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Dopo aver visto un film di
questo tipo le considerazioni tendono sempre
ad essere dure, perché si è
visto qualcosa di mediocre, e perché
questa operazione commerciale offende la
sensibilità letteraria di ciascuno.
Abbiamo assistito ad un film caratterizzato
dalla regia approssimata (Tim Blake Nelson),
da attori mediocri (Mekhi Phifer, Josh Hartnett,
Andrew Keegan, Julia Stiles, Rain Phoenix,
Martin Sheen, John Heard) e da idee pessime
(i nomi storpiati o la metafora degli uccelli),
salvate solo dall'ignaro immenso sceneggiatore,
W. Shakespeare.
In questa ennesima edizione dai capolavori
del grande drammaturgo inglese, siamo lontani
da una qualsiasi idea di gusto cinematografico,
e in un'assoluta banalità in cui
i motori dell'azione, oltre naturalmente
alla gelosia, sono razzismo e sentimenti
di rivalsa, droghe e doping, paranoia e
malessere giovanile, il tutto spolverato
da un pizzico di sociologica violenza da
scuola americana. Le problematiche vengono
affrontate senza una vera indagine, e se
si prova a capire la caratterizzazione dei
personaggi ci si trova davanti ad una sconcertante
desolazione.
Insomma, chiunque abbia una conoscenza,
seppur vaga, dell'originale, ritrova le
scene madri del dramma, ma il tutto risolto
in un modo assolutamente piatto, a cominciare
dai dialoghi! Il film puzza di "prodotto
pre-confezionato" destinato alla Cassetta,
soprattutto per il mercato americano.
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