segnali dalle città invisibili
 

Giro88 Palestina aprile 2002
Gli Israeliani sparano sui pacifisti

Da: "non-violence-subscribe@yahoogroups.com" <pxp@interfree.it>
Oggetto: Gli israeliani sparano contro i pacifisti (e altri aggiornamenti - I: [non-violence] )

-----Messaggio Originale-----
Da: NONVIOLENCE LIST

Tutte notizie girate dal Forum sulla Pace di Peacelink http://www.peacelink.it/mailing_admin.html Pace
-----Messaggio Originale-----
Da: "pace peacelink" <pck-pace@peacelink.it>
Data invio: lunedì 1 aprile 2002 13.14
Oggetto: Aggiornamento da Ramallah

by IMC Italia 10:56am Mon Apr 1 '02 (Modified on 11:05am Mon Apr 1 '02)

diretta Radio Gap da Ramallah
Questa mattina circa 70 persone della delegazione dei disobbedienti sono riusciti a raggiungere Ramallah. Al momento quindi ci sono circa un centinaio di persone, che si stanno organizzando. L'idea è quella di presidiare tutti gli ospedali (a ramallah ce ne sono sei), in modo da garantirne la sicurezza e di proteggerli da eventuali incursioni dell'esercito israeliano. Al momento tre ospedali sono presidiati da osservatori internazionali. Il gruppo di attivisti che ieri era riuscito a penetrare nel quartier generale di Arafat è tuttora all'interno dell'edificio, e vi rimarrà anche per la giornata odierna. I francesi arrestati ieri di fronte al "compound" di Arafat sono stati rilasciati ma pare che verranno espulse.
Il capo di stato maggiore israeliano ha detto che e' stato un errore gravissimo fare entrare presenze internazionali nel territorio palestinese. Sta dunque iniziando nei maggiori giornali israeliani una campagna stampa contro di loro che non sanno che effetti puo' avere. Qualcuno avanza persino ipotesi sul fatto che gli internazionali sono spie dei palestinesi.
-----Messaggio Originale-----
Da: "pace peacelink" <pck-pace@peacelink.it>
Data invio: lunedì 1 aprile 2002 17.27
Oggetto: evacuato il Medical Relieve Center : umiliati i pacifisti

www.altremappe.org
1.4.2002 h. 16.58 Ramallah Al momento le persone portate fuori a forza dal Medical Relieve Center sembra siano in strada costrette a stare in ginocchio con le mani sulla testa. Fra queste persone la europarlamentare Luisa Morgantini. La parlamentare Mascia riferisce che il viceconsole italiano a Gerusalemme sta provando a sollecitare il governo israeliano, dal quale giungono risposte al momento negative. Ramallah, 1 aprile 2002
www.rainews24.rai.it
Erano in una casa del centro di Ramallah, quando hanno sentito i colpi esplosi dai carri armati israeliani verso un edificio poco lontano. Un gruppo di pacifisti italiani, fra i quali l'eurodeputata Luisa Morgantini, tuttora bloccati nella sede del Medical relief, un'associazione umanitaria palestinese per l' assistenza umanitaria guidata dal medico Mustafa Barghuti, è stato testimone di un attacco nel cuore della città palestinese. Attacco che molto probabilmente ha causato più di un morto.
Impossibile, al momento, qualunque verifica: Morgantini ha raccontato che i soldati hanno impedito i soccorsi ai feriti e hanno ordinato agli occupanti dell'edificio vicino a quello cannoneggiato di abbandonare immediatamente la zona. Ma la strada adiacente è sotto il tiro di uno o più cecchini palestinesi, obbligando di fatto il gruppo di pacifisti italiani a restare nell'edificio da evacuare. -----Messaggio Originale-----
Da: "pace peacelink" <pck-pace@peacelink.it>
Data invio: lunedì 1 aprile 2002 17.29
Oggetto: L'appello della Morgantini è di intervenire per fermare questo che ha definito un inferno.

da www.altremappe.org
1.4.2002 h. 16.17 Ramallah Drammatiche le notizie che giungono da
Ramallah:
la parlamentare Luisa Morgantini è stata portata fuori con la forza dal Medical Relieve Center e ora si trova all'esterno dell'ospedale con decine di donne e bambini mentre tutto intorno ci sono palazzi in fiamme e distruzione. Tutte le persone che sono state portate fuori si trovano circondate da soldati che urlano frasi verso di loro. L'appello della Morgantini è di intervenire per fermare questo che ha definito un inferno.
1.4.2002 h. 16.05 Ramallah I soldati sono entrati nel Medical Relieve, dove sono presenti internazionali; hanno portato via alcuni medici con l'accusa che fossero ricercati. Nell'ospedale sono presenti la parlamentare Morgantini e Bargouti. Nel frattempo il palazzo accanto all'ospedale è oggetto di un bombardamento.
1.4.2002 h. 16.00 Beit Jallah Giungono notizie di un gruppo di internazionali che è stato appena caricato e fatto bersaglio di colpi di fucile, mentre stavano manifestando pacificamente in strada, davanti ai carri armati che stavano entrando a Beit Jallah. Ci sono 7 feriti tra gli stranieri che sono stati trasportati all'ospedale di Betlemme, colpiti al ventre e alla testa. In questo momento i manifestanti sono stati sospinti indietro e nelle strade circostanti, mentre i carri armati hanno le mitragliatrici puntate verso di loro e continuano a sparare nella loro direzione.

-----Messaggio Originale-----
Da: "pace peacelink" <pck-pace@peacelink.it>
Data invio: lunedì 1 aprile 2002 17.34
Oggetto: April 01, 2002 1645: Internationals Attacked with Live Gunfire

http://jerusalem.indymedia.org/
Moments ago international civilians and two members of the Palestinian press were wounded by live fire in Beit Jalla. Among the wounded are:
- British citizen: Aisa Kiysue, Kunle Ibidun, Chris Dunham
- Australian citizen: Kate Irving (currently being examined to see if surgery will be required)
- American citizen: Said Khulil
Wounded have been taken to Al Huissen Hospital in Bethlehem.
Word from the hospital staff is people were hit in the back of the head, face and one was hit in the upper thigh and knees. The Palestinians were hit in the chest.

-----Messaggio Originale-----
Da: "pace peacelink" <pck-pace@peacelink.it>
Data invio: lunedì 1 aprile 2002 17.36
Oggetto: Casarini e un gruppo di pacifisti italiani a Ramallah. Arrestati i No global di Bové

www.unita.it
Un nuovo gruppo di ventiquattro attivisti italiani, tra cui Luca Casarini, ha rotto l'accerchiamento dell'esercito israeliano ed è entrato a Ramallah dove è tuttora in vigore il corpifuoco. Lo rende in un comunicato l'associazione Ya Basta. Del gruppo fanno parte anche quattordici Disobbedienti di Roma. Tra i nomi indicati Valerio Porcelli di Roma, Luca Casarini e Marco Rigamo di Padova, Domenico Mucignat di Bologna dei Disobbedienti, Raffaella Bolini dell'Arci, Francesco Caruso della Rete No Global di Napoli, Sirio Conte dell'Assopace, Tano D'Amico. «Non ce ne andremo fino a quando non arriverà una forza di interposizione internazionale a protezione della popolazione palestinese e del Presidente Arafat», ha dichiarato Luca Casarini, portavoce dei Disobbedienti. Un'altra trentina di pacifisti italiani si sta organizzando a Ramallah per proteggere le strutture mediche dei palestinesi dagli attacchi degli israeliani. A questo scopo alcuni di loro hanno deciso di accompagnare le ambulanze. Medici palestinesi hanno denunciato nei giorni scorsi che gli israeliani non permettono la circolazione delle ambulanze e alcuni feriti rischiano di morire dissanguati. Il militante No-global francese José Bové ed altre dieci persone arrestate ieri dalle forze armate israeliane a Ramallah, in Cisgiordania, sono stati trasferiti oggi ad un commissariato di polizia in attesa di essere espulsi. Lo ha annunciato la polizia israeliana. Bové e gli altri arrestati sono stati trasferiti al commissariato di Givat Zeev, colonia al nord di Gerusalemme, dove sono imprigionati con le catene ai piedi secondo alcuni testimoni, e «saranno espulsi per aver violato la legge israeliana penetrando in una zona militare chiusa», ha detto un portavoce della polizia, Hagit Rapoport. Gli arrestati avevano abbandonato ieri il quartier generale del leader palestinese Yasser Arafat, circondato dalle truppe israeliane ed erano stai arrestati ore dopo.
-----Messaggio Originale-----
Da: "pace peacelink" <pck-pace@peacelink.it>
Data invio: lunedì 1 aprile 2002 17.45
Oggetto: Gli israeliani sparano contro i pacifisti


La situazione a Ramallah (1) 01-April-2002 19:07
Bombardamenti ovunque
autore: - lingua: It
Da altremappe.org. Ore 15.10, Ramallah. La delegazione di italiani, che al momento è composta da circa 60 persone, ora si trova in due gruppi all'interno di due ospedali della città. La sitazione al momento è molto tesa, si sentono elicotteri Apache che stanno sorvolando la residenza di Arafat e stanno bombardandola. Nella piazza centrale di Ramallah da questa mattina ci sono violentissimi scontri e da altri quartieri della città si sentono fortissime esplosioni che danno l'impressione che si stiano abbattendo interi edifici. All'interno del bunker di Arafat sono ancora presenti 32 internazionalisti che raccontano di una situazione sempre più difficile vista la presenza di numerosi feriti che non possono essere curati e la mancanza di viveri e acqua. Alle 15, due pulmann di attivisti che stavano cercando di raggiungere Ramallah da Gerusalemme sono stati bloccati al primo check point da soldati in assetto antisommossa e rimandati indietro. Lo riferisce la parlamentare Graziella Mascia (prc) giunta questa notte a Gerusalemme. Tra i tank israeliani c'era un pullman di coloni che quando sono entrati in contatto con i compagni li hanno tempestati di sputi e insulti e quindi da una carica corpo a corpo di polizia e soldati che li hanno letteralemnte spinti fino sopra il pullman.


Gli israeliani sparano contro i pacifisti (2) 01-April-2002 19:03
A Beit Jalllah
autore: Carta - lingua: It
Arrivano notizie drammatiche da Beit Jallah, dove un centinaio di pacifisti, presumibilmente gli stessi che erano partiti nel primo pomeriggio da Deheishe, hanno cercato pacificamente di interporsi tra i carri armati e l'abitato palestinese. I carri israeliani avrebbero aperto il fuoco contro di loro, si parla di diversi feriti, alcuni al ventre e alla testa, forse sette. Alcuni di loro sono stati soccorsi, gli altri si sono riparati dietro alcune case, ma gli israeliani li tengono sotto tiro. Nel frattempo, a Ramallah, la parlamentare europea Luisa Morgantini è stata prelevata con la forza dal centro medico dove era per cercare di aiutare un gruppo di donne e bambini che vi si erano rifugiati. Tutti sono stati trascinati in strada, in mezzo a soldati minacciosi. A Ramallah continua il bombardamento di palazzi vicino alla sede del presidente Arafat.
-----Messaggio Originale-----
Da: "Ettore Masina" <ettore.mas@libero.it>
A: "LETTERA 3" <ettore.mas@libero.it>
Data invio: lunedì 1 aprile 2002 16.52
Oggetto: URGENTISSIMO!

Care amiche, cari amici, per uscire in qualche modo dall'angoscia dell'inazione,ho deciso di scrivere una lettera a Prodi. Mi aiutate a farla diventare di tante e tanti? Sotto trovate il testo. Lo spedirò questa sera alle 20 e lo aggiornerò alle 20 di domani. So che il testo (che sono riuscito a mostrare soltanto a qualcuno di voi) potrebbe essere migliorato e so bene che se ci pigliassimo più tempo potremmo raccogliere un maggior numero di firme ma gli avveimenti palestinesi sno così drammatici che se vogliamo cercare di incidervi, sia pure minimamente, dobbiamo muoverci subito. Bisogna che le firme siano accompagnate dall'indirizzo postale degli aderenti all'appello. Naturalmente renderò noti gli indirizzi soltanto a Prodi. Un abbraccio ettore masina ettore.mas@libero.it
Signor Presidente, sessant'anni fa Dietrich Bonhoeffer, poi martire per la libertà, scrisse che non si poteva cantare il gregoriano se non si gridava per gli ebrei; In questi giorni pasquali molti cristiani hanno sentito che la loro preghiera era come ferita dalla mancanza di azione a favore di un altro popolo, prima, per cinquant'anni, umiliato e oppresso e adesso colpito da un'enorme macchina militare. Parliamo, naturalmente, del popolo palestinese; Nei 18 mesi passati dall'arrogante irruzione del presidente Sharon sulla Spianata delle moschee di Gerusalemme, sono morte decine di bambini israeliani colpiti dalla follìa del terrorismo dei disperati e centinaia di bambini palestinesi abbattuti con armi da guerra dall' esercito di Israele. Noi, glielo assicuro, piangiamo con la stessa tenerezza gli uni e gli altri; ma notiamo poi che migliaia di bambini palestinesi sono stati feriti o mutilati nelle spietate punizioni collettive inflitte dal governo israeliano in totale contrasto con ogni norma di diritto internazionale e con pieno disprezzo per i diritti umani. Migliaia di bambini palestinesi sono stati arrestati o deportati nel corso degli ultimi 18 mesi,. e nel corso delle ultime settimane il loro numero è enormemente aumentato. Onorevole Prodi, il primo firmatario di questa lettera, essendo nel 1991 presidente del Comitato per i diritti umani della Camera dei deputati, ebbe l'onore di guidare, su invito dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, una delegazione di parlamentari italiani in una visita ai campi profughi palestinesi. Al ritorno, i deputati (di molti gruppi, dal MSI a Democrazia Proletaria) firmarono una relazione nella quale concordemente affermavano di avere riscontrato una generalizzata continua violazione dei diritti umani dei palestinesi da parte sia dell' esercito israeliano che dei coloni inseriti come spine irritative nel tessuto delle zone che più tardi sarebbero state riconosciute come aree dell'Autorità palestinese: Da allora, con la pausa degli accordi di Madrid, la situazione della Palestina è andata peggiorando e centinaia di migliaia di palestinesi sono state consegnate dalla politica israeliana al fanatismo degli estremisti, che genera il terrorismo. Signor presidente, le immagini della violenza militare israeliana sono sotto gli occhi di tutti, e per questo i giornalisti (che hanno pagato un alto tributo di sangue alla causa della verità) vengono allontanati dalla zona di Ramallah, così come i pacifisti europei (italiani
compresi) e israeliani: D'ora in poi vedremo ciò che Sharon avrà deciso che noi dobbiamo vedere. Le risoluzioni dell'ONU continuano ad essere sprezzantemente ignorate dal governo israeliano come accade da cinquant' anni. Il terrorismo dei disperati aumenterà. Le armi non fanno che servire ideologie di violenza. La sicurezza del popolo israeliano che a noi appare tanto importante quanto quella del popolo palestinese non può essere assicurata se non da una pacificazione degli animi. che, a sua volta, non può avvenire se Israele non si ritira dai territori occupati prima che sia troppo tardi. Le minacce ad Arafat sono una miccia accesa sotto una bomba geopolitica. La stessa stabilità dei governi arabi è minacciata. Noi non ci rassegniamo all'inazione, davanti a tanto orrore. Mentre studiamo le possibilità di solidarietà umanitaria con le popolazioni colpite dalla repressione, come cittadini non possiamo che rivolgerci alle persone cui abbiamo affidato, con il voto, la nostra
rappresentanza: Molti di noi nutrono per Lei, signor presidente, consenso politico; tutti noi Le portiamo stima. Ma noi pensiamo che Lei e noi saremo ricordati dalla storia per ciò che avremo fatto (o non avremo fatto) in queste ore per la difesa del popolo palestinese così violentemente colpito. L'Europa, che si porta dietro tante responsabilità nella orrenda persecuzione degli ebrei e che ha rovesciato sui palestinesi la sua ansia di riparazione, non può adesso rimanere a guardare il massacro delle libertà di un altro popolo. Gradisca, signor Presidente, i nostri cordiali saluti Ettore Masina, scrittore, Roma Clotilde Buraggi, psicoterapeuta, Roma Giorgio Gallo, docente università di Pisa Giancarlo Zizola, giornalista, Roma Francesco Comina, giornalista, Bolzano Cornelia Dell'Eva, giornalista, Bolzano Angela Lano, giornalista, Torino Ercole Ongaro, insegnante e storico, Lodi Anna Ongaro, insegnante, Lodi Antonio Vermigli, operatore sociale, Quarrata PT Giovanna Vitale, pubblicista, Roma Gèrard Stephenson, ingegnere, Roma Franca Ricci, insegnante, Roma Sara Ongaro, scrittrice, Lodi Giovanna Alessandrello, insegnante, Roma Fabrizio Paris, psicoterapeuta, Roma Paolo e Patrizia Perroni, impiegati, Roma

 

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