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Il 10 ottobre del 1911 nasceva Clare Hollingworth

Una delle più coraggiose interpreti del giornalismo d’inchiesta. Quello che documenta la realtà, qualunque essa sia.

di Piero Buscemi - mercoledì 11 ottobre 2017 - 5970 letture

Quando si ricorda la giornalista britannica Clare Hoolingworth, scomparsa il 10 gennaio di quest’anno, si rimane nel dubbio se accostarla a Frederick Forsyth o alla più frivola Agatha Christie. Non è solo la stessa origine d’oltre Manica, ma gli intrecci economici e politici dei poteri, più o meno occulti, delle potenze mondiali descritti nei libri di Forsyth si associa con naturalezza alla figura "old english lady" che la più famosa scrittrice di gialli ha consegnato alle generazione future.

Clare Hoolingworth ha rappresentato la più alta figura di reporter di guerra, quella passata alla storia per aver di fatto annunciato lo scoppio della Seconda Guerra, coincidente con l’entrata delle armate naziste in Polonia. Ma è stata qualcosa in più. In tempi dove la figura femminile, forse, riceveva meno discriminazioni sociali e il suo ruolo in società, ovviamente in certi ceti, sfruttava il fascino e la personalità di molte donne che condizionarono i rapporti internazionali, contrapposta ai giorni nostri, si avverte un sentimento di nostalgia e di tempi gloriosi, nonostante le tragedie del mondo, passati e ricacciati nell’oblio.

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Gallese di nascita, era nata a Knighton nella contea di Powys. Curioso il particolare che vede nel nome gallese della piccola cittadina, Tref-y-Clawdd, che tradotto significa "città dello sbarramento", una sorta di premonizione all’attività futura di giornalista di guerra.

Quella parte di Gran Bretagna ha costituito da sempre lo sprono della fantasia e degli accostamenti a quei luoghi comuni che hanno, nei secoli, creato un’immagine antiquata e tradizionalista dell’essere inglese. Piccoli borghi con villette a schiera non più alte del secondo piano, dai colori monotoni che vanno dal grigio al rosso mattone, la chiesetta con il campanile a punta e una miriade di bazar, punto di aggregazione sociale e confessionale.

La Hoolingworth dimostrò sin dalla giovane età di non accettare passivamente il ruolo della donna di casa, destinata ad un matrimonio adolescenziale, un numero imprecisato di figli, con scontata devozione alla famiglia e ai riti religiosi. Appassionata di scrittura, fuggì ben presto a Zagabria per studiare il croato e dedicarsi alle prime esperienze giornalistiche. La svolta, senza dubbio, fu l’entrata nella redazione del Daily Telegraph, un caposaldo della comunicazione su carta stampata, ma fu la sua attività di cacciatrice della notizia a consentirle di introdursi in ambienti dove, già allora, la censura propagandistica nascondeva la drammatica realtà che, di lì a pochi anni, si sarebbe abbattuta sull’Europa.

Per raggiungere il suo scopo, con grossi rischi e comunque, nella posizione di donna, fu testimone oculare delle manovre militari tedesche a ridosso del confine polacco. Notizia che provò a comunicare all’ambasciata britannica a Varsavia ma, per motivi che nessun storico riuscirà mai a spiegarci del tutto, sia per una ritrosia a ritenere attendibili le parole di una giornalista, sia per oscuri interessi politici che vollero l’espansione del potere nazista oltre i confini germanici, la costrinsero, così si racconta, a porre la cornetta del telefono fuori dalla finestra per far sentire i rumori dei cingolati tedeschi che invadevano la Polonia.

L’importanza dell’attività della Holligworth nella storia del giornalismo va oltre lo scoop dello scoppio della Seconda Guerra. Fu impegnata nel periodo della guerra a viaggi arditi nei luoghi da sempre protagonisti dei focolai bellici del mondo. Egitto, Turchia e Grecia erano già allora protagonisti principali degli spostamenti di capitali, armi e diplomazie nello scacchiere mondiale. Una leggenda, forse qualcosa di più di una leggenda, vedrebbe la nostra protagonista volare sui cieli siciliani con addosso un paracadute, durante lo sbarco in Sicilia degli americani.

Una vita avventurosa degna, come abbiamo già sottolineato, del miglior personaggio di Forsyth o del miglior investigatore creato dalla penna della Christie. Un segnale di caparbietà e delle sconfinate capacita femminili di addentrarsi nel mondo chiuso ed elitario, diciamolo, di impronta tipicamente maschilista che, in più settori sociali, condiziona i destini, le carriere ed anche le disgrazie dell’umanità intera.

Clare Hollinworth ha saputo trasformare l’attività di giornalistica di guerra in un fascinoso ed allettante emulo per le generazioni successive, non solo femminili. Certo, si potrà obbiettare che per farlo, ha dovuto vestirsi più di una volta con i connotati da James Bond di Ian Fleming, tanto per inserire un altro scrittore britannico, o da Hercule Poirot, ma rimane comunque una certezza: quella che grazie a lei, l’intero mondo giornalistico di quegli anni e di quelli successivi, dovrà sempre rapportarsi con uno stile asciutto, diretto e vicino alla verità dei fatti.


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