito di libri usando un numero infinito di lettere e di linguaggi; e in questo infinito analogico, casualmente, una di queste scimmie sta scrivendo la Comedia utilizzando esattamente le stesse parole che avrebbe voluto dettare Dante Alighieri. Una di esse persino è diventata dio o lo sarà (o lo è stata). L’entropico e dispersivo dal punto di vista energetico mondo analogico non ha la possibilità di essere certo della verità. Questo è davvero un guaio?

In realtà della verità il mondo analogico non ha mai saputo che farsene. Più interessante la verisimiglianza, e persino la bugia - molto più creativa e alla base dell’attività di attori simulatori mestatori e narratori di frottole. Esibire il proprio corpo è banale, ma esibirlo con tatuaggi e vestimenti, questo è esaltante: per chi li indossa e per chi grida eccitato attorno alle passerelle dell’haute couture e del pret-a-porter o anche solo davanti a uno schermo televisivo o di un telefonino. La teatralità del mondo, sia essa politica o religiosa, è alla base del dominio. Il mondo analogico sfugge alle logiche della verità per preferire la logica del potere e del dominio. Il resto è casualità e ridondanza.


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