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Giro98
Cosa succede in città...
Azione a sopresa nella giornata dello sciopero generale
Bologna, contestata la Benetton
di Gaetano Mangiameli
Unenorme
bandiera palestinese occupa lintera carreggiata
di via Indipendenza, sostenuta lungo il percorso
da una quarantina di manifestanti, mentre il resto
del corteo vi passa sotto per mostrare la propria
solidarietà al popolo palestinese.
Sciopero generale e generalizzato,
ma in via Indipendenza molti negozi sono aperti.
Menzione speciale per i lavoratori della Pasticceria
Impero. Nonostante il nome inquietante, in vetrina
un cartello annuncia la mobilitazione di baristi
e pasticcieri.
Non
cè tensione. Striscioni e cartelloni
inneggiano al pacifismo e ribadiscono lassoluta
imprescindibilità dellart.18 e della
tutela dellambiente, ma in mezzo a tutto
questo un cartello orgogliosamente ostentato da
una donna quarantenne ci riporta a una realtà
non meno drammatica: Berlusconi sei un ignorante.
Un dato sul quale riflettere.
I Verdi sono in versione Critical
Mass: tutti in bicicletta senza sottovalutare
la crisi del comparto auto. Si arriva allaltezza
del Baglioni, uno degli alberghi più lussuosi
della città. La testa del corteo, con fotografi,
carabinieri e una prima folla sparsa, incrocia
unaltra folla sparsa, con altri carabinieri
e fotografi. Cosa cè?
chiedo a un tipo. Cè Bruce
Springsteen, è dentro
. Ma
sta per uscire?, chiedo. Mi risponde: Mah,
deve suonare stasera, entro le sette dovrà
uscire. Sono le 10.40 del mattino, forse
è il caso di seguire il corteo.
Ormai
in via Rizzoli, nei pressi di Piazza Maggiore,
la meta del corteo. Azione di disobbedienza. Un
gruppo di ragazzi entra improvvisamente al negozio
Benetton. Si spogliano, vanno in vetrina accanto
ai manichini. Salutano e baciano tutti come star
del pop: gli addominali sono allaltezza
della situazione. In pochi secondi si forma un
cordone di sicurezza. Bloccano laccesso
al negozio assicurandosi che non ci siano disordini
indesiderati. Intanto viene fuori lo striscione
Lo sfruttamento non è elegante.
Un vero, brevissimo blitz: arriva il volantino
firmato dallo Spazio Sociale Studentesco. Il testo
spiega le ragioni dellazione contro la Benetton.
Il titolo è United Colors of Sfruttator:
Ne riproduco testualmente una parte:
Alla Benetton si assumono
in nero commesse extra per le giornate
di punta dello sciopping (sic) profumatamente
pagate 3 euri lora. Considerando
quanto costa un fazzoletto di carta o un paio
di volgari calzini firmati da quel gran tirchio,
riteniamo questo tipo di trattamento economco
offensivo verso chi lavora e indecoroso per lazienda.
Che invece se ne strafrega e continua a fotografare
i bambini del terzo mondo che tanto non costano
nulla, per fare pubblicità a manetta. Noi
siamo studenti e paghiamo migliaia di euro di
tasse, subiamo i ricatti del mercato immobiliare,
sperimentiamo ogni volta che ci affacciamo nel
mercato del lavoro che cosa significa flessibilità.
In termini quantitativi e qualitativi. Ore e condizioni
di lavoro. In tutto questo centrale è lassenza
di garanzie sociali atte a promuovere una minor
ricattabilità dei lavoratori affinchè
i tre euro allora della Benetton tornino
al mittente. In testa.
Alla fine, puntuale come sempre,
lormai mitica guerra delle cifre:
tra la voce al ribasso della Questura e quella
al rialzo degli organizzatori forse la verità
sta in mezzo. Per una volta, tanto, per dare unidea,
citiamo solo la voce al ribasso, quella della
Questura: 50 o 60 mila manifestanti a Bologna.
Immaginiamoci il resto.
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