segnali dalle città invisibili
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Lisbona, il fado, e il destino

di lorenzo misuraca

La mia Lisbona la descrivo per la rubrica "il mondo in pillole", e se
Lisbona fosse una pillola sarebbe di quelle omeopatiche. Di quelle pillole
che devi prendere a lungo, per mesi e mesi, prima di accorgerti dell'effetto
benefico. E quindi, paradossalmente, io che ho vissuto nove mesi in questa
città, non saprei cosa scrivere per un turista che si trovi di passaggio a
Lisbona. Vivere a Lisboa, così suona per i portoghesi, è comunque anch'esso
un viaggio, ma un viaggio che ha bisogno di scarpe e occhi da consumare
lentamente in lunghe e solitarie passeggiate. Il protagonista di Lisbon
Story di Wenders si accorge infine che questa città si può conoscere
soltanto percorrendola a lungo in compagnia soltanto del proprio umore.

Lisbona è il fado (fato in italiano), canto del destino che narra
passioni dolorose e orgogliose appartenenze lusitane, Lisbona è le viuzze
strette e popolari dell' Alfama, antico quartiere arabo, Lisbona è la poesia
di Fernando Pessoa, che adesso si accontenta di posare per foto ricordo
turistiche davanti la Brasileira, il suo bar preferito, sotto forma di
statua bronzea. Lisbona schiacciata dall'Europa ai margini della terra,
costretta quindi a prendere il mare e scoprire e conquistare il mondo, salvo
poi dover soffocare nel sangue le rivolte delle colonie prima di concedere
l'indipendenza. Lisbona nobile decaduta, morta e rinata più volte, spazzata
via da un maremoto nel 1755 e ricostruita da un solo uomo in pochi anni;
oscurata dallo Stato nuovo del dittatore Salazar, e ridata alla vita dalla
Rivoluzione dei Garofani, in cui i militari marciarono per il popolo invece
di reprimerlo. Lisbona, insieme al Portogallo, in coda all'Europa di
Mastricht, si prende una rivincita attirando sempre più giovani e artisti da
tutta Europa. Cattedrale nel deserto, metropoli con quartieri modernissimi e
riusciti (come il Parco das Naçòes, sede dell'Expo 98, o Belèm, che integra
la bellissima torre cinquecentesca nell'acqua al contemporaneo centro
culturale), in un paese ancora fortemente rurale e di recente
globalizzazione.

Nella capitale portoghese, avrete capito, è un piacere viverci più che
visitarla. Nonostante ciò, proverò ad approntare una rapida guida per il
turista mordi e fuggi in poche righe.

Da vedere di giorno c'è sicuramente: la Baixa, zona elegante e commerciale,
che si trova tra Rossio, la piazza più importante di Lisbona, e Praça do
Comerço, piazza enorme e con la singolarita di avere tre lati chiusi dalle
logge dei palazzi ministeriali e l'ultimo aperto sul fiume, dove un tempo
attraccavano le navi provenienti dal nuovo mondo. Da lì è facile risalire
verso l'Alfama (magari aiutandosi con l'elettrico, bellissimo tram in legno,
gioia dei turisti), dove è possibile vedere la Sé, cattedrale gotica, il
bellissimo panorama sull'estuario del Tejo, che giunto a Lisbona si allarga
rendendo la città quasi una penisola sul mare, o semplicemente perdersi tra
i magici vicoli del quartiere.

Da non perdere la feira da ladra il martedì il sabato, mercato di cianfrusaglie. continuando a salire si giunge al castello di Sào Jorge, che domina la città e permette un panorama a trecentosessanta gradi su lisbona e il fiume. Tornando alla Baixa e dirigendosi verso la foce del fiume si arriva a Belèm, bellessimo quartiere residenziale dove dovreste vedere la già citata Torre, il Monastero dos
Jeronimos, e assaggiare un pastel de Belèm alla famosa pastelaria
(pasticcieria) perennemente zeppa di gente. Divertente fare una capatina al
parco das Naçòes, con le sue passeggiate romantiche lungo il fiume, i
padiglioni futuristici, e una splendida stazione ferroviaria. La notte, come
al solito si divide tra locali fighetti e alternativi.

Più o meno approssimativamente possiamo dire che: il quartiere comunque da visitare è il Barrio Alto, popolare e colmo di pub e ristoranti di tutti i tipi, dal
Portas Largas, locale gay ormai frequentato da chiunque, al Mexcal, meta di
studenti italiani e spagnoli, ai numerosi jazz pub. Vi assicuro che non mi
sono bastati nove mesi per sedermi a tutti i pub di questo quartiere! per
chi vuole passare una notte unica in un posto meno sputtanato del Bairro
Alto, consiglio di perdersi tra le viuzze intricate dell'Alfama, entrando
ogni tanto in qualche casa del Fado economica. Se invece vi sentite
irrimediabilmente attratti dalle discoteche e dai discopub fighetti, fatevi
un giro dalle parti dell'Avenida 24 de Julho, che costeggia il porto, e alle
Docas, corrispondente lisboeta dei Docks londinesi, capannoni portuali
dismessi e recuperati come locali.

Che altro dire? Cibo e alloggio costano molto poco, basta avere la pazienza
di cercare una buona trattoria e una tranquilla pensione. I portoghesi sono
maestri nel cucinare il baccalà, lasciatevi tentare. Consiglio anche le
zuppe calde, e il pào com o choriço, interessanti pasti notturni.
Adesso potete anche cominciare a programmare il vostro viaggio per Lisbona.
Solo un paio di cose da aggiungere: In realtà se volete restare ammirati
basta alzare lo sguardo ai tanti palazzi presenti in città, bellissimi esempi di architettura coraggiosa, spesso ricoperti di azulejos, ceramiche tipiche di origine araba, o farvi un giro per le tante stazioni della metro, gioiellini di design e arte.

Ciò che affascina più di questa città di confine, più che le bellezze materiali, è l'atmosfera di crocevia culturale e razziale che vi si respira.
Guardando le persone che vi circondano per strada, soprattutto in certi
quartieri, potreste benissimo credere di essere in una città africana,
sudamericana o asiatica, piuttosto che europea, visto il crogiuolo di razze
che la popolano. E non stupitevi se la gente vi sembrerà grigia e triste, è
solo la proverbiale saudade lusitana, la malinconia di un popolo di
navigatori costretti a rimanere a terra, sognando di prendere il mare.

 

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