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Aforismi

Stéphane Audeguy "Piccolo elogio della dolcezza" (Archinto 2010).

di Pina La Villa - martedì 24 gennaio 2012 - 6479 letture

Stéphane Audeguy "Piccolo elogio della dolcezza" (Archinto 2010).

Si tratta di una piccola raccolta di aforismi, ordinata per ordine alfabetico, dalla A di Abitudini alla zeta di Zucchero.

Senza molte pretese, con qualche forzatura per tener fermo il filo conduttore del tema della dolcezza,offre qualche spunto per pensare.

"PIACERE. Nell’obbligo di desiderare - che ci è imposto dalla società delle merci - e di cercare di soddisfare i nostri desideri, dobbiamo intendere quello che l’etimologia ci insegna: desiderare significa rimpiangere l’assenza di qualcosa. In questo senso il desiderio è ben diverso dal godimento e dal piacere: una prodigiosa fabbrica di frustrazioni, di stupide frenesie alla cui origine - è importante capirlo - c’è il rancore."

"DISPERAZIONE.Non parliamo male della disperazione, dopotutto si tratta, alla lettera, di non attendere più e dunque di agire"

"CONCETTO.La filosofia non è estranea a una certa violenza[...] I concetti sono infatti strumenti[...]: essi colgono nel reale quello che serve per poterlo dominare; in questo senso il concetto definisce una relazione di strumentalità nei confronti del mondo.[...] Si può dire che la filosofia occidentale ha sognato di rompere con la filosofia (dimenticando l’eterna sospensione di senso che rendeva così affascinante la maieutica di Socrate, e quelle aporie che forse le conferiscono il senso più profondo[...]) Se ne deduce allora che la dolcezza non può occupare uno spazio importante nella storia della filosofia[...] Il mondo tuttavia eccede sempre il filosofo: lo sopraffà e lo irrita. Senza nessuna ironia si può affermare che il Concetto è uno strumento formidabile e il Sistema un’ammirevole macchina per comprendere. Ma resta sempre qualche residuo che può assumere le più svariate forme[...] E’ legittimo chiedersi se questo residuo essenziale rientri nel campo della filosofia o, come sarei più portato a dire, dell’arte. Tutto quello che nel mondo è stato minoranza o lo è ancora, bambini, donne, animali, popoli chiamati barbari, e persino alcuni uomini, tutto quello che non trova posto nel mondo delle persone serie, nuvole, fiori, amore, mare, tutte le piccole cose che per noi sono tutto: di questo l’arte è partecipe [...] Ed è anche il motivo per cui l’arte è un’attività profondamente politica. L’arte si occupa di ciò che resta: è un reliquiario, assolutamente laico, attento ai segni della vita, persino nella morte"

Stéphane Audeguy, nato a Tours nel 1964, docente di Letteratura francese e Storia del cinema e delle arti, collabora con le riviste "N.R.F", Philosophie Magazine e Magazine littéraire, e ha pubblicato, con le Editions Gallimard, tre romanzi. In Italia è stato tradotto La teoria delle nuvole.


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