segnali dalle città invisibili
  Giro92 Mafie da morire
Lo stato "reprime" e la mafia cresce in Internet

di daniele d'elia, articolo diffuso nelle mailinglist di peacelink

Presso il palazzo TURTUR di Molfetta, alle ore 19,00, Venerdi 14 Giugno si è
tenuto uno degli ultimi incontri organizzati da Libera nell'ambito della
CAROVANA ANTIMAFIA. Presenti Nisio Palmieri, Niki Vendola, Daniela Marconi.
A Nisio Palmieri il compito di moderare l'incontro, brillanti le
considerazioni di Vendola e bellissima la testimonianza di Daniela Marconi.
Il punto della situazione in questi giorni:
Vi è uno stato diffuso di insicurezza, di allarme sociale che domina il
vissuto quotidiano dei cittadini. Questo quanto emerge con dati alla mano
del CENSIS e dell'EURISPES. L'impegno delle forze dell'ordine nel contrasto
alla criminalità mafiosa lascia scoperto, in effetti, il fronte della
micro-criminalità. Scippi, borseggi...nell'ultima campagna amministrativa
non cìè stato partito che abbia inserito nel suo programma un impegno per la
lotta alla criminalità. Cala la tensione che ha caratterizzato una fase
della storia del nostro paese. Le mafie inquinano ancora la convivenza
civile. Siccome il suo è un attacco sistemico altrettanto sistemica dve
essere la nostra risposta repressiva e preventiva nei confronti del
fenomeno.
Ma le analisi dovrebbero essere meno generiche e meno fumettistiche. Siamo
al termine di un processo di internazionalizzazione della mafia. La procura
di Bari, ad esempio, nelle ultime settimane si è resa protagonista di un
eccellente attacco al fenomeno mafioso nell'incriminazione del presidente
del Montenegro. Il bilancio del Montenegro si regge sul commercio e sl
traffico illecito dei tabacchi a livello internazionale. La stessa
Andrangheta calabrese è in contrasto con i "cartelli colombiani".
A fronte di una grande organizzazione sul piano internazionale della mafia,
i governi sono distratti e poco organizzati. C'è grande affaticamento, si
cammina con lentezza. Germania ed Inghilterra non collaborano affatto: il
contrabbando di sigarette in questi paesi ha avuto un incremento del 300%.
Siamo nell'epoca della finanziarizzazione dell'economia liddove il traffico
di denaro non è controllato. La stessa Banca d'Italia non opera nessun
controllo del traffico di denaro e criminali possono trasferire in maniera
facilissima ingenti quantità di denaro. La mafia naviga in Internet e noi la
inseguiamo col pallottoliere. Le risposte del nostro stato sono securitarie;
gli stessi cittadini chiedono repressione, militarizzazione del territorio,
un atteggiamento iperrepressivo nei confronti del fenomeno criminale.
Sul fronte economico intanto si opera la depenalizzazione del reato
economico: e la mafia cresce stringendo alleanze con i poteri dello stato.
La commissione bicamerale antimafia sta discutendo in questi giorni sulla
questione degli "appalti pubblici". (www.senato.it <http://www.senato.it> ).
La mafia cerca di appropriarsi del controllo delle opere pubbliche
stringendo alleanze con i poteri politici. Possono insediarsi nel mercato
degli appalti con facilità e senza che nessuno se ne accorga. E' questo il
principale obiettivo della mafia: appropriarsi del bene pubblico. "Cosa
Nostra" d'altronde significa questo ed è la più grande invenzione liberista
della storia. Sottrazione del bene collettivo.
Sono stati stipulati patti eccellenti che non potranno essere onorati e ci
saranno morti eccellenti forse. Compito della società non è abdicare dalla
propria responsabilità ma partecipare. Ne invocare la repressione.

Due obiettivi ha oggi la mafia:

*

destrutturazione di tutta la normativa sulla confisca dei beni.
Vuole che lo stato li rivenda...per poi ricomprarseli. Libera proporrò
invece una campagna di firme per estendere anche ai beni dei "corrotti" la
legge per l'utilizzo dei beni sociali dei beni sottratti ai mafiosi.
*

alcuni esponenti mafiosi, tra cui Pietro Aglieri, stanno ipotizzando
un eventuale percorso di "dissociazione" per stringere "trattative" con lo
stato. Lo stato non deve "trattare" con la mafia.

Stiamo in guardi su questi eventuali percorsi della mafia: soprattutto sul
fenomeno degli appalti pubblici e dei mafio-imprenditori. La mafia ha avuto
un ruolo rilevante, ad esempio, nella costruzione dell'autostrada Salerno
Reggio Calabria. Bisogna controllare le infiltrazioni mafiose tramite
adeguate normative. Attenzione inoltre alla normativa sui beni confiscati.
La legge 109/96 dovrebbe essere riordinata per rendere il meccanismo di
assegnazione più rapido ed efficiente. Riordinata, potenziata...e non
ammorbidita.


P.S. Potete leggere le discussioni della commisione bicamerale antimafia sul
sito www.senato.it <http://www.senato.it> .

 

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