segnali dalle città invisibili
 

Giro89 Risonanze
Un amen di silenzio

di ugo giansiracusa

Amen, di Costa-Gavras
tratto da "il Vicario" di Rolf Hochhuth
con Ulrich Tukur e Mathieu Kassovitz

Si direbbe un nuovo film sul nazismo e sui campi di sterminio, sul genocidio del popolo ebraico e sulla follia della guerra ma Costa-Gavras oltre ad essere un regista intelligente è anche un intellettuale attento. E se nella maggior parte dei film sull'olocausto tutta l'attenzione viene focalizzata sulla follia del regime nazista e sull'assurdità della "soluzione finale" in Amen si punta soprattutto a riportare alla luce le complicità della comunità internazionale e della chiesa cattolica. Complicità, si, perchè il fragoroso silenzio del Papa e dei governi dell'Alleanza mentre si perpetrava il più grande crimine della storia dell'umanità non può che considerarsi una sorta di complicità.
Il film diventa una metafora, applicabile in eterno, alla politica del silenzio dei nostri governi in occasioni dei momenti più tristi e lugubri della storia contemporanea, dai golpe sud americani al Ruanda, dalla situazione in medio-oriente ai balcani.
"E' impossibile mostrare l'Olocausto e quello che è successo nei campi di sterminio, perchè il Cinema non può raggiungere la loro verità. " dice Costa-Gavras che in questo film si cimenta nell'arduo compito di descrivere senza mai far vedere. Senza mai cedere al sentimentalismo e alla retorica. La tragedia viene rappresentata da innumerevoli treni merci che si dirigono, pieni, ai campi e ne tornano inesorabilmente vuoti. Viene rappresentata dal fumo che, incessante, si alza dalle ciminiere dei forni crematori. "Questo sta a significare che la macchina della morte funziona." dice, ancora, Costa-Gavras "Mentre alcuni prendono tempo, mentre altri riflettono, mentre i leader si chiedo se tutto questo sia davvero possibile, mentre i soldati combattono e gli aerei bombardano, mentre Roosvelt si fa rieleggere e il Papa ha paura del comunismo, bhe, i treni continuano a marciare."
Nel vuoto della coscienza e nel silenzio della politica, Gosta-Gavras, ci racconta la storia del colonnello delle SS Kurt Gerstein, personaggio realmente esistito, che dall'interno del regime cerca di combattere il silenzio e di risvegliare le coscienze. Insieme a lui si schiera il prete Riccardo Fontana, personaggio fittizio, che simboleggia, però, tutti quei preti e uomini di chiesa che si sono ribellati al nazismo e alla loro gerarchia ecclesiale e che hanno pagato con la loro stessa vita la loro ribellione.
Perchè comunque e ovunque è possibile costruirsi uno spazio di ribellione, anche quando sembra impossibile.

 

Il Progetto
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