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Catania
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Consulta per la città: il decreto Gasparri
a Catania
Sono trascorsi 20 giorni
dalla consegna allAmministrazione Comunale
( Assessore Rosano) e Provinciale ( Presidente
Musumeci) della petizione contenente ben 3500
firme di cittadini catanesi contro il Decreto
Gasparri, riguardo i conseguenti rischi dellelettrosmog.
Nella petizione viene richiesto che le nostre
due amministrazioni territoriali catanesi, oltre
che lAssemblea regionale, si pronunzino
contro il Decreto legislativo n. 198 del 4/09/02,
avviando gli Atti di richiesta di palese incostituzionalità
ai sensi dellart.117 del titolo V
della Costituzione riformata nel 2001-, parimenti
come già avvenuto in molte Regioni, Province
e Comuni, a difesa della salute, dellautonomia
degli Enti Locali e del diritto di tutela della
proprietà privata.
In Consiglio Provinciale, giorno 25 novembre,
convocato in apposita riunione straordinaria a
seguito di richiesta a firma di undici consiglieri,
si è assistito ad una farsesca sceneggiata
da parte della maggioranza, che, evidentemente,
invece della tutela della salute dei cittadini,
al di là del merito dei gravi problemi
derivanti del Decreto, insegue e difende strenuamente
le proprie bandiere di parte, sabotando di fatto
lassunzione di un chiaro e preciso impegno
sostanziale contro il Decreto. Una consistente
delegazione delle Associazioni della Consulta
per la città constatato tale atto di chiaro
sabotaggio si è allontanata sdegnata dalla
sala del Consiglio Provinciale.
Riguardo lAmministrazione Comunale, per
quanto sia stata presentata oltre una settimana
addietro unapposita richiesta di convocazione
straordinaria del consiglio comunale a firma di
un nutrito numero di consiglieri, finora
tranquillamente tutto tace.
Nella nostra città sono già in atto
le conseguenze nefaste di antenna selvaggia del
Decreto Gasparri.
Nel quartiere di S.Cristoforo, in Via Iuvara,
in una zona fittamente popolata, nelle due ultime
settimane sopra il tetto dellex mulino Acquaviva
( edificio pericolante, già dichiarato
inagibile) a fianco di due antenne trasmittenti
per il servizio radiomobile, già operative
da tempo, sono state installate altre cinque antenne.
Quindi, in poche decine di metri quadrati coesistono
ben sette antenne, che contemporaneamente erogano
venefici campi elettromagnetici.
A nostro parere si impongono grandi preoccupazioni
per la difesa della salute dei residenti in tutta
larea del quartiere. Tantè
che moltissimi abitanti sono già spontaneamente
insorti contro tale gravissima situazione.
Sorgono rilevanti interrogativi. Dalle preposte
strutture comunali e sanitarie competenti sono
stati fatti studi e verifiche preliminari riguardo
limpatto ambientale delle onde elettromagnetiche
emesse? Dato che si determinerà, appena
gli apparati delle altre cinque antenne entreranno
in funzione, un drammatico effetto sommatorio
delle emissioni di onde trasmesse. E facile
prevedere che saranno fortemente superati i limiti
massimi previsti dalle normative di legge ( 6
Volt/metro)!
Dato che trattasi di edificio visibilmente pericolante,
CHI, preposto nel ruolo istituzionale di controllo
territoriale, ha concesso lautorizzazione
alle installazioni?
Dato che è in atto un grave rischio per
tutti i residenti della zona, il Sindaco Scapagnini
cosa intende urgentemente fare?
La Consulta per la Città e le Associazioni
che la compongono sono mobilitate a fianco dei
cittadini di S. Cristoforo.
Distinti Saluti La Consulta
per la città
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