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Giro88
Palestina aprile 2002
Marcia straordinaria Perugia-Assisi
per la pace in Medio Oriente:
12 maggio 2002
Contro la guerra infinita, costruiamo
la pace in Medio Oriente
Appello all'Europa
Chiediamo pace per Gerusalemme
Da quasi due anni, israeliani e
palestinesi sono prigionieri di una terrificante
spirale di odio e violenza. Ed ora è guerra
aperta. Un impressionante fiume di sangue scorre
sotto i nostri occhi alimentando rappresaglie
e vendette. Il peggio che tutti dicevano di voler
scongiurare è arrivato. Ma al peggio non
c'è un limite. Lo deve porre la comunità
internazionale, lo deve porre l'Europa, lo dobbiamo
porre noi. E' una nostra responsabilità.
Per questo abbiamo deciso di promuovere, domenica
12 maggio 2002, una edizione straordinaria della
Marcia per la pace Perugia-Assisi.
Tutti sanno che senza un deciso
intervento dei responsabili della politica internazionale
sarà molto difficile spezzare la catena
della morte. Per questo noi cittadini europei,
consapevoli delle nostre responsabilità
storiche, rivolgiamo un nuovo pressante appello
all'Europa: "fermiamo la carneficina".
Insieme al Segretario Generale
dell'Onu chiediamo agli israeliani di mettere
fine all'illegale occupazione dei territori palestinesi,
all'assedio e al bombardamento delle aree civili,
agli assassini, all'inutile uso della forza letale,
alle demolizioni, agli arresti arbitrari e alle
quotidiane umiliazioni dei palestinesi. Insieme
al Segretario Generale dell'Onu chiediamo ai palestinesi
di fermare tutti gli atti di terrorismo e gli
attentati suicidi che colpiscono indiscriminatamente
i civili e allontanano ogni possibile soluzione
del conflitto. Ma gli appelli a Sharon e ad Arafat
non bastano.
Noi chiediamo all'Europa e all'Onu
d'intervenire subito in difesa dei più
indifesi, della giustizia e della legalità
internazionale. Noi chiediamo all'Europa e all'Onu
di inviare una forza di interposizione capace
di promuovere l'immediato cessate il fuoco e di
assicurare la protezione delle popolazioni civili.
Noi chiediamo all'Europa e all'Onu di assumere
tutte le misure di pressione e sanzione diplomatica
ed economica necessarie per bloccare l'escalation
e riprendere la via del negoziato anche tramite
la convocazione di una nuova Conferenza Internazionale-
per la costruzione di una pace giusta e duratura.
Non è possibile separare la ricerca della
sicurezza dalla soluzione dei problemi politici.
I traguardi definiti dalle stesse risoluzioni
delle Nazioni Unite sono noti: fine dell'illegale
occupazione israeliana del 1967, fine degli insediamenti,
piano di "sicurezza comune" per entrambi
i popoli, condivisione di Gerusalemme, costruzione
dello Stato di Palestina, riconoscimento del diritto
di Israele di vivere entro confini certi e sicuri,
promozione del dialogo e della convivenza, dell'integrazione
e dello sviluppo dell'intera regione.
Tutti sanno che la soluzione del
problema sta nel riconoscere ad entrambi i popoli
gli stessi diritti: due popoli, due Stati, la
stessa dignità, gli stessi diritti, la
stessa sicurezza. Chiunque non voglia accettare
questa soluzione sceglie di mettersi contro la
comunità internazionale e deve subire le
sue sanzioni.
Esistono ancora dei valori, esistono
dei principi e dei diritti. Sono i valori, i principi
e i diritti sui quali diciamo di voler costruire
la nostra Europa e un nuovo mondo. In nome di
questi stessi valori, principi e diritti, noi
chiediamo all'Europa di mettere in campo le migliori
energie per porre fine a questa tragedia e per
scongiurare lo scoppio di nuove guerre come quella
annunciata dagli Stati Uniti contro l'Iraq- che
rischiano d'infiammare il Medio Oriente e il mondo
intero. Il terrorismo non si vince con le bombe.
L'Europa riprenda in mano la bandiera delle Nazioni
Unite, dei diritti umani, della giustizia e della
legalità internazionale. L'Europa s'impegni
a costruire nel Mediterraneo una comunità
di pace, di sicurezza e di cooperazione alimentata
da un dialogo interculturale basato sui diritti
umani e sui principi democratici, sul rifiuto
del razzismo e dell'antisemitismo. Diciamo basta
alla guerra e al bellicismo, alla violenza e al
terrorismo. Assumiamoci le nostre responsabilità.
E' in gioco anche il nostro futuro. Dipende da
noi.
In questo modo, domenica 12 maggio,
intendiamo sostenere e incoraggiare tutte le donne,
gli uomini e i gruppi che nella società
israeliana e palestinese, riconoscendo le ragioni
dell'altro, s'impegnano instancabilmente per la
costruzione di una pace giusta e duratura. Dalle
città di Aldo Capitini e di Francesco d'Assisi,
dove solo due mesi fa su invito di Papa Giovanni
Paolo II i rappresentanti delle principali religioni
hanno sottoscritto uno straordinario "Impegno
comune per la pace", giunga loro il nostro
abbraccio di solidarietà e la promessa:
a giugno saremo con voi a Gerusalemme, in Israele
e in Palestina, per dire insieme "Time for
peace".
Tavola della Pace
Il Comitato Direttivo della Tavola
della Pace è composto da: Acli, Agesci,
Arci, Francescani del Sacro Convento di Assisi,
Focsiv, Legambiente, Cgil, Cisl, Uil, Associazione
per la pace, Banca Etica, Cipsi, Ics, Emmaus Italia,
Manitese, Pax Christi, Centro per la pace Forlì/Cesena,
Peacelink, Lega per i diritti e la liberazione
dei popoli, Fondazione italiana per il volontariato,
Forum Trentino per la pace
Perugia, 29 marzo 2002
Per adesioni e informazioni rivolgiti
a: Tavola della Pace, via della Viola 1 (06100)
Perugia, tel 075/5736890 fax 075/5739337 email:
info@perlapace.it sito web: www.tavoladellapace.it
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