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"La danza può
dare la parola ad un muto", diceva
Pam Brown.
E dopo dodici anni di assiduo lavoro la
Compagnia Zappalà Danza può
ben dire di saper urlare la propria parola,
il proprio verbo. Soprattutto quando questo
ha un nome così familiare, così
vicino, così intimo, così
strettamente legato alla terra che ha visto
muovere i primi passi (di danza) proprio
a quel gruppo che un tempo nacque come Balletto
di Sicilia.
"Mediterraneo", ecco il verbo.
Uno spazio preciso racchiuso in un tempo
indefinito, "le antiche sponde del
futuro", guardare avanti senza dimenticare
il passato, le origini.
Un viaggio raccontato attraverso
la suggestione della danza, il fascino delle
parole, l'incanto dei suoni, degli odori,
dei colori. Una serie di "quadri",
di attimi che scavano nell'anima di questo
spazio per portare alla luce tutte le essenze
di cui si compone. C'è un attimo
in cui l'aria s'impregna dell'odore d'arancia;
c'è un altro attimo in cui le parole
si intrecciano all'unisono perdendosi nel
silenzio; c'è un attimo ancora in
cui tutto sembra tingersi di rosso. In continua
contraddizione, in continua trasformazione.
Proprio come noi.
"Mediterraneo:....macchina per fare
civiltà", scriveva Paul Valery.
Lo spettacolo (presentato
in prima assoluta nel luglio del 2001 al
Teatro "Ponchielli" di Cremona)
è stato riproposto negli spazi di
Scenario Pubblico, struttura pensata ed
attrezzata proprio per la danza e per le
altre arti performative, che rappresenta
la "residenza artistica" della
Compagnia Zappalà Danza.
Coreografia e regia: Roberto
Zappalà
Interpreti: Rosi Addario, Sonia Condorelli,
Linda Magnifico, Manuela Maugeri, Marc Aurelio,
Alessandro Di Carlo, Jonathan Huor, Sandro
Vacca, Roberto Zappalà
Musiche: Antonio Breschi, Kunsertu, Steve
Reich, The Klezmatics, Nello Toscano
Testi: Nello Calabrò
Costumi: Sabina Piccione
Scene: Giuseppe Parito
Disegno Luci: Marco Policastro
Co-Prodotto da: Compagnia
Zappalà Danza, Teatro "A. Ponchielli"
di Cremona e dall'Assessorato alla Cultura
della Città di Catania.
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