|
Giro93
Tanto per abbaiare
Tanto per abbaiare
di riccardo orioles, 24 giugno
2002 n.132
________________________________________
A Catania hanno quel maledetto
vizio (non dico tutti) di far giornali
antimafia: cosi', quando degli amici mi hanno
chiesto di progettargli e
firmargli una cosa che si chiama "Controvento",
e che doveva andare in
edicola oggi, io disciplinatemente ho obbedito
e alla fine - ah, il
vizio! - m'e' anche scappato di fargli un piccolo
articolo su una
faccenda di Ciancio. Che e', come sapete, il padrone
dell'unico
giornale ammesso a Catania (gli altri, compresa
Repubblica, non vengono
nemmeno esposti), nonche' di altri giornali sparsi
in tutto il sud.
L'amministratore di uno di questi giornali, un
certo Ursino, ha avuto
dei guai giudiziari; il giornale di Ciancio li
ha nascosti e io - in
quell'articoletto - li ho raccontati. Ma adesso
abbiate un attimo di
pazienza e leggetevi l'articoletto.
< "Appalti. Il Pm: 25 a giudizio".
E' il titolo dell'articolo de "La
Sicilia" (venerdi' 14 giugno 2002, pag. 24)
su un caso di giudiziaria
catanese: tangenti al Garibaldi, indagini, rinvii
a giudizio chiesti
dai Pm Marino e Puleio.
Il titolo, per quanto povero, e' corretto. L'articolo
no. Il redattore
(anonimo) evita infatti di dare l'elenco dei venticinque
personaggi di
cui e' stato chiesto il rinvio a giudizio, e in
particolare nasconde al
lettore il nome di Giuseppe Ursino, manager di
primo piano nel settore
editoriale per conto del gruppo Ciancio, di cui
amministra la "Gazzetta
del Mezzogiorno".
Allo stesso gruppo appartengono il redattore che
ha scritto il pezzo,
il caposervizio che l'ha passato, il caporedattore
che ha dato l'ok e
infine il direttore: che in questo caso coincide
fisicamente col
proprietario del gruppo editoriale in questione.
Non e' la situazione
ideale per far cronaca, d'accordo: ma insomma.
>
* * *
Letto? Bene. I ragazzi del giornale vanno in tipografia,
si fanno
stampare il giornale, lo impacchettano e lo portano
dal distributore -
tale Barone - per mandarlo in edicola. A questo
punto, sorpresa: il
distributore legge il giornale, si ferma sull'articolo
che avete letto
un momento fa, sobbalza e dichiara che lui contro
Ciancio non si mette:
e quindi non distribuisce il giornale.
Ok. Adesso io sono molto incazzato, non per la
storia in se' ma perche'
speravo che in vent'anni a Catania qualche piccola
cosa fosse cambiata.
Siccome fra i nostri lettori ci sono, fra gli
altri, autorevoli
dirigenti del sindacato dei giornalisti, visto
che siamo qua segnalo
questo caso anche a loro. A Catania, un editore
come Ciancio - quello
che difendeva i cavalieri e vietava di pubblicare
i necrologi delle
vittime di mafia - fa ancora quello che cazzo
vuole.
Siccome, in quest'episodio, io sono stato personalmente
danneggiato,
chiedo all'ufficio legale del sindacato di provvedere
lui a farmi avere
i danni civili dal distributore. E siccome, oltre
che io giornalista
censurato qui siamo stati danneggiati - come cittadini
- tutti, chiedo
agli amici del sindacato (e agli altri autorevoli
esponenti politici
che ci stanno leggendo) cosa intendano fare per
dare una mossa al
monopolio dell'informazione a Catania, che ieri
era colluso coi
cavalieri e oggi chissa' con chi. Aspetto fiduciosamente
una risposta.
________________________________________
Scoop: Cossiga non e' pazzo. Al contrario: e'
uno dei politici piu'
lucidi del momento, forse il piu' lucido di tutti.
Non sta affatto
recitando una sceneggiata: sta cercando, freddamente
e con precisione,
di "sparigliare" un gioco politico che
ormai si mette male per il
signor B.
Questi era salito al potere in una situazione
economica che faceva
ragionevolmente presumere anni di vacche grasse.
Per colpa o non per
colpa del signor B. (io personalmente penso di
no: le radici
dell'economia sono ormai molto lontane dai governi)
queste previsioni
non si sono avverate.
La crisi economica bussa sempre piu' sgarbatamente
alla porta, e invece
di meno tasse e piu' ponti di Messina arrivano
piu' inflazione e meno
tenore di vita. Questa, naturalmente, non e' affatto
l'opinione dei
commentatori ufficiali: e' semplicemente la mia,
ma io giro in autobus
e compro sulle bancarelle e la cosa che sento
dire piu' spesso e' che
prima con cinquantamila lire ci si faceva la settimana
e ora ci
vogliono quasi cinquanta euri.
Ora, puoi essere il migliore ciarlatano - beh,
via, diciamo
illusionista - del mondo, ma se a meta' dello
spettacolo si mette a
piovere la gente comincia ad agitarsi, a distrarsi,
ad applaudire di
meno: e alla fine, se appena scivoli un momento,
e' capace anche di
prenderti a urla e fischi.
Questo un professionista lo sa, e indubbiamente
il signor B. e' un
professionista. Sa anche perfettamente quale sara'
la scivolata: quando
i magistrati di Milano lo condanneranno (ne' io
ne' il signor B. ne
dubitiamo un momento) e fra le pene accessorie
ci sara', secondo
codice, l'interdizione dai pubblici uffici.
In una bella giornata di sole, il giocoliere raccoglie
da terra la
condanna, la palleggia un po' per aria, e se la
cava con una battuta
felice (con sei televisioni e dieci giornali non
e' difficile). Ma se
invece piove e la gente e' ingrugnata per i fatti
suoi, col cavolo che
bastano le televisioni. Potrebbe addirittura intervenire
il capo dello
Stato; e potrebbero non esserne troppo scontenti
i fidi alleati. Tutto
dipende dal tempo che fara' in quel momento. Da
professionista, il
signor B. ricorda perfettamente gli italiani in
piazza per linciare i
Beniti e i Bettini fino a poco prima entusiasticamente
applauditi.
La cosa migliore e' dunque disinnescare la mina:
mettersi d'accordo
prima - ora che splende il sole - sul fatto che
una scivolata e'
consentita: e cioe' che in caso di condanna l'opposizione,
per fair
play politico, non chiedera' le dimissioni. Questo
accordo c'e' gia'
stato: esponenti molto autorevoli sia dell'opposizione
politica che di
quella diciamo cosi' giudiziaria (nomi e cognomi:
la responsabile
Giustizia Ds Finocchiaro; il vicepresidente del
Csm Verde) hanno
pubblicamente dichiarato che non si pretenderanno
dimissioni e che si
potrebbe addirittura ripristinare l'immunita'
parlamentare.
Ma questo accadeva prima dei girotondi, prima
di Moretti e prima dei
milioni di operai in piazza per lo sciopero generale.
Adesso, l'impegno
di quei notabili e' carta straccia: perche' non
si sa quanto essi
contino adesso e quanto siano in grado di controllare
- in caso di
vittoria - la loro base. Cosi', il signor B. si
ritrova al punto di
partenza.
Ecco, Cossiga arriva a questo punto. Con le sue
"dimissioni" (purtroppo
respinte) egli minaccia il capo dello Stato, richiama
al loro "dovere"
i notabili di destra e di sinistra, contrattacca.
E richiama
esplicitamente - per primo - la faccenda della
pena accessoria e delle
dimissioni: quel maledetto articolo di codice
(firmato da un ministro
di Mussolini) e' senz'altro un articolo rosso,
giacobbino e communista,
e communisti in eterno i magistrati che oseranno
applicarlo: e vediamo
chi e' quel communista che ha il coraggio di appoggiare
i magistrati,
che ora se la prendono con Berlusconi ma domani
divoreranno tutti
quanti.
Ecco, la partita e' questa. Da piu' di sei mesi
scriviamo che tutto
gira, in realta', attorno all'attesa di quel dopo-condanna.
Il tempo
ora si va accelerando, e non gioca piu' per il
signor B.: che adesso
non si trova piu' davanti solo i notabili con
cui facilmente trattava
prima, ma orde sempre piu' incontrollabili di
scioperanti, girotondini,
votanti cattolici, e chi piu' ne ha piu' ne metta.
Perche' gratta
gratta in fondo all'italiano piu' qualunquista
tutto sommato batte
sempre un che d'incontrollabile e piazzaiolo;
forse addirittura
(orrendamente sospetta nell'insonnia il signor
B) di, a modo suo,
communista.
________________________________________
Boh. A Genova, i dirigenti della polizia: s'inventarono
le coltellate;
s'inventarono le molotov. Le prime "ricostruite"
con un taglierino, le
seconde portate dai celerini dentro il "covo
dei dimostranti". Bene.
Per carita' di patria, lasciamo andare. A parte
queste brillanti
imprese, da La Barbera, Gratteri e Canterini vorrei
sapere non perche'
mandarono in galera tanti innocenti, ma perche'
non mandarono in galera
neanche un black-bloc.
Questi ultimi, in piu' occasioni, vennero fotografati
insieme a
poliziotti (o squadre speciali?) in borghese,
sorridenti e con le
braccia fraternamente sulle spalle. Di queste
foto, ne vennero
pubblicate due o tre, e bastarono a fare scandalo
all'estero. Ne
esistevano, tuttavia, molte piu' di due o tre:
e probabilmente erano
custodite, dai capi dei manifestanti, nella famosa
scuola Diaz. Se
fossero uscite su Le Monde o sul Guardian, avrebbero
sollevato uno
scandalo molto maggiore. Per questo bisognava
a tutti i costi fare
irruzione nella Diaz, a costo di inventarsi i
pretesti piu' puerili,
ovviamente smascherati dalle indagini dei magistrati.
"Quelle foto debbono saltare fuori a ogni
costo" e' l'ordine che
qualcuno ha dato a qualcun altro. Poco prima il
vicecapo del governo
era venuto di persona a Genova o per turismo,
o per dare ordini
precisi.
________________________________________
Bar Sport. "Sono fasulli, ecco che cosa sono.
Fasulli. L'arbitro era
cornuto si', ma quelli sono fasulli".
________________________________________
Buone azioni 1. Gravi difficolta' economiche per
le autorita'
ecclesiastiche inglesi; si pensa di mettere sul
mercato alcuni Zurbaran
(oli su tela, soggetti religiosi, XVI secolo)
per ripianare il passivo.
La crisi e' nata in seguito ad alcuni sfortunati
movimenti di Borsa e
in particolare al crollo dei titoli Vodafone su
cui i vescovi avevano
investito oltre ottanta milioni di sterline. (Cattolici
o anglicani?
L'agenzia non precisa).
________________________________________
Buone azioni 2. Lanciata dai Ds una campagna di
sottoscrizione sotto la
forma di Opa. Materialmente, si tratta di titoli
obbligazionari in
tagli da cinque, dieci, venticinque e cinquanta
euro. "Faremo delle
feste dell'Unita' le nostre Piazze Affari",
si compiacciono di
dichiarare i dirigenti, evidentemente spaventati
dai successi
elettorali conseguiti e quindi assolutamente decisi
a riportare il
partito nella sua "moderna" collocazione
di circolo di bempensanti
sempre meno votato. (Quoteranno il marchio in
Borsa, prima o poi, I
suppose).
________________________________________
Buone azioni 3. All'esame della Conferenza Episcopale
la possibilita'
di chiedere dei biglietti d'ingresso per le chiese
di particolare
valore artistico, vale a dire quasi tutte. Il
provvedimento e' gia' in
vigore a Santa Maria Novella e sara' esteso a
giorni a Santa Croce. Non
e' invece per il momento prevista la quotazione
in Borsa degli immobili
suddetti. "Cinque paternostri, dieci avemmaria
e dieci euri".
"Penitenza?". "No, ticket".
________________________________________
Giornalismo. Sono 44 i militari italiani reduci
dai Balcani affetti da
forme tumorali di vario genere. Di essi 27 hanno
servito nell'esercito,
2 nell'aeronautica, 1 nella marina, 4 nei carabinieri.
Questa notizia, evidentemente di secondaria importanza,
e' stata
giudicata meritevole di tredici righe e mezzo
su una pagina interna
qualunque di un numero qualunque di Repubblica.
Che almeno, a modo suo,
l'ha pubblicata.
________________________________________
Regio Esercito. Ordine del giorno. "Passeggiando
scopo turistico in
libera uscita per il centro della Capitale, notava
un gruppo di
individui intenti a smontare l'artistica Fontana
di Trevi (XVII sec.)
per caricarne i pezzi su un furgone ivi parcheggiato.
Dato
tempestivamente l'allarme e allertata una pattuglia
di RR.CC. che
trovavansi poco lontano, metteva in fuga i malviventi
con beneficio del
Patrimonio Nazionale nonche' del Prestigio delle
Istituzioni.
P.Q.M. conferiscesi: Encomio Solenne
a: Allievo Ufficiale di Complemento Ciampi Azeglio
Carlo.
Firmato, colonnello Einaudi cav. Luigi"
________________________________________
Fratelli d'Italia. Niente arresti domiciliari
per Angelo Sanza (Forza
Italia) e Antonio Luongo (Ds), incriminati per
una serie di gabbole e
tangenti architettate insieme in Basilicata. La
Camera, nel respingere
quasi all'unanimita' la richiesta dei giudici,
ha anzi decretato
l'apposizione nella Sala Lapidi di una nuova iscrizione:
"Non li divise
la politica/ non li separo' il valsente/ Fraternamente
unirono/ Cuori e
grimaldelli".
________________________________________
Sgarbi. Oddio, purche' ora non se ne venga nel
centrosinistra. Noi
siamo abilissimi (Cossiga docet) a prenderci i
rifiuti di Berlusconi.
________________________________________
Londra. Verra' aperta una "ambasciata musicale"
del Regno Unito in
America per aiutare il pop britannico a superare
la crisi che lo
colpisce da qualche tempo. Fra i primi cento titoli
piu' venduti negli
Stati Uniti non figura infatti piu' nessun brano
di artisti inglesi; i
top ten di quest'anno sono tutti made in Usa.
Si calcola che che il
mercato discografico attuale muova circa diecimila
milioni di dollari
fra America ed Europa. Una volta anni fa la Gran
Bretagna aveva il
trenta per cento per cento di questo mercato,
mentre ora e' scesa allo
0,2 per cento. Lontani i tempi della swinging
London, dei baronetti
capelloni, dell'Inghilterra giovane e spregiudicata.
________________________________________
War not love. Secondo un rilevamento della American
Sociological
Association il sesso fra teenagers tende a diminuire.
Su un campione di
diecimila studenti (maschi) delle scuole superiori
americane, il numero
di coloro che hanno rapporti fisici con coetanee
e' sceso di quasi un
decimo rispetto ai dati dei primi anni Novanta.
Questo comportamento, coerente con altri trend
non solo americani,
viene spiegato dagli autori della ricerca con
una maggiore selettivita'
delle partner adolescenti, che adesso tenderebbero
a consentire
rapporti fisici solo nell'ambito di una stabile
relazione di coppia.
Questo a sua volta si spiegherebbe o con una piu'
forte individualita'
personale delle ragazze (versione ottimistica)
o con una piu' precoce
adesione dei giovani alla morale sessuale tradizionale
(versione
pessimistica); oppure, probabilmente, con tutt'e
due.
Da non sottovalutare il peso delle mutazioni culturali
indotte
dall'Aids, ormai presenza stabile da diverse generazioni:
il rapporto
sessuale conserva il suo aspetto "avventuroso"
e di formazione piu'
nelle categorie "estreme" che in quelle
"normali", dove tende a essere
assorbito nella stabilizzazione adulta dei ruoli.
La gioventu' come fase intermedia fra adolescenza
e maturita', anche
sessuale, tende insomma a scomparire, erosa ai
due estremi. Le scelte
sono sempre piu' fra "ragazzo" ed "adulto",
senza fasi intermedie e
senza mediazioni che non siano in buona parte
indotte e commerciali. La
scoperta del proprio corpo tende a coincidere
con la sua valutazione -
in senso ampio - sul mercato; la scoperta della
propria personalita'
con la sua capacita' di produrre sicurezza e integrazione.
Un diciottenne e' un adulto con pochi anni. Un
trentenne, un ragazzo
con molti.
________________________________________
Cronaca. Una citta' qualunque: tanto, ormai...
I giudici del tribunale
(presidente Marco Canepa) hanno assolto, perche'
il fatto non
costituisce reato, Pasqualino Leone (assistito
dall'avv. Gianluca
Gulino) ritenuto responsabile di falso in bilancio.
Il 28 gennaio del
2000 altro collegio giudicante lo aveva condannato
a un anno e sei mesi
di reclusione.
________________________________________
Cronaca. Giardini (Messina). Costringevano i compagni
di scuola (media)
a pagare il pizzo consegnando soldi o merendine.
I giovanissimi
estortori sono stati denunciati e riconsegnati
alle famiglie.
________________________________________
Cronaca. Roma. Ancora una innovativa sentenza
della Corte di
Cassazione, l'organizzazione romana capeggiata
fino a poco tempo fa dal
giudice Carnevale. Stavolta Hanno annullato l'ordine
d'arresto per i
presunti terroristi Carlo Maria Maggi e Delfo
Zorzi, entrambi sotto
accusa per la strage di piazza Fontana.
________________________________________
Palermo. Abolita provvisoriamente dal prefetto
la costituzione
italiana. Il testo, che bizzarramente prevedeva
la liberta' di
manifestazione, e' risultato in contrato con le
piu' elementari
esigenze di ordine pubblico, e in particolare
con la liberta' di
parlamentari, assessori, arcivescovi ecc. di svolgere
regolarmente le
proprie funzioni senza essere infastidite dalle
grida di folle vocianti
e potenzialmente sovversive. Il problema a Palermo
si pone soprattutto
per quei mascalzoni di senza-casa che, col pretesto
di non avere una
casa dove andare, hanno preso l'abitudine di passare
le giornate a
gridare "casa-casa" sotto i palazzi
del comune e della regione.
Percio', d'ordine del Regio Prefetto, e' vietato
fino a nuovo ordine
assembrarsi sotto i palazzi suddetti nonche' (par
condicio) la
cattedrale.
Attivamente ricercato Mazzini.
________________________________________
Mea culpa. < Caro Riccardo, invece della storia
di Scordia hai
raccontato quella di Bronte. Perche' in realta'
il famigerato Turi
Leanza e' stato eletto sindaco a Bronte con i
voti di Dell'Utri al
quale ha donato in cambio tre assessorati. A Scordia
invece, per
fortuna, non e' andata male. Al ballottaggio sono
andati due candidati
del centrosinistra e alla fine tra l'altro ha
vinto una donna
(appoggiata da Margherita, Rifondazione, Comunisti
Italiani e Sinistra
Ds). Tuo Antonio >
Questa e' solo una delle sei lettere arrivate
per rimproverarmi la
cazzata in cui sono incorso l'altra settimana,
confondendo due diversi
paesini e attribuendo all'uno cio' che invece
era successo all'altro.
<A Milano o a Bologna - rinforza Sebastiano
- puo' non fregargliene
niente di una confusione del genere, ma in Sicilia
si'>. <SBAGGHIASTI!>
rinterza Biaggio, giustamente incazzato. E mi
risparmio gli altri tre.
Sbagghiai, e' vero e non ci sono scuse. Meritata
vittoria della
sinistra a Scordia, affermazione di un chiacchierato
ex-"socialista" a
Bronte, e netta sconfitta del vostro presuntuoso
cronista, colto in
castagna.
________________________________________
markstwain@hotmail.com wrote:
< Ovvia, signor O., non mi faccia cosi' il
malinconico, con quel finale
dei tre ragazzi "traditi, dolcissimi"!
Quelli la' erano solo tre
sfigati senza prospettive, incapaci di costruirsi
un futuro concreto,
basato suI solidi principi delle tre "i"
berlusconiane.
Ma li guardi i veri giovani, quelli felici di
vivere, coscienti di
sapere dove stanno e cosa fanno e faranno. Li
guardi dalla De Filippis
e in tutte le trasmissioni clonate da quella.
Li guardi, quei giovani e
butti via tutta la sua retorica sulla Pantera
e i valori traditi e i
siciliani che scendono in piazza per la villa
del sindaco di Agrigento.
Demagogia, populismo, veteromoralismo sinistrorso.
Si inorgoglisca, invece, perche' i siciliani veri
stanno, poco a poco,
rimuovendo anche le tracce di quelle brutte pagine
della loro storia.
Quando figli della Sicilia, servitori dello Stato,
tutto fecero per
infangare la loro terra, cercando di criminalizzare
uomini d'onore e
politici loro amici. Quei due - nemmeno li voglio
nominare! - erano
serpi in seno alla Sicilia che tentava di mantenere
salde le proprie
tradizioni, i propri valori, primo fra tutti quello
della famiglia e
dell'onore.
Dorma tranquillo, signor Orioles: la Sicilia e'
in buone mani, mani che
presto restituiranno ai loro cari i detenuti politici
vittime del
precedente regime forcaiolo. In quanto ai 65.000
miliardi dall'Europa:
magari, se lei la smettesse di rompere i coglioni,
ovvia, qualcosina le
potrebbe anche toccare, non crede? Magari si fa
su il suo bel
ponticello anche lei, per andare a dormirci sotto.
>
________________________________________
Devan wrote:
< Intitolare un parco ad Almirante? Non e'
una cattiva idea: come e'
giusto perpetuare il nome dei personaggi nobili,
cosi' sarebbe un
peccato lasciar cadere nell'oblio quello dei bastardi,
tanto per
ricordare che la stronzaggine non e' solo prerogativa
dei politici
attuali. Un parco poi mi sembra l'idea piu' adatta
per ricordare un
personaggio del genere: dal letame nascono i fiori.
>
________________________________________
Persone. Non credo che abbiate mai sentito parlare
del professore
Giuseppe d'Urso, a meno che non siate lettori
di vecchia data, o che
non abbiate fatto antimafia in Sicilia quando
l'antimafia si faceva. E'
morto sei anni fa di questi giorni; e' stato fra
le venti persone che
hanno piu' contribuito alla lotta contro i poteri
mafiosi e
all'individuazione dei loro rapporti reali. Fu
il primo, in tutta
Italia, a descrivere con precisione il legame
organico fra mafie e
massonerie e ad analizzarne le strutture. Il termine
"massomafia" venne
coniato da lui.
Nell'82 denuncio' pubblicamente, per primo, i
cavalieri catanesi. Nel
gennaio dell'84, dopo l'assassinio di Giuseppe
Fava, aderi' ai
Siciliani e fondo' l'Associazione I Siciliani,
un vero e proprio Cnl
antimafia che, col Coordinamento Antimafia e il
Centro Peppino
Impastato, fu allora il primo esempio in assoluto
di politica militante
fuori dai partiti.
Nel '90 fu fra i ventiquattro fondatori della
Rete, nata non come un
partito ma come un movimento unitario di liberazione:
ne organizzo' i
primi passi dal letto in cui gia' era inchiodato,
contribuendo in
maniera determinante alle sue prime vittorie.
In seguito, le ambizioni
personali vi presero il sopravvento sugli ideali
originari. Ma gia'
allora, e non casualmente, egli ne era stato emarginato.
Gli ultimi anni, di lunga malattia, li sopporto'
virilmente, ragionando
fino all'ultimo. Una sera, quando una diagnosi
dei medici gli dava
poche settimane di vita, mi avverti' pacatamente
che non avrebbe
potuto, non per sua colpa, far fronte ad alcuni
impegni organizzativi
predisposti. Me ne espose il motivo. Mi dette
cortesemente alcune
istruzioni per continuare in sua assenza. Il resto
della serata fu
speso in una conversazione su alcuni punti controversi
del pensiero di
Benedetto Croce.
________________________________________
E il tuo dolce calore e le tue mani
E il tuo dolce calore e le tue
mani
Cosi' gentili ai polsi e cosi' offese
E il tuo corpo che dorme e le tue labbra
nel sogno inconsapevole e il sorriso
che le fiorisce tenero e il tuo viso
nella luce amorosa del mattino
________________________________________
________________________________________
La "Catena di San Libero" e' una e-zine
gratuita, indipendente e senza fini di lucro.
Viene inviata gratuitamente a
chi ne fa richiesta. Per riceverla, o farla ricevere
da amici, basta scrivere a: ricc@libero.it. Per
non riceverla piu',
basta un messaggio "cancella".
La "Catena" non ha collegamenti di alcun
genere con partiti, lobby, gruppi di pressione
o altro. L'autore e' un
giornalista professionista indipendente. Parte
dei contenuti della "Catena" si possono
trovare ogni settimana su
www.clarence.com, e inoltre su www.carmillaonline.com,
www.ilnuovo.it, ww.girodivite.it e altri siti.
Puoi far circolare i
contenuti della "Catena" su siti, mail,
volantini, giornali ecc., purche' non a fini di
lucro.
Chi eventualmente desiderasse (ma non e' obbligatorio:
la "Catena" arriva gratis) contribuire
alle spese puo' fare
bonifico su:
-- Riccardo Orioles, conto BancoPosta 16348914
(abi 07601, cab 16500);
-- oppure anche mandare ricariche TIM al numero
333.7295392.
________________________________________
Per collaborare a questa e-zine, o per criticarla
o anche semplicemente
per liberarsene, basta scrivere a ricc@libero.it
-- Fa' girare.
"A che serve vivere, se non c'e' il coraggio
di lottare?" (Giuseppe
Fava)
|