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Giro95
Parigi val bene una messa?
Zerobook
Librerie a Parigi
L'impressione
è che comunque questa faccenda dell'Europa
stia funzionando. Quantomeno a formare una impressione
di livellamento, un fondo consumistico comune
dell'offerta culturale libraria. Ancora negli
anni Sessanta poteva Parigi considerarsi centro
dell'universo culturale anche per la qualità
dell'offerta libraria: nelle librerie parigine
trovavi le riviste di riferimento, i libri che
sarebbero arrivati solo qualche anno dopo in Italia
- malamente tradotti. Oggi giri per gli scaffali
e i tavoli delle librerie, e ti ritrovi davanti
agli stessi libri che trovi in Italia, nelle grandi
città o nelle altre capitali europee. Romanzi,
saggi, opuscoli... le copertine sono identiche,
spesso anche i titoli e gli autori. Rimangono
eccentriche alcune poche librerie: Shakespeare
& C. (rue de la Bucherie, 37), specializzata
nei libri inglesi e americani, accatasta in una
gioiosa promiscuità i volumi, dando in
offerta a prezzi studenteschi in scatoloni in
cui è bene sempre rovistare. Non si differenziano
dalle nostre Feltrinelli le varie "classiche":
L'Ecume des pages (bd saint Germain 174), La hune
(bd saint germain 170), Virgin megastore (av.
Champs-Elysées 52-60), per citare quelle
che restano aperte oltre l'orario parigino di
chiusura di tutto, le 18.
Imperdibile naturalmente la visita
ai mitici bouquinistes, le bancarelle che sono
istituzionali nel lungosenna: una presenza di
4 secoli per questi venditori di libri vecchi
e antichi, è ancora possibile trovare -
ma cercando bene e con molta pazienza -, qualche
buon testo a prezzo non necessariamente "turistico".
A place saint Michel in orario
di apertura da non mancare alla visita l'immensa
catena di Gilbert Jeune,
libri a metà prezzo e in offerta per tutti
i gusti. Il paradiso della "seconda scelta",
come venivano un tempo bollati i libri che uscivano
dalla vendita e dalle catene delle librerie "per
bene" per approdare prima del macero all'ultima
possibilità offerta al libro per trovare
un lettore.
Girando
per librerie noi che siamo italiani siamo andati
a cercare anche i titoli di autori italiani. Sorpresa:
ce ne sono. Gli autori italiani che i francesi
conoscono sono gli stessi autori "forti"
italiani: Baricco, Tabucchi, persino Fruttero
& Lucentini, Agamben, Eco... Chi manca? Camilleri.
Le librerie italiche hanno Camilleri nel podio
dei best-sellers, immancabile presenza. In Francia
non sembra sia molto venduto. Autore conosciuto
e che ha seguito è Erri De Luca: la rivista
Le matricule des Anges ha dedicato a Erri
il n. 39 - in numeri passati ha dedicato spazio
e copertina anche a Claudio Magris (n. 34). Magris
è presente nel numero speciale de La
quinzaine littéraire (n. 836) che presenta
una serie di interventi su "L'écrivain
en colère", lo scrittore incazzato.
Gli italiani si sono fatti ultimamente notare
in occasione del salone del libro di Parigi, per
la ressa fatta attorno al nome di Berlusconi e
soprattutto per la spaccatura che hanno saputo
imbastire nella contrapposizione tra puristi della
prima ora e parvenù dell'anti-berlusconismo.
Come se ci fosse proprio bisogno di dividersi
invece di pensare a lottare contro il "nemico"
culturale di oggi. Ma tantè :-(.
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