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La Strada di Mariapia Crisafulli

Una raccolta di racconti la nuova produzione letteraria della giovane scrittrice messinese, edita da Cavinato Editore International.

di Piero Buscemi - mercoledì 15 marzo 2017 - 7187 letture

Tutti gli uomini, visti da dentro, si assomigliano. E’ una delle frasi più significative che si possono leggere tra gli appunti di viaggio, raccolti nel libro di Mariapia Crisafulli. Ha il sapore di una sentenza. Dura, indiscutibile. Sicuramente ipocrita. Ipocrita, se ci si sofferma ad emulare il luogo comune contenuto nella frase, cedendo passivamente a questa nuova società dei nostri tempi, troppo, eccessivamente, rassegnata ed accondiscendente di una globalizzazione intellettuale e di sentimenti.

OdosLa Crisafulli, però, ci da gli spunti giusti per alzarci dal nostro comodo divano di casa, con le dita attorcigliate tra le lettere di una tastiera di un freddo e remissivo mondo virtuale, al quale abbiamo affidato l’anima, senza il coraggio di chiederla indietro.

E’ nella strada, là dove si incrociano gli sguardi ed i pensieri della gente, che occorre ritrovare il coraggio di cercare un nuovo confronto. Verso i propri simili, ma soprattutto, verso se stessi. C’è un urlo silenzioso, malcelato volontariamente dall’autrice, tra le righe dei suoi brevi racconti. Un messaggio subliminale, degno di una rock band dei decenni passati. Da cercare tra i solchi che la puntina accarezzava, pubblicizzato da un sofisticato marketing che ci obbligò a sperimentare ascolti controcorrente di verità nascoste tra le suadenti sonorità.

Mariapia Crisafulli ci esorta a trasformarci in promotori sociali delle nostre esistenze. Troppo piatte per aspettare ancora che la vita ci venga incontro. Troppo narcotizzate da messaggi eterei di ultima moda, per illudersi che qualcuno sia disposto a rispondere ad una chiamata, che attende ancora di essere pronunciata.

Se per la stessa ragione del viaggio, viaggiare, come recita una nota canzone di De Andrè, occorre abbandonare gli indugi ed andare incontro a quella gente, che vive il nostro quotidiano, tra paure, insicurezze e troppo spesso, arroganze, così attraverso le parole della Crisafulli, è arrivato il momento per vivere a pieno questa vita-strada. L’unico modo rimasto per sentirci ancora vivi.

Se vogliamo concederci il lusso di una piccola critica costruttiva sul questo libro, possiamo evidenziare uno stile di scrittura, ancora eccessivamente frenato dalla giovane età e da un nozionismo scolastico che trapela tra le righe. Si ha la sensazione, a volte, che l’autrice presti troppa attenzione a svolgere il suo componimento letterario, in attesa di un inutile voto di approvazione. E’ come se la sua sensibile anima osservatrice non abbia ancora l’assoluta libertà di librarsi in volo, tarpata dalla paura del giudizio.

Il giorno in cui, l’autrice avrà la sfrontatezza di uscire fuori tema, arricchirà il suo innato talento letterario di quella sana e creativa follia che fa della scrittura, una delle più affascinanti strade da percorrere.


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