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Giro98
Tanto per abbaiare
Tanto per abbaiare
di riccardo orioles, 11 novembre
2002 n.152
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E adesso bisogna fare il governo.
Io personalmente vorrei Gino Strada
agli esteri e Di Pietro agli interni. Certo, c'e'
da discuterne: ma
allora discutiamone tutti insieme, in modo organizzato,
col sindacato i
no-global e i girotondi. Anzi, una discussione del
genere e' proprio
quel che bisogna fare ora: mille assemblee in tutt'Italia,
di qui a sei
mesi, per costruire insieme il governo-rete. Si',
ma a capo del governo
chi ci mettiamo? Ah-ah. Qui sta il trucco. Al capo
del governo ci
pensiamo dopo: per ora, ci concentriamo sui ministri.
Non e' affatto vero - questa e' una leggenda che
nella sinistra
italiana e' arrivata ai tempi di Craxi e che non
e' mai stata vera -
che la cosa piu' importante e' il leader. La cosa
piu' importante sono
le idee chiare. Cioe' le cose da fare, cioe' il
governo concreto, cioe'
i ministri. Bisogna che l'ingegnere di San Giuliano,
quello onesto,
abbia subito qualcuno da cui andare col fascio dei
suoi progetti nella
cartella. Bisogna che il commerciante di Milano,
che e' pronto a
comprare un carico di caffe' di Lula, abbia subito
qualcuno che gli
faccia - a nome dell'Italia - da intermediario.
Bisogna che
l'acquirente del Colosseo, che sicuramente sara'
privatizzato in
settimana, riceva subito una diffida autorevole
di non-riconoscimento
dell'acquisto. Abbiamo bisogno di istituzioni subito,
istituzioni
funzionanti, e ne abbiamo bisogno ora.
Quanto al Grande Leader, se ne possono occupare
tranquillamente quelli
che se occupano gia' ora: D'Alema, Rutelli e compagnia.
Forniremo loro
dei moduli preconfezionati per insultarsi a vicenda
ogni finesettimana,
dei certificati di Dissociazione dai Movimenti per
quando sono presi
dal panico per Cosa-Dira'-La-Gente, un po' di musica
rilassante in
sottofondo, delle poltrone comode e delle caramelle,
in modo che
possano lavorare in santa pace alla scelta del Leader
e ad altre
importanti faccende. Le faccende meno importanti
(tipo organizzare il
governo-rete e portarlo effettivamente al governo)
invece e' meglio che
ce le accolliamo noi rozzi qualunquisti dei movimenti.
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Prendersela con la Fallaci, e perche'? La Fallaci
non conta niente: e'
rimasta molto al di sotto di Malaparte (che e' il
suo modello), lo sa e
non riesce ad accettarlo. Povera donna: una signora
americana, ormai
diventata di Treviso, che pretende di parlare di
Firenze.
Invece bisogna prendersela col Corriere, che a intervalli
ormai
regolari scatena delle campagne antisemite o fasciste
che rischiano
prima o poi di costare vite umane. Un anno fa di
questi tempi, alla
vigilia di una importante manifestazione pacifista
a Roma (la prima
dopo Genova: immaginatevi l'atmosfera) usci' con
una terrificante
"inchiesta" sui noglobal a Roma, a bivacco
coi black-bloc e pronti a
scatenare un inferno di fuoco. La notizia, naturalmente,
era inventata
e alla manifestazione non successe niente: pero'
il Corriere il suo
tentativo l'aveva fatto.
Lo stesso ora: non e' successo niente ma il direttore
del Corriere,
Interlandi, ha fatto il suo possibile perche' succedesse
qualcosa.
Prima che la prossima volta ci riesca, la Federazione
della Stampa
potrebbe invitarlo a dimettersi, e andarsene magari
a dirigere il
Tevere o la Difesa della Razza. Vergogna.
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"Non battete il manganello sugli scudi".
E' l'ordine che il questore ha
dato stavolta ai reparti dei celerini a Firenze:
tecnicamente significa
che bisogna evitare di marciare sulle piazze sbattendo
gli scarponi
alla tedesca e di percuotere ritmicamente il manganello
sullo scudo per
annunciare "Stiamo arrivando", come facevano
gli impi di Shaka Zulu'.
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Armatevi e partite. Ogni tanto si riparla di arruolare
gli
"extracomunitari" nell'esercito (visto
che gl'italiani non ci vogliono
venire) e farne dei mercenari col premio finale
della cittadinanza. Di
solito in questi casi si citano gli antichi romani,
gli stradiotti (i
mercenari albanesi di San Marco: neanche i veneti
di allora avevano
molto spirito militare) e gli ascari. Stavolta la
proposta viene dal
centrosinistra (Lusetti, della Margherita), con
la variante che gli
extracomunitari vanno non solo arruolati ma arruolati
nei corpi scelti.
E questo e' gia' un progresso: si suppone che un
paracadutista somalo
per lo meno non torturera' dei civili somali, come
invece hanno fatto i
paracadutisti italiani. La morale della favola tuttavia
e' sempre la
stessa: gli italiani hanno il buon senso di non
voler fare la guerra;
ma non rinunciano alla "furbizia" di pagare
gli altri per farla.
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Fiat. Crollo anche delle vendite. meno ventuno per
cento. Via un
operaio su quattro, prevede l'azienda. Che intanto
investe... in India.
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Pianeta 1. Al minimo i prezzi del petrolio: il prezzo
a New York e'
sceso di quasi mezzo dollaro ed ora costa solo 27,70
dollari al barile.
Perche' pagar cara una cosa, quando fra poco puoi
andartela a prendere
con la pistola?
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Pianeta 2. Crisi in McDonald's. Annunciata la chiusura
di 175 locali.
Diventa meno popolare - a quanto sembra - il marchio.
E questo si
ripercuote sugli affari.
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Palestina-Israele. Arruolato nel governo, come ministro
degli esteri,
il leader dell'ala piu' oltranzista della destra
israeliana, Netanyahu.
Costui da un anno contesta Sharon accusandolo di
essere troppo moderato
verso i palestinesi.
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Cina. Al congresso del Partito comunista, il leader
Jiang Zemin (che
presiede il partito, lo stato, l'esercito e tutto
il resto) ha
annunciato "lotta al terrorismo", "benessere
per tutti", "miglioramento
delle forze armate" e "allargamento del
partito". Quest'ultimo consiste
nell'iscrizione fra i quadri dirigenti dei capitalisti
formatisi negli
ultimi dieci anni, che ormai possiedono buona parte
delle risorse
economiche delle piu' importanti regioni del paese.
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America. Ha funzionato. La campagna per la pena
di morte internazionale
- quella interna, ai fini elettorali, rischiava
di non bastare piu' -
ha portato al trionfo George W. Bush, fino alla
settimana scorsa figlio
di un ex presidente arrampicatosi in qualche modo
fino alla presidenza,
ma da ora a tutti gli effetti Presidente degli Stati
Uniti eletto dal
popolo. Successo elettorale anche per Jeb Bush,
che come governatore
della Florida aveva praticamente regalato la presidenza
(con dei
discussi conteggi dei voti) al fratello candidato.
Ora si' che si
bombarda.
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Cronaca. Pescara. Fermati, multati e sbattuti giu'
dal treno, un paio
di giorni dopo il terremoto, cinque ragazzi di San
Giuliano che
dovevano andare a Pescara ma non avevano i soldi,
sepolti sotto le case
ditrutte.
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Cronaca. Roma. Arrestato un pregiudicato di Torbellamonaca,
sorpreso
con un chilogrammmo di cocaina destinato, secondo
i carabinieri, agli
spacciatori della Ciociaria. L'uomo ha dichiarato
di non conoscere il
sottosegretario Micciche'.
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Cronaca. Genova. Nuovi avvisi di reato (lesioni
personali gravi, falso
e calunnia) per il presunto accoltellamento di un
agente (indagato
perche' sospettato di aver simulato un'aggressione
nei propri
confronti) nel corso del G8 dell'anno scorso. I
magistrati non sono
ancora riusciti a decifrare le firme sugli ordini
di irruzione nella
scuola dei massacri. Alcuni ufficiali dei carabinieri
presenti agli
scontri, secondo ricostruzioni giornalistiche, erano
gia' noti in
passato come specialisti di "lavori coperti"
in missioni effettuate
anche all'estero.
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Cronaca. Roma. Sorpreso ed espulso dall'aula un
altro onorevole
sorpreso a votare al posto di un collega. Vive proteste
dei colleghi
dell'imbroglione.
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Cronaca. Roma. Pugni in aula alla Camera fra due
onorevoli dello stesso
partito, tali Bertucci e Scaltritti. Insultati,
picchiati, medicati.
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Cronaca. Mafia. Palermo. Condannato a sette anni
l'ex direttore dello
Iacp di catania, Valerio Infantino: associazione
mafiosa, corruzione e
turbativa d'asta. Aveva pilotato un appalto edilizio
a Catania
favorendo un'impresa protetta - secondo gli inquirenti
- dai politici
Firrarello e Cusumano, indagati per intrallazzi
relativi alla
costruzione dell'ospedale Garibaldi di Catania.
Infantino avrebbe agito
con la copertura di una cosca mafiosa. (Tutto e'
Catania, in questa
notizia. Eppure, per condannare si son dovuti muovere
i giudici di
Palermo).
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Cronaca. Mafia. Catania. Il boss messinese Sparacio
ha presentato n
tribunale l'istanza di "legittimo sospetto"
contro i giudici, a suo
parere prevenuti nei suoi confronti. Il risultato
e' stato l'invio
immediato degli atti alla Corte d'Appello di Catania
per la decisione
da prendere. Se l'istanza verra' accolta il procedimento
a carico della
Cupola messinese dovra' ricominciare tutto da capo.
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Carmelo Intersimone wrote:
< Egregio sig. O., innanzitutto una premessa:
non sono mai stato
simpatizzante dell' estrema destra. Sono di destra,
anzi, di centro
destra (e sono molto affezionato a quel "centro")
ma... gli
estremisti... Ok, veniamo al dunque. La destra estrema
ha un'ideologia
per sua natura lontanissima dal concetto di globalizzazione:
la destra
estrema e' (prima ancora che razzista) individualista
e nazionalista.
La destra estrema avrebbe pieno diritto di marciare
contro la
globalizzazione, a fianco, per esempio, di uno strenuo
difensore del
"particulare" come Jose' Bove'... ma...
Ancora una volta, il movimento
no-global, almeno in Italia, si rivela per quello
che e' in realta':
un'appendice di Rifondazione, FGCI ecc. A lei, a
Agnoletto, a Casarini,
a Caruso ecc. non ve ne frega un accidente del futuro
del mondo
ecc.ecc.: l' importante e' che voi siate di (estrema)
sinistra e, in
quanto tali, sempre anti-qualcosa. E non mi venga
a raccontare che i
"fasci" sono cattivi, e i "rossi"
sono buoni, perche' ormai non ci
crede nessuno, neanche quelli come lei... Si diverta,
a Firenze... e
non faccia danni! >
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Marco Tarchi wrote:
< Leggo a firma Riccardo Orioles, che al Forum
Sociale Europeo di
Firenze "sono in arrivo quelli dell'ala dura
dell'estrema destra
europea", che fra costoro ci sarei io, definito
"postfascista
comunitarista", e che "i no global questo
lo denunciano" mentre il
governo non fa niente. Allucinante. Preferite vagare
tra illazioni o
fantasie o stare ai fatti? Se la risposta e' la
seconda, vi prego di
prendere nota di alcuni di questi:
1. Io al SFE non ci saro'. Non sono stato invitato
e ho sconsigliato
dal farlo due amici che erano fra gli organizzatori
degli incontri, ben
sapendo che qualche amante della teoria del complotto,
alla perpetua
ricerca di nemici immaginari, avrebbe ipotizzato
qualche inquinamento
"da destra".
2. Malgrado questi amanti del pregiudizio genetico
(razzista?)
continuino ad incollarmi addosso l'etichetta "di
destra", stavolta
addirittura "estrema", io con le destre
- tutte: moderate, estreme,
nostalgiche, modernizzatrici ecc. - non ho a che
fare da un pezzo. Il
mio rapporto con il Msi si e' interrotto traumaticamente
nel gennaio
1981. Nei 22 anni successivi, un percorso di ricerca
e critica pubblico
e verificabile mi ha condotto lontano da ogni destra
(senza per questo
farmi approdare a sinistra o al centro: non credo
all'efficacia
descrittiva di queste categorie). Mi e' consentito
oppure, essendo
stato nel MSI fino all'eta' di 28 anni, devo essere
segnato a vita da
una sorta di marchio di Caino?
3. Definirmi "postfascista comunitarista"
e' ridicolo. Ho criticato il
neofascismo e il postfascismo in vari libri. Alle
ultime elezioni ho
votato contro il centrodestra. Le riviste che dirigo
sostengono si'
posizioni comunitariste, ma solidali, multiculturali.
Leggere per
credere.
4. Ribadito che non saro' al SFE, vorrei sapere
cos'avrebbe avuto di
allarmante una mia eventuale presenza a un dibattito
in quella sede. Di
professione faccio il professore ordinario di Scienza
Politica e
Comunicazione Politica all'Universita' di Firenze.
Ho opinioni critiche
sugli effetti della globalizzazione. Per qual motivo
il governo
dovrebbe preoccuparsi di me? Perche' non ne condivido
l'azione? Questo
e' vero, ma fino a prova contraria e' ancora lecito,
in Italia,
dissentire sia da Berlusconi sia dai fanatici che
non si sono accorti
di star cacciando fantasmi. Marco Tarchi >
* * *
Mi compiaccio col signor Tarchi per la sua adesione
ai principi
democratici. (r.o.)
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Teofrasto <caratteri@eleuteros.el> wrote:
< Il Politico e' uno che, incontrando i suoi
nemici, si mette a
chiacchierare amabilmente con loro, senza la minima
ostilita'; loda -
davanti - quelli che ha attaccati alle spalle il
giorno prima, e si
dispiace per i loro guai. Discorre affabilmente
con quelli che hanno
subito un torto; ma a chi vuole parlargli con urgenza,
dice di
ripassare. Non ammette pubblicamente nulla di cio'
che fa: "Sono ancora
indeciso". Di certe cose dice che ci sta pensando
su, di altre che non
ne sa niente; di altre ancora, che se ne meraviglia;
oppure che lui
l'aveva pensato gia' da molto tempo. "Non ci
credo", "Non mi pare",
"Sono sbalordito" sono i suoi modi di
dire preferiti. >
* * *
< Il Gratta-gratta non ci pensa due volte a giurare
sul capo dei suoi
figli. Insulta tutti, s'incazza se insultano lui,
in piazza non fa che
sbraitare e piu' grosse le spara piu' contento e'.
E' capace di far
ridere meglio di un attore; ma sa fare anche il
locandiere, il
tenutario, il gabelliere, il banditore, il cuoco,
il giocatore di dadi,
l'operaio, il presidente. Lo vedi che si circonda
di una frotta di
gente, chiamando a voce alta questo e quello, comiziando
e imbonendo
senza fermarsi un istante. A quattr'occhi, non parla
mai: ha bisogno
della folla. E' bravo a comparire in tribunale ora
come accusato, ora
come accusatore, ora a giustificare con falso giuramento
l'assenza a un
processo. Non si fa scrupolo nemmeno di capeggiare
tutta una
moltitudine di bottegai e di venditori; e di prestare
a costoro del
denaro, all'interesse di un obolo al giorno. Poi
si fa il giro delle
bettole e delle rivendite di pesce fresco e salato,
e si ficca in tasca
i frutti dei suoi traffici. Di cui non parla mai
con nessuno. >
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cyrano@refusard.fr wrote:
< Che dovrei fare? Vivere adulando
un signore
ed imitare l'edera che accarezza il maggiore
albero del gran bosco crescendo parassita
invece di salire per volonta' e fatica?
Grazie, non voglio! Dedicare un trattato
a qualche finanziere, a qualche uomo di stato?
Far satira benevola, far ridere i potenti,
scrutar benevolenza sui visi promettenti?
Grazie, non voglio! E allora? Pubblicare dei versi
da poeta di corte? Grazie! I miei, son diversi.
E allora far progetti, calcoli, strategie,
far politica attenta, calibrar le poesie,
andare nei salotti delle dame eminenti,
chieder presentazioni, ricercare i potenti?
Grazie, signori, no! Preferisco cantare,
sognare lieto e libero, sicuro, indipendente,
aver lo sguardo lucido e la voce potente,
scrivere quel che voglio, mettermi di traverso
il cappello se voglio, battermi a suon di versi
o a colpi di fioretto, duellar senza timore
per un si', per un no, un sopruso o un amore.
>
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"A che serve vivere, se non c'e' il coraggio
di lottare?" (Giuseppe
Fava)
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